A Federico e
Sara che il loro amore rimanga vero nonostante tutto come tra Blaise e
Mione.
Lo schiaffo che
Blaise ricevette gli fece tanto male.
Non tanto per il
dolore che adesso sentiva sulla sua guancia, quanto
per il motivo per cui lo riceveva, sapeva di aver sbagliato e sapeva
che
l’avrebbe pagato per quello che le aveva fatto.
Eppure
c’era stato un tempo per loro, dove amarsi, era
così semplice e
naturale, c’era stato un tempo in cui loro erano felici come
mai lo erano
stati; ritrovarsi dopo la fine di Hogwarts era stata una
casualità ma si sa che
dalle casualità nascono sempre le cose migliori.
Amare Hermione
Granger era stata per lui una sensazione nuova dopo
tutto il tempo passato da solo: aveva avuto tante ragazze che alla fine
erano
passate tutte, ma lei era rimasta dentro il suo cuore. Se ci ripensava,
rideva,
perché non capiva come potesse essere accaduto, arrivare
addirittura a litigare
con i suoi amici di sempre per lei, abbandonarli e iniziare una nuova
vita.
Blaise Zabini
pensava che al mondo non potesse più esserci niente che
lo potesse sorprendere, dopo essere radicalmente cambiato per
lei…
Eppure dovette
ammettere, che dopo quella notte, c’era ancora qualcosa
che poteva stupirlo: quella notte passata tra le braccia della sua
sorella gemella,
era stato il suo più grande errore della sua vita, aveva una
casa, Hermione era
diventata sua moglie, avevano un figlio, era felice; possedeva tutto
quello che
un uomo avrebbe mai potuto desiderare per una vita perfetta, eppure lui
aveva
mandato tutto a puttane per sua sorella e per quel momento di debolezza.
Adesso era
lì seduto su quello che una volta era stato il loro letto a
guardare, la donna che era stata sua moglie, incrociare le braccia
sulla soglia
della porta, aspettando che lui dicesse qualcosa.
L’espressione
indecifrabile di Hermione faceva presagire che non
avrebbe mai perdonato del tutto il tradimento del marito, come avrebbe
potuto?
Aveva donato anima e corpo a lui, lo aveva difeso quando altri
l’avevano messa
in guardia dal Serpeverde, lei lo aveva amato con tutta se stessa e
alla fine
lui si era dimostrato per quello che era; e lei aveva passato giorni
interi a
cercare le risposte alle domande che lo assillavano e quando la testa
diventava
troppo pesante, prendeva in braccio suo figlio e piangeva
finché non era troppo
stanca anche solo per pensare.
Adesso lui era
lì davanti a lei, con la sua solita strafottenza di chi
gli è tutto dovuto, era lì davanti a lei a
macchiare con la sua presenza il
luogo del loro amore, se amore era ciò che c’era
stato tra di loro.
Hermione Granger
sinceramente non lo sapeva più.
“Capisco
che non stiamo più insieme… Come posso capire che
le cose tra
noi stanno andando del tutto a rallentatore…” Lo
guardava trattenendo la voglia
di tirarli un pugno in pieno viso “Ma almeno tuo figlio...
Potresti venirlo a
prendere portarlo al parco giochi... Coccolarlo…”
disse puntandogli il dito
contro con odio “Non sai fare nemmeno il padre, oltre che il
marito!”
Le parole le
uscirono di getto, era tutta rabbia repressa, ma c’era
anche dolore, insoddisfazione, dubbio e tristezza; Hermione si sentiva
sempre così
da quando lo aveva lasciato, non sorrideva neanche più, non
aveva motivo di
farlo.
“Ti
sei perso la sua prima parola per una scopata… Che cosa hai
fatto a
fare un figlio se poi non ti assumi le tue responsabilità?
Ma di che razza di
uomo mi sono innamorata!?” Lo guardò incredula
come se non lo conoscesse
nemmeno; Blaise era ferito da quelle parole che facevano più
male dello
schiaffo ricevuto; d’istinto senza neanche pensarci fece due
passi avanti e le strinse
le mani tenendola ferma “Di che uomo? Di un uomo che ha amato
sua sorella in
modo morboso in un passato che si è confuso col presente. Un
uomo che ha perso
un briciolo di cognizione per un attimo e ha fatto lo sbaglio
più grosso della
sua vita” le urlò incurante dello sguardo ferito e
deluso di lei “Te l’ho già
detto, ho reso me stesso uno straccio...” abbassò
il tono della voce
incontrando il suo sguardo. Ogni volta era una pugnalata più
profonda “…Io odio
ogni mio respiro lontano da voi, e non immagini neanche quanto desidero
stare
con voi... Voglio guardare nei suoi occhi, vivermi le sue seconde
parole”
Hermione avrebbe
tanto voluto scappare, quel tocco le faceva schifo,
perché quelle mani avevano toccato una donna che non era
lei, avevano
accarezzato la sua pelle e forse anche le sue labbra, e adesso lui
cercava di
contaminare lei. Lo odiava, lo aveva amato così tanto che
adesso lo odiava a
tal punto da non sopportarne neanche la vista, trattenne dei gemiti di
dolore cercando
di spingerlo via “NON TOCCARMI BLAISE! NON
FARLO…” gli urlò prendendo un
respiro per calmarsi, un altro per non pensare un altro per non voler
ricordare. “Non è normale quello che hai fatto...
CON TUA SORELLA!! Che schifo!
Che squallore!! Che tristezza!! Che pena!”
Doveva pagarla,
doveva soffrire come lei stava soffrendo adesso, solo,
senza l’aiuto di nessuno “Mentre lei ti
toccava...” disse tentando di
trattenere le lacrime “Mentre ti baciava... Io e Logan dove
eravamo?”
