Fix you.
La
valle quel giorno si vedeva fino all'orizzonte, il cielo era
così
terso e limpido da poter quasi distinguere i paesini più
lontani,
solitamente coperti dalla coltre di nebbia che oscurava la linea tra
cielo e terra. Quella era la giornata perfetta per uscire fuori, ma
Winry non aveva tempo.
Doveva
ultimare l'automail per Edward, o non avrebbe fatto in tempo a
consegnarglielo il giorno seguente. La gamba.
Fortunatamente,solo
la gamba.
La
chiave inglese le cadde dalla mano, emettendo un suono sordo simile a
quello di cocci infranti. Strano, di solito il metallo non aveva quel
rumore. Metallo. Solido metallo privo di emozioni.
Si
voltò, continuando ad udire dei suoni provenienti dal
giardino.
«
Den? » mormorò, quasi come se il cane potesse
rispondere. Si alzò
e camminò lentamente verso la porta di legno verde che la
separava
dall'esterno, girando il pomello dorato che scricchiolò
appena sotto
le sue dita sottili e pallide.
Una
figura sorridente e decisamente molto più alta di lei le
sorrise,
allungano la mano destra – e non c'era alcun segno di
acciaio; era
una mano vera,di nuovo – per scompigliarle
i capelli.
«
Ed! » esclamò lei, sorpresa. Dietro di lui, Al
giocava allegramente
con Den, che scodinzolava attorno a lui facendogli le feste. Era
strano vederlo di nuovo umano, senza la pesante armatura a circondare
l'anima vuota.
«
sorpresa! allora? È pronto? » esclamò
lui, in estasi. Prima che
Winry potesse rispondergli la superò, osservando la gamba di
acciaio
quasi terminata con gli occhi che gli brillavano.
Winry
richiuse la porta, lasciando Al con Den, e lanciò ad Edward
– che
la fissava con sguardo innocente alla che ti ho fatto di male?
-
una terribile occhiataccia.
«
Non c'è che dire. » iniziò lui, e lei
si avvicinò con
circospezione. Raccolse la chiave inglese ancora a terra e la
posò
sul banco da lavoro. « con gli automail ci sai proprio fare.
».
Gli
rispose con un sorriso amareggiato, e istintivamente abbassò
lo
sguardo. Già,con gli automail.
Winry
ormai era conosciuta per la sua abilità a costruire e
sostituire
ogni genere di arto con i suoi perfetti arti meccanici.
Lei
era sempre stata un asso. Riparava ed aggiustava parti meccaniche con
la facilità con cui si vestiva la mattina.
Winry
non era mai stata così interessata a qualcosa come alla
meccanica.
Riparava,
aggiustava, curava.
Ma
come si può curare qualcosa di umano,
quando tutto ciò con
cui si ha sempre avuto a che fare è meccanico?
Come
poteva riparare un cuore infranto?
Il
suo cuore infranto?
Edward
continuava ad osservare la gamba meccanica con ammirazione.
Perché
non guardava lei, con quello sguardo luminoso? Perché non
spostava
gli occhi su di lei,qualche volta?
«
Ed... » iniziò, con voce tremante. Il ragazzo
alzò lo sguardo e si
fece improvvisamente serio. Winry piangeva e lui non se n'era neanche
accorto. « vai al diavolo, baka!
».
E
senza attendere un minuto in più, girò i tacchi e
se ne andò al
piano di sopra, correndo.
Piangeva
perchè era innamorata di un ragazzo che non l'avrebbe mai
vista.
Nonostante
lei avesse sempre costruito automail per lui, per Al e per tutti gli
altri, era lei quella circondata da un'armatura. Ricoperta di
quell'acciaio, in modo talmente evidente da non risultare
più
visibile.
Il
suo cuore sarebbe rimasto dentro quell'armatura,freddo e distante da
tutto.
E
lei, quel genere di cose,non era in grado di ripararle.
«
Winry... ».
Quella
voce...
«
Vattene via! » gridò lei, seduta sul letto con il
volto rivolto
verso il muro, e le gambe strette al petto. Sentiva la presenza di
Edward dietro le sue spalle, ma non voleva girarsi. « la tua
gamba è
pronta, puoi anche prenderla e andartene! ».
In
quel momento, qualcosa le circondò il corpo. Erano due
braccia
forti, proprio come le ricordava. « ma io non voglio
andarmene,
Winry. » mormorò Edward al suo orecchio, facendola
sussultare.
«
non piangere. ».
Non
piangere. Non piangere. Non piangere.
«
Sei un idiota. » rispose lei, stringendo ancora di
più le gambe al
petto. Voleva rinchiudersi, rinchiudersi dentro quell'armatura per
evitare che il suo cuore si mostrasse al mondo.
«
Si,lo so. E lo sarò anche domani. E tu sei bellissima. E lo
sarai
anche domani, Winry. Non mi importa nulla dell'automail. Mi importa
di te. Voglio quell'automail perchè so che sei stata tu,
e
soltanto tu, a costruirlo. ».
Winry
si voltò, con le lacrime che rigavano le guance rosee
già umide. «
Ed? ».
Lui
non rispose. Semplicemente, si avvicinò e posò le
sue labbra su
quelle della ragazza.
«
E voglio te,domani. E anche il giorno dopo. E quello dopo ancora.
».
Winry
spalancò gli occhi, che si riempirono di nuove lacrime,
diverse. Di
gioia.
Forse
lei non poteva riparare il suo cuore infranto.
Ma
ci avrebbe pensato lui. Lui e nessun altro.
Note dell'autrice:
Okay, questa shot mi è venuta di getto ascoltando l'ultima
opening dell'anime, che personalmente adoro. In effetti non
c'è una cosa che non adori di questo anime, e dopo essermi
innamorata di praticamente tutti i personaggi ( primo fra tutti,
ovviamente Edward Elric. E a seguire quel bel pezzo di uomo di Roy
Mustang, Riza,Al,Winry, May Chang e tutta l'allegra banda...) ho deciso
di rendere omaggio ad una delle coppie più belle che abbia
mai visto.
Spero vi sia piaciuta :3
Baci <3
L-
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