L’aria si
è raffreddata, l’inverno è nel pieno
del suo divertimento.
Osservi
senza interesse lo spettacolo che la neve offre ai comuni mortali,
tingendo di bianco qualsiasi cosa si esponga ad essa.
Stai
pensando.
Sei perso
nei lontani ricordi; rammenti così nitidamente
com’era la tua vita fino a due anni fa, quando lui ancora era
vicino a te.
Sorridi,
amaramente.
L’hai
aspettato per così tanto tempo che stenti persino a crederci.
È
vero, sei forte. Te lo ripetono quasi tutti che riesci a distinguerti
per la tua testardaggine e tu hai sempre risposto che lo sapevi, eri
fatto così, non mollavi mai e poi mai se questo significava
perseverare nei tuoi sogni.
Adesso
però per la prima volta ti trovi a cozzare con quelli che da
sempre sono stati i tuoi ideali di vita.
Lui se
n’è andato. Ti ha lasciato quella sera di autunno,
rivelandoti che cause maggiori lo richiedevano altrove, in una
città lontana da te.
Hai
percepito a pelle il suo dolore.
Da quando
stavate insieme non aveva mai minimamente pensato di abbandonarti ma
stavolta è diverso.
Il posto in
cui si sarebbe trasferito gli avrebbe permesso di continuare i suoi
studi senza problemi economici e tu sai quanto gli premeva ottenere
quella laurea e diventare il migliore nel suo settore.
Sospiri,
sconfitto.
Non puoi
giudicarlo negativamente per questo, anche tu dai molto valore a
ciò che stai realizzando adesso in ambito universitario.
Però
fa male venire messi da parte così.
Non hai
avuto la possibilità di ribattere, di ribellarti, di
lottare, e sinceramente non credi proprio che avresti ottenuto un
minimo cenno di ripensamento da parte sua.
Ti ha
detto, mantenendo un tono così maledettamente calmo, di
aspettare il tuo ritorno.
Si sarebbe
laureato, sarebbe diventato il migliore e sarebbe tornato da te,
rivoluzionando la mente della maggior parte della gente di quel piccolo
paese nel quale anche lui viveva.
Arrogante.
Lo
è sempre stato, ma mantenere questo lato di
personalità anche mentre ti sta lasciando, Dio, è
da coraggiosi o da folli.
Ma tu non
gliel’hai fatto presente.
Sei rimasto
in silenzio, con la testa china.
Tu che
parli sempre, che ti arrabbi per una sciocchezza, che odi darla vinta a
lui.
Muto,
l’hai guardato per pochi istanti rialzando fiero il capo.
Lo sapevi
che ti avrebbe tolto la felicità, la voglia di proseguire
una vita tranquilla e felice.
Ma non
l’avresti mai implorato di tornare da te, piangendo e
disperandoti perché senza di lui non sapevi come
sopravvivere.
Non ti
saresti ridotto così per quel ragazzo così
presuntuoso.
L’hai
perciò lasciato in quel parco nel quale ti aveva dato
appuntamento, con un semplice “Lo sai che non prendo ordini
da nessuno.”
Gli hai
fatto credere che non avresti atteso un bel niente, continuando la tua
vita anche meglio di come avevi fatto fino ad ora.
Lui
però ti conosce; sentiva il dolore che minacciava di
fuoriuscirti in ogni singolo istante. Forse è per questo che
non ha ribattuto nulla.
Sai che non
ne aveva alcun bisogno, stai ancora guardando fuori da quel vetro
opaco, pensando a voi.
Due anni.
Due
stramaledetti anni.
E magari
è stato lui a dimenticarti sul serio.
O forse si
sta davvero impegnando per diventare il migliore.
Non lo sai
e non potrai saperlo finché non lo rivedrai. Se lo rivedrai.
Porti la
mano destra sul cuore.
Si,
può ancora sopportare tanto dolore.
Il momento
in cui tutta quella sofferenza sarà troppa, semplicemente si
spezzerà e allora tu rimetterai insieme ogni singolo pezzo,
ricucendolo con il tuo amore.
Nevica
ancora.
Sciogli la
coda che tiene legata i tuoi lunghi capelli biondi, sistemandoteli alla
meno peggio.
Fatti forza.
Ancora un
po’.
Tieni duro,
non mollare.
Ancora no.
Non mi
risulta facile scrivere cose così malinconiche, spero non
sia in qualche modo pesante.
Grazie per
la lettura, un bacio <3
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