Blaise non
poteva biasimarla, aveva tutto il diritto di essere furente
con lui, non raccolse neanche la provocazione, lei lo stava lentamente
torturando e aveva pure ragione nel farlo
“Non
ho pensato a voi mentre lo facevamo Granger” disse con tono
calmo
e piatto mentre guardava fuori dalla finestra “Il mio corpo
la voleva perché
pensavo di amarla... è stato un annegare, un ritorno alla
vita sbagliata di un
tempo” si voltò, stringendo i pugni
“Sì, mia sorella! Ma cosa pensi, eh? Che io
non detesti ogni mio maledetto respiro? Credi che non scansi il mio
sguardo dallo
specchio per la vergogna che provo per me stesso? Pensi che io dorma la
notte?
Se qualcosa dentro di te è morto, Granger non è
stato il solo! Io ho calpestato
una parte di me... Ogni movimento, ogni bacio, ogni… Io amo
te, cazzo! Te e Logan!”
Eccolo che
ricominciava pensò Hermione, le sue belle parole, erano
dolci, forse corrispondevano pure alla realtà, ma erano solo
parole vuote, e
tali sarebbero rimaste; se veramente lui stava soffrendo come diceva,
avrebbe,
avuto la decenza di starsi zitto e non giustificarsi, non si sarebbe
neanche
dovuto presentare, tutta questa situazione era assurda, lui era
assurdo,
scoppiò a ridere nervosa “Ma sai almeno cosa stai
dicendo? Te lo dico io… Tu
sei perverso… Squallido… Non sai cosa sia
l'amore…” abbassò lo sguardo
“Tu mio
carissimo Zabini, non hai mai amato me... tu vuoi e brami solo Blaise
Zabini… Il
resto per te non ha la minima importanza…”
“Non
è vero... ti ho dato parte di me stesso pur di
dimostrartelo...
una parte di ti batte e ti scorre dentro. E quel pezzo ti dice che ti
amo, solo
che non lo ascolti... Sei ferita, addolorata, mi odi... e
anch’io mi detesto...”
Hermione non
sapeva dire quanto odiasse quel falso vittimismo, non
credeva a nessuna delle sue parole, non più ormai.
Prese ad
avanzare verso di lui e in un secondo il suo corpo cambiò
“Ti
odi mh?” chiese mentre assumeva le fattezze di sua sorella
“Quanto ti odi
Blaise...?” disse liberandosi lentamente dei suoi vestiti
senza alcun tipo di
vergogna ma solo tanta, tanta rabbia, delusione e voglia di punirlo, di
sporcarlo come lui aveva fatto con lei “Quanto l'hai
voluta...?” Fece un passo
verso di lui slacciandosi il reggiseno lasciandolo cadere, si alza
sulle punte
aderendo il suo corpo al suo sfiorando con la punta del naso il suo
orecchio,
schiude appena le labbra infilando le mani nei suoi capelli neri come
la notte
“Quanto mi vuoi...?” Mormorò sensuale
passando la lingua sul suo collo.
Blaise non
cercò neanche di scansarla sapeva che lo voleva punire, non
sarebbe servito a niente scappare, lui non era un codardo; sapeva che
se questo
la faceva sentire meglio non le avrebbe tolto la soddisfazione di
fargliela
pagare; chiuse gli occhi rimanendo immobile “Io voglio solo
Hermione” disse
stringendola dolcemente, curandosi di ascoltare il suo respiro
diventare sempre
più forte “Te…”
ripeté abbracciandola come fosse una parte perduta del suo
corpo.
Hermione non
rispose alla sua supplica, si allontanò da lui tornando
nel suo corpo dandogli le spalle “Ti ho dato tutta me stessa
Blaise, non ho mai
preteso niente, ho cercato di essere una buona moglie per
te… ed è stato tutto
inutile, non è servito a niente… tu non immagini
neanche quanto faccia male”
non riuscì più a trattenere le lacrime; anche
quelle fecero male al Serpeverde
che s’inginocchiò vicino a lei abbracciandola,
Hermione non voleva quel
contatto e iniziò a tirare calci e pugni contro di lui che
non tentò neanche di
scansarsi, sapeva che se la faceva sentire bene era la cosa giusta da
fare
“Liberati dal dolore, picchiami, uccidimi se ti fa star
meglio... voglio che
ritorni a vivere” le sussurrò stringendola
più forte
“Vattene
Blaise, lasciami”
“No,
non posso, non ti lascerò mai Hermione”
“Lasciami
Blaise!” disse abbandonasi alla sua stretta
“Lasciami…” Non
aveva più forza per combatterlo, non aveva più
forza di piangere, non aveva più
voglia di vivere; voleva solo smettere di soffrire
“No…”
le continuò a ripetere lui “Se mi vuoi fuori dalla
tua vita, non
hai che da dirlo e me ne andrò… dillo e questa
sarà l’ultima volta che mi vedrai,
dillo e uscirò da questa porta così come sono
venuto… voglio solo che tu sia
felice…”
Non
c’erano bugie in quelle parole e Hermione lo sapeva era
inutile
continuare a mentire a se stesse, non voleva cacciarlo dalla sua vita,
nonostante tutto lo aveva sempre amato e lo avrebbe amato per sempre
“Hai
giocato con i miei sentimenti Blaise, perché mai dovrei
crederti?” la sua voce
era un sussurro flebile
“Io ti
amo Hermione Granger” disse posando le sue labbra su quelle
della donna in un bacio che voleva guarirle da tutte quelle ferite
invisibili
“Io
amo solo te”
La dolcezza di
quelle parole furono come una scossa per la donna,
sapeva che le ferite del suo cuore sarebbero scomparse con il tempo e
sarebbero
scomparse solo grazie a lui.
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