Volpe
si strofinò energicamente i
capelli, cercando di togliere tutti i rimasugli di bava che ci si erano
solidificati sopra. Tutta colpa di Caleb che aveva fatto distrarre
l’uomo e gli
aveva fatto sbagliare strada così che erano finiti in un
nido lumache giganti e
bavose! Ora Volpe si ritrovava ad essere completamente coperto di bava
secca, a
dover comprare dei vestiti nuovi perché gli altri erano
stati mezzi mangiati
dalle bestiacce giganti e ad essere incredibilmente eccitato per colpa
degli
effetti afrodisiaci dell’alito delle lumache. E per giunta
era l’unico a
trovarsi in quella situazione perché Caleb si era
prodigiosamente salvato sia
della bava che dall’alito dei lumaconi. Quella notte
però, decise l’uomo,
gliel’avrebbe fatta pagare cara! Come minimo per i successivi
due giorni il
principino non si sarebbe potuto sedere! Sorrise maligno dei suoi piani
di
vendetta mentre si strofinava il viso con un panno ruvido e bagnato.
Preso
com’era nei suoi pensieri però non si accorse che
Caleb stava entrando in bagno
con i vestiti puliti. Per alcuni istanti nessuno dei due
riuscì a fare nulla,
si fissarono in viso per la prima volta entrambi. Ma poi Caleb cadde a
terra e
Volpe gli corse incontro disperato pensando a mille cose tutte insieme:
a come
era stato stupido a non aver chiuso la porta del bagno, a come non
aveva
pensato che Caleb sarebbe potuto entrare vedendolo senza maschera, a
Caleb e al
tempo che avevano passato insieme e a come, ora che erano entrambi
felici e
insieme, uno stupido maleficio e una dimenticanza li avesse divisi per
sempre. Volpe
prese fra le braccia il corpo esanime del principe, del suo principe, e
si
lasciò andare al pianto. Finché il ragazzo non
rinvenne con un gemito di dolore
-Stai
bene?- chiese sorpreso e
apprensivo Volpe
-Ho
battuto la testa, mi fa male-
gli rispose Caleb
-Sei
vivo-
-Mi
pare di si-
-Ma
com’è possibile? La mia
maledizione… - farfugliò confuso Volpe -Tu non
dovresti essere vivo!-
-Grazie-
gli rispose sarcastico il
ragazzo mettendosi a sedere e massaggiandosi la testa
-Non
riesco proprio a capire…
dovresti essere morto per colpa della maledizione-
-L’avremmo
spezzata-
-Ma
come?-
-Non
lo so- ammise Caleb ma poi
sorrise e aggiunse -sei molto più bello di quanto mi fossi
mai immaginato- gli
accarezzò dolcemente una guancia per poi sfiorargli la
fronte, il naso, gli
occhi e infine le labbra, Volpe gli baciò la mano e sorrise
-Il
mio principino- Caleb sorrise a
sua volta –sei sicuro di stare bene comunque?-
-Si
sono solo svenuto per la
sorpresa di vederti in viso-
-Stai
scherzando vero? Non sviene
ormai più nessuno per così poco!- Caleb
arrossì e nascose il viso sul suo petto
-Oh Signore Beato! Sei proprio una donnicciola- sbuffò
ridendo. Il principe gli
tenne il broncio per un po’ ma erano tutti e due troppo
contenti che la
maledizione fosse stata spezzata per poter rimanere arrabbiati.
