-9 cap. Theirs Road
Erano da poco usciti che Nodoka, tramite
Ryu, li fece richiamare.
Solo Ranma e Akane.
Ryu rimase fuori dalla porta per rispetto
verso la signora, al vero, ancora un po' cagionevole di salute.
- Vi devo delle scuse ragazzi miei... –
chinò la testa la signora.
Ranma e la ragazza fecero entrambi un cenno
imbarazzato con le mani.
- Se non avessi avuto tanta fretta di farti
partire, al punto da prepararti io stessa il bagaglio... forse prima,
avrei dovuto sentire che ne pensavi. – si rivolse al figlio.
- Ma no! Non preoccuparti per questo mamma,
e poi ora torno a casa, no?
La donna si schiarì la voce:
- E' proprio di questo che volevo
parlarti... parlarvi.
I volti confusi e curiosi dei due la
spinsero a continuare.
- Ho io i biglietti per il treno, ma voi
partirete con un ora d'anticipo, rispetto al resto di noi.
- Ma... - La signora interruppe la replica
osservando Akane con intensità.
- In fondo ve lo devo, non avete avuto quasi
il tempo per parlarvi; voi prendeteli, al resto penso io. -
Ed Akane prese quei biglietti, ringraziando.
- Spero di rivederti presto – gli
disse Kumon una volta che furono soli.
Ranma in quell'attimo si sentì
riconoscente, aveva protetto sua madre da rischi inutili.
- Spero anch'io.
- E ricorda che se tratti male la mia
fidanzata te la vedrai con me!* - proseguì in tono burbero il
senzatetto.
Ranma gli lanciò un occhiataccia.
Un mese in quella camerata e si era
confidato più di quanto avrebbe mai immaginato.
Parlavano spesso di casa loro, tutti i
commilitoni erano nostalgici, o almeno la maggior parte.
E i suoi discorsi al novanta percento
vertevano sul maschiaccio, su quanto fosse incapace a cucinare, e
goffa.
La perspicacia di Ryu stava in questo: lui
dietro a quelle parole aveva avvertito un sentimento bellissimo.
Erano partiti da un quarto d'ora trovando
due posti a sedere, premio dopo tanta ricerca.
La durata del viaggio fu rotta solamente dal
chiacchiericcio altrui e si alzarono unicamente per mangiare qualcosa
nel vagone ristorante.
La tensione cresceva ad ogni minuto che
passava, Akane provava a parlare ma riusciva solo a boccheggiare di
tanto in tanto, voltandosi per non essere costretta a vederlo.
Presero anche un secondo treno ad Osaka,
stavolta in piedi, ma allora, la situazione per Akane si fece
insopportabile...
- Ranma?
- Scusa Akane, vado un attimo in bagno. - e
lui si allontanò prontamente.
Il flusso mal celato dei pensieri riprese a
sconfortarla.
Ranma aveva promesso di dirgli qualcosa, non
appena fosse tornato a Nerima.
Che può essere? Sento che è
una cosa importante...
Forse ad Hiroshima si era innamorato di
Barbie, ed ora voleva piantarla con gentilezza? La gelosia la corrose
contorcendogli lo stomaco.
Io e lui ci siamo piaciuti subito!
Il monologo di Barbie forse aveva radici
fondate.
La ragazza prese un dépliant dal
porta oggetti lì accanto, agitandolo nervosamente sotto al suo
naso... forse Ranma non l'avrebbe vista così accaldata, al suo
ritorno.
Ed in effetti lui, una volta lì, non
la vide nemmeno per il resto del tragitto. Chissà cosa stava
pensando... sì, si convinse Akane, se ci metteva tanto a
rivelargliela, doveva trattarsi di una cosa sconveniente.
Un balzo improvviso delle rotaie ed Akane si
ritrovò col naso sul petto del ragazzo.
Ranma controllò subito:
- Tutto bene?
- Diciamo di si...
- Ultima fermata! Tokyo, ultima fermata! -
berciò un addetto.
Erano al capolinea, il momento della verità
si avvicinava disarmandolo della sua sicurezza.
- A momenti dovrebbero tornare, Ranma
compreso. – esordì Nabiki, posando la sua tazza di the
sul piattino decorato con fiori di ciliegio.
- Ne sei sicura? - chiese dietro di lei
Kasumi, intenta a passare lo straccio.
- Certo! La signora Saotome mi ha telefonato
poco fa, tra un oretta torneranno all'ovile – sorrise l'altra,
tamburellando le dita sul tavolino.
E il mio salvadanaio ti ringrazia
sentitamente Ranma! Interiorizzò la secondogenita
rasserenandosi.
- Secondo te, Ranma e nostra sorella si sono
riappacificati? - in tutta risposta, Nabiki scrollò le spalle.
- Chi li capisce è bravo!
Zaino sulla schiena, i due camminavano senza
guardarsi direttamente, ma allo stesso senza perdersi dalla coda
dell'occhio.
Sorpassarono il ponte seguendo la strada che
costeggiava il fiume, c'era silenzio, tutto sprofondava nel gorgoglio
tiepido dell'acqua.
- Fermiamoci un attimo – propose la
ragazza posando il suo bagaglio per terra.
Anche il ragazzo fece altrettanto,
stiracchiandosi ben bene, dato che il viaggio aveva contribuito ad
intirizzirlo e basta.
Saltando sopra la rete di protezione si
sentì veramente a suo agio, respirò a pieni polmoni in
direzione del fiume, poi si girò, scorgendo la zona abitata
oramai prossima.
Una sorta di grande casa accogliente, questo
rappresentava per lui quel quartiere... e la sensazione di avere il
mondo in una tasca.
Se riusciva a dirglielo voleva farlo
attraverso quei luoghi, perché lì si erano conosciuti,
lì dove un efficace susseguirsi di emozioni e spensieratezza
si rincorrevano come cirri bianchi e delicati sotto al medesimo
cielo.
Ranma si sorprese di non essersi mai accorto
dell'incanto quotidiano di Nerima.
- Che hai da sorridere? - ruppe il ghiaccio
Akane.
- No è che stavo pensando che sono di
nuovo qui.
- E ti basta così poco per essere felice?
- ...Lo sai che non è così!
Però devo dirti una cosa... una cosa che mi porto dentro da
tanto... - Entrambi abbassarono il volto con fare timido...
Stupido! Gli bastava guardarla per tornare
intontito! Eppure doveva farcela, lo voleva davvero.
- Di che si tratta? - la ragazza tirò
indietro la testa, tuttavia indecisa se ascoltarlo o meno.
- Stavolta voglio che tu capisca tutto
quanto... -
Ranma si fiondò vicino a lei
spaventandola un poco.
E' così serio... dove vuole
arrivare?
- A casa ci aspettano, forse é meglio
se ne riparliamo! - rimbeccò Akane imbarazzata, in realtà
era in procinto di piangere per lo stress, ora che non voleva più
sapere niente.
- Tanto so benissimo dove vuoi arrivare! Ti sei
innamorato di quella Barