La
storia di Diana inizia
molto tempo fa , nella lontana Pandora un pianeta sconosciuto dove si
sta combattendo un guerra che gli umani sono destinati a perdere una
scienziata è costretta a combattere anche se non
è il suo campo ,
il suo nome è Elen Malway si era presentata come scienziata
e
l'avevano scelta per la sua intelligenza , aveva aiutato Jake il
povero marine e più di una volta l'avevano mandata a
controllare il
suolo di quel pianeta strano e alieno .
Ma
gli piaceva lì finché
non ha saputo che a loro non interessavano le ricerche scientifiche
ma solo un prezioso minerale .
Lei
non riusciva a
motivarsene, una stupida roccia invece della conoscenza .
Ma
ormai era dentro e non
poteva più uscirci.
Era
entrata il giorno in
cui aveva sposato il figlio del comandate dell'operazione ,
all'inizio gli era sembrato dolce e simpatico ma poi si era
ricreduta , ma era ancora innamorata di lui e sperava che quando
avessero perso questa guerra potessero tornare a casa e vivere la
loro vita di coppia come doveva essere .
Lei
era una scienziata non
un soldato non doveva combattere eppure si trovava la dietro un
albero da sola e impaurita con a proteggerla solo un fucile
sgangherato .
Gli
venne voglia di
togliersi quella maschera che la teneva in vita e la faceva respirare
. Morire laggiù era una morte che non le sarebbe piaciuta
affatto ,
alla sua morte voleva che sua figlia o suo foglio la vedessero
sdraiata dentro ad una bara e gli posassero sopra un garofano bianco
, il suo fiore preferito e voleva che piangesse .
Si
immaginava vecchia li
stesa dentro un bara , sorridente , era felice perché aveva
vissuto
la sua vita . Quindi non poteva morire senza aver prima avuto un
figlio che piangesse al suo funerale , come lei aveva pianto al
funerale dei suoi genitori , morti quando lei aveva appena quindici
anni uccisi durante una sparatoria , per questo odiava le armi ed era
diventata anche vegetariana , da quel giorno terribile aveva vissuto
con i nonni finché anche questi quando lei aveva diciannove
anni
sono morti , tutta colpa di un'incidente aereo . Pianse mentre rideva
non voleva morire appena a venticinque anni , prima voleva che i
capelli rossi si ingrigissero ma che gli occhi azzurri restassero
uguali a quelli di sua madre .
Sembrava
una bambina , non
sapeva che fare , sperava che nessuno la trovasse .
Era
proprio come una
bambina capricciosa che voleva tutto .
Voleva
tornare a casa ,
smetterla di mangiare omogenizzati di tutto anche di budino .
Voleva
svegliarsi a mezzo
giorno e andare a mangiare una pizza o in un fast food
.
Voleva
adottare un cane e
un gatto e vederli litigare .
Vole
avere un bambino o
una bambina , voleva chiamarli con nomi strano magari per il bambina
Ryan e per la bambina il nome della sua dea romana preferita Diana e
vederli crescere e divertirsi , essere sgridati e capire , piangere e
ridere , combinare guai , innamorarsi e magari uscire con qualcuno
nascondendolo al padre , frequentare tutte le scuole fino a vederli
laureati, poi sposarsi e avere a sua volta dei figli .
Ma
più di tutto voleva
andare al cimitero e posare delle margherite sulla tomba dei suoi
nonni e dei ciclamini su quella dei suoi genitori .
Voleva
finalmente vivere
una vita normale , poi quando sarebbe stata nonna avrebbe raccontato
questa avventura ai suoi nipoti e avrebbe impedito a suo marito di
far arruolare suo figlio .
Pianse
al cielo di Pandora
la sua rabbia e si accovacciò sfiorando il grilletto del
fucile che
aveva in mano , lo odiava , lo odiava con tutto il cuore , odiava
quell'arma , odiava il tizio che aveva portato via la vita dei suoi
genitori , odiava suo marito per averla trascinata lì e per
compiere
la stessa cosa che aveva fatto quel ladro con i suoi genitori , lei
era lì solo per fare delle ricerche non per combattere .
Lanciò
via il fucile ma
sentendo un rumore lo riprese immediatamente .
Lo
portò al cuore e si
mosse da dietro l'albero che l'aveva protetta , ora era tutto
silenzioso erano tutti morti e probabilmente avevano perso
“pazienza”
pensò ma si mentì da sola perché
dentro di se gridava “non
vedevo l'ora!” camminò per quella foresta gigante
cercando di
tornare al campo . Uno strano rumore attirò la sua
attenzione
sembrava un pianto come il suo ma ancora più infantile . Si
avvicinò
ad un albero e trovò un aliena mezza morta , i suoi colori
sbiaditi
e i suoi occhi quasi chiusi . Sul petto il segno i segni di uno sparo
, gli ricordava sua madre quando l'avevano portata via all'ambulanza
, era identica a lei , le stesse labbra screpolate gli stessi occhi
senza vita.
L'aliena
aprì gli occhi
per capire chi era l'immagine sfocata davanti a lei .
Elen
notò che aveva
infilzato anche un pugnale alieno probabilmente qualcuno l'aveva
raccolto e glielo aveva lanciato contro .
L'aliena
capì che era
un'umana femmina quindi pensò fosse molto più
caritatevole degli
uomini maschi , e poi era meglio darla a lei piuttosto che lasciarla
la con lei morta -aiutami...- disse all'umana -non sforzarti!- disse
lei preoccupata -per me non c'è speranza aiutala tu- Elen
non capì
ma l'aliena teneva tra le braccia una piccola bambina -ti prego salva
mia figlia- Elen prese tra le braccia la cucciola che subito gli
sorrise -promettimi che ti prenderai cura di lei guerriera umana -.
Elen
la guardò stava per
morire ma prima voleva dirgli una cosa -io non sono una guerriera io
sono una scienziata io non combatto , io studio imparo insegno io non
l'ho mai voluto questo io non voleva che nessuno morisse io volevo
capire soltanto questo pianeta e imparare tutto qua , ma gli altri
hanno voluto combattere e mi hanno trascinata con loro . Io non
volevo lo giuro!- Elen pianse davanti alla madre ormai morente che
alzò una mano e gli accarezzò il volto -lo so
umana tu sei come
Jake tu vuoi imparare penditi cura di mia figlia e che Eywha ti
protegga e ti benedica sorella-
Elen
prese il pargolo che
era grande come un bambino di tre anni , le sorrise .
Davanti
a lei l'aliena
esprimeva il suo ultimo desiderio toccandosi l'elsa del pugnale -non
farle dimenticare da dove viene e cos'è successo dagli
questo- si
strappo il pugnale dal petto e esalò l'ultimo respiro . Elen
prese
il pugnale dalle mani dell'aliena poi raccolse un fiore molto grande
Luminescente e Rosa lo posò sulla na'vi ormai morta mentre
degli
strane meduse si appoggiavano sul corpo dell'aliena che l'aveva
chiamata sorella ; avrebbe fatto come aveva promesso avrebbe
accudito sua figlia .
Prese il suo zaino e mise la bambina dentro
mentre si
addentrava sempre più nella foresta gigante in cerca della
base o di
qualcuno a cui parlare di quello che le era successo . La bambina non
piangeva e non fiatava . Era invisibile . Alla fine intravide un
soldato tra gli alberi . Intravide suo marito .
La
parola all'autrice
mi
dispiace di averlo
fatto così corto ma non avevo tante idee per l'inizio ,
spero vi sia
piaciuto .
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