Erano
passate alcune settimane,
Caleb e Volpe avevano deciso di comune accordo che forse era meglio
aspettare
ancora un po’ prima di tornare nel regno del ragazzo,
desideravano entrambi
godere nella più completa tranquillità quel loro
nuovo amore e soprattutto
scoprire come avevano sciolto la maledizione di Volpe. Si diressero
quindi di
nuovo al Fiume Ghiacciato per interrogare la strega incatenata
-Ancora
tu volpino?- gracchiò la
megera stizzita –Che diavolo vuoi stavolta?-
-Sapere-
-La
curiosità ammazza il gatto, non
lo sai?-
-Io
voglio solo sapere se il mio
maleficio è davvero spezzato-
-Si
certo che lo è!- rispose la
vecchia irritata –non vedi che le persone ti guardano e non
cascano come pere,
stecchiti? Oppure sei troppo stupido?-
-Ma
non capisco, com’è possibile
che si sia spezzato? Io non ho fatto nulla-
-Infatti
non sei stato tu- rispose
la megera puntando poi il dito secco e sgraziato verso Caleb
–è stato lui a
liberarti-
-Ma
come?-
-Come,
come, come! Quante domande
idiote sai fare in così poco tempo! Ti ama idiota! E
l’amore è qualcosa a cui
neppure il miglior sortilegio può opporsi! E adesso se hai
finito con le tue
stupide domande io me ne ritorno da dove sono venuta! A mai
più rivederci
volpino!- Volpe si voltò verso il principe e lo
abbracciò ridendo
-Ti
amo anch’io- gli disse l’uomo
ridendo e baciandolo. Caleb sorrise a sua volta.
Erano
ormai mesi che i due
girovagavano fra le terre e per i boschi, godendo del paesaggio e della
reciproca compagnia, cacciandosi anche in parecchi guai ma uscendone
sempre più
o meno illesi. Caleb aveva perso del tutto la voglia di tornare a casa
ma Volpe
un giorno lo fece ragionare e gli fece venire anche parecchia nostalgia
della
sua famiglia, decisero quindi di tornare. Quando si presentarono ai
genitori
del principe questi li sorpresero entrambi, dimostrandosi entusiasti
del loro
genero, e iniziarono subito a preparare un matrimonio dei
più lussuosi e grandi
che si fossero mai visti. Era alquanto strano che i genitori di Caleb,
solitamente di mentalità ristretta e retrograda su tutto,
avessero accettato di
cambiare il vestito da sposa in un secondo abito da sposo
così semplicemente
-La
cosa mi puzza- fece Caleb
mentre si toglieva i vestiti per farsi un bagno
-Saranno
solo così felici di riaverti
a casa che il tuo sposo non ha la minima importanza per loro-
-Non
credo proprio- sbuffò Caleb
per poi immergersi in acqua insieme a Volpe che lo abbracciò
dolcemente
-Non
essere così sospettoso,
principino, sono i tuoi genitori in fin dei conti- Caleb non gli
rispose. C’era
qualcosa di davvero insolito nel comportamento del re e della regina,
di come si
erano dimostrati da subito felici e per nulla stupiti dello sposo che
il loro
figlio si era scelto. Ma tutto venne spiegato poche ore dopo, durante
il
pranzo, quando una ventina di guardie personali
dell’Imperatore stesso
interruppero il pasto sorprendendo praticamente tutti, tranne i due
monarchi
-Che
succede?- chiese Caleb ai
genitori, ma loro non risposero dando la parola a quello che era
evidentemente
il generale
-Sono
stato mandato qui alla
ricerca del mio signore Vincent- disse il generale dopo essersi
presentato a
tutti i commensali, poi si voltò verso Volpe –qual
è il vostro nome? Il vostro
casato? Siete voi il Vincent che stiamo cercando?- Volpe
sospirò e guardò di
sottecchi Caleb che non capì quello sguardo
-Sono
io- disse Volpe estraendo da
una tasca un anello e consegnandolo al generale il quale
scrutò minuziosamente
il gioiello prima di inginocchiarsi riconsegnandolo e portando subito
la mano
al cuore, in segno di profondo rispetto. Tutti gli altri soldati
seguirono
l’esempio del capitano mentre i genitori di Caleb risero
raggianti, l’unico che
non aveva capito un accidente di quello che stava succedendo era il
principe.
Volpe gli fece un sorriso imbarazzato e lo invitò a seguirlo
nell’altra stanza,
nella quale si chiusero per non essere ascoltati dagli altri.
