Primo giorno di lavoro

di MedusaNoir
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Primo livello, Ufficio del Ministro della Magia

 

- E così sei diventato Ministro: complimenti, Cornelius –

- Grazie, Albus - .

Silente guardò Caramell sopra gli occhiali a mezzaluna. L’uomo gli appariva emozionato e turbato allo stesso tempo. – Una carica importante, la tua… non posso che felicitarmi –

- Ti ringrazio ancora, Albus - , rispose nuovamente Caramell, prendendo parecchi fogli dalla sua scrivania; si guardò intorno per trovare loro una migliore collocazione e li fece cadere a terra.

- Qualcosa non va, Cornelius - . Il tono di voce di Silente fece capire al neoeletto Ministro della Magia che non si trattava di una domanda.

- Oooh, va bene! - , esplose Caramell, incapace di trattenersi oltre. – Sono agitato! Non riesco a rendermi pienamente conto della situazione… Guardami: sono passati dieci minuti dall’inizio del mio primo giorno di lavoro e già comincio a pensare che abbiano fatto uno sbaglio! –

- Perché? - , chiese Silente, sinceramente interessato.

- Ma su, Albus! Volevano te - , soppesò le ultime parole e poi restò in silenzio, come aspettando una smentita dal Preside di Hogwarts.

- Non rinuncerei al mio incarico per niente al mondo, Cornelius - , rispose l’altro sedendosi davanti alla scrivania, nel posto riservato agli ospiti del Ministro. – Dovresti saperlo. Ho sollevato un tale polverone in questi mesi… non ho nessuna intenzione di prendere il tuo ruolo, puoi dormire sogni tranquilli - , aggiunse, lanciandogli un sorrisetto.

- Non si tratta di questo! - , esclamò Caramell, sorpreso dall’ottusità di Silente. – L’hai detto: hai sollevato un polverone. Ed io? Mi hanno scelto all’ultimo momento, sono solo un rimpiazzo! –

- Non è così. Non ti avrebbero eletto –

- Avrebbero eletto chiunque, Albus, non c’era più tempo! -

- Vedo che ti ostini a non comprendere - , lo interruppe calmo Silente. – Non avrei rifiutato se non avessi saputo che ci sarebbe stato un altrettanto valido candidato - .

Caramell si immobilizzò, a bocca aperta.

- Quello che intendo dire - , continuò il suo ospite. – E’ semplicemente che tutti si fidano di me ed io mi fido di te. Questo, se non sbaglio, significa che ripongo nella tua persona le speranze di tutti. Sono stato io a fare il tuo nome al consiglio - .

Il Ministro sembrò aver perso la voce. Camminò intorno a Silente, raggiungendo la scrivania e sedendosi al posto che gli spettava.

– La tua insicurezza mi duole veramente, Cornelius: vorrebbe dire che non hai abbastanza fiducia in te stesso, che dovrebbe essere invece il punto di forza di un Ministro della Magia –

- Sapere sempre cos’è giusto fare… - , recitò a bassa voce Caramell. Sembrò ritrovare un po’ di vivacità; si alzò e strinse affettuosamente la mano dell’uomo. – Bene, Albus! Ti sono grato, veramente grato… -

- Di niente, Cornelius, mi fa piacere esserti stato utile… -

- Ah, un’ultima cosa, Albus - , esclamò Cornelius, prima che Silente uscisse dalla porta. – Se… se ne avessi bisogno… potrò sempre contare sul tuo aiuto? – .

Il Preside sorrise. – Ma certo: ti basterà mandarmi un gufo e sarò a tua completa disposizione - .

Quando la porta si fu richiusa alle sue spalle, Caramell si lasciò cadere di nuovo sulla poltrona del Ministro, assaporando finalmente con gioia il suo primo giorno di lavoro.





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