Richiudo la lettera e cerco di frenare i singhiozzi, che continuano ad aumentare.
Non è giusto.
Perché proprio Alessandro?
Un’assistente di volo mi si avvicina chiedendomi se ho bisogno di qualcosa.
No. Ho solo bisogno di stare sola.
Non riesco più a vivere senza Alessandro.
Rivoglio lui.
Perché non posso raggiungerlo?
Ci hanno divisi per sempre.
E nello stesso momento ci hanno uniti per sempre.
Sempre.
Una parola che va oltre ogni cosa.
Il sempre non ha un momento preciso.
Chiudo gli occhi e mi lascio cullare dall’aereo.
Sono stanca.
Non ho più la forza di vivere.
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Molte ore dopo…
Siamo di nuovo a Roma. La nostra amata Roma.
Varco la porta dell’aereo e vedo tutti i nostri colleghi. Pronti a dargli un ultimo saluto.
Si girano verso di me. Vedo Anna avanzare e io continuare a camminare, senza neanche sapere cosa sto facendo esattamente.
Niente ha più senso.
Neanche vivere.
Anna mi abbraccia e io rimango immobile. Piange mentre io sono impassibile.
Non riesco più a piangere.
Quando muori lentamente non puoi piangere.
Ci avviciniamo agli altri. Tutti in silenzio. Mi guardano come se sono io quella morta.
E forse hanno ragione.
Io sono morta con Alessandro.
Alzo gli occhi e continuo a guardare la bara. La sfioro con le dita.
E poi mi portano via.
Seguiamo la macchina con sopra Alessandro e ci dirigiamo al cimitero.
Entriamo, sempre in rigoroso silenzio.
La terra inizia a coprire la bara. Io guardo la scena inespressiva.
Solo alla fine, dopo avergli lanciato una rosa rossa riesco a dire qualcosa.
Amore mio, non è un addio. Ti sentirò vicino ad ogni battito del cuore. Per sempre.
Anna mi stringe e mi scorta fuori.
Non voglio ricominciare.
Non riesco.
Alessandro era la mia vita.
E ora?
Ora non mi resta più niente.
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Mi risveglio dopo non so quanto.
Apro il cellulare e vedo dieci chiamate perse. Anna.
Sarà sicuramente preoccupata per me.
La richiamo, cercando di sembrare la più normale possibile.
Dopo averla convinta di voler rimanere da sola, chiude la chiamata. Mi alzo priva di forze.
Un nuovo giorno senza Ale.
Giro la testa e mi soffermo sulla sua foto.
Traccio il contorno con un dito, e sospirò.