L’uomo gli diede l’anello
che aveva dato anche al generale e gli disse
-Questo
appartiene alla mia
famiglia da secoli e certifica la mia identità- Caleb prese
in mano il tozzo
anello d’oro massiccio sopra il quale erano incastonate
almeno una cinquantina
di piccole pietre rosse e blu e su cui compariva lo stemma della
famiglia
imperiale
-Io
non capisco- disse confuso
Caleb, che non riusciva a capacitarsi di quello che in
realtà aveva già compreso
benissimo
-Io
ti ho mentito, io non sono un
nobile- gli spiegò Volpe prendendogli le mani fra le sue
–il mio vero nome è
Vincent e sono il secondo figlio dell’Imperatore- Caleb
confuso guardò Volpe
negli occhi, poi l’anello d’oro con lo stemma della
famiglia imperiale, poi un
punto imprecisato sul muro alla loro destra e infine di nuovo Volpe
-Mi
hai mentito- sussurrò il
principe incredulo
-Mi
dispiace-
-Sei
il figlio dell’imperatore-
-Si-
-E
perché non me l’hai detto?-
-Finché
avevo la maschera non
potevo tornare a casa e non potevo essere riconosciuto per il mio
rango, quindi
ero davvero solo un nobile vagabondo disgraziato in fin dei conti-
-Ora
tornerai a casa tua?- gli
chiese Caleb dopo un lunghissimo silenzio
-Solo
se tu vieni con me-
-Ma
sarebbe uno scandalo se uno dei
figli dell’imperatore avesse un amante maschio- gli disse il
principe –già è
strano tornare a casa mia con te come marito, immagino che i miei
genitori non
abbiano fatto storie solo perché avevano già
scoperto la tua identità, ma tu
sei il figlio dell’imperatore ed è praticamente
impossibile che ci lascino
stare insieme-
-Ti
amo- gli disse semplicemente Vincent
–non mi interessa quello che penseranno gli altri, ti amo e
non ti lascerò
andare, sono libero dalla mia maledizione solo grazie a te e al tuo
amore, voglio
solo te per sempre, anche se mi toglieranno la mia corna e
dovrò tornare nei
boschi a me andrà bene se potrò continuare ad
avere te al mio fianco, tu non
vuoi lo stesso?- Caleb lo abbracciò con le lacrime agli
occhi e gli disse di Si.
E vissero a lungo felici e contenti.
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- Scrivendo ho sbagliato una cosa importante, quelle a cui
vanno incontro Volpe e Caleb non sono lumache ma chiocciole,
cioè hanno il guscio sulla schiena. Infatti le chiocciole
sono considerate un cigo afrodisiaco già di loro, pensate
quelle giganti! Anche se a me personalmente fanno schifo
- E si Caleb è un po' una donnicciola ogni tanto...
- La strega è più simatica in questo
capitolo anche se l'avrei voluta far sembrare ancora più
cattiva...
- I genitori di Caleb sono degli aprofittatori rompiballe ma
non c'era lo spazio per presentarli come si deve
- In una adelle favole dei fratelli Grimm c'era un uomo che
salvò un pesce magico e così la moglie dell'uomo
lo costrise a chiedere dei favori al pesce, prima divennero ricchi, poi
schifosamente ricchi, poi la donna divenne re, poi imperatore, poi papa
ma quando chiese di diventare Dio perse tutto. Quindi visto che
l'imperatore (non si sa di chi o di che cosa) è al di sopra
di qualsiasi re ho pensato che fosse la carica adatta da dare a Vincent
- Finale semi aperto che stà diventando una mia
costante... adoro lasciare ai lettori una libera interpretazione della
fine
E con questo si conclude la mia fiaba, e ho solo due rammarchi: primo
che al contest non siano riuscite a partecipare abbastanza persone da
renderlo valido e in secondo luogo che non ho potuto farlo a rating
rosso... ma spero che vi sia piaciuto e che commenterete
Bye!!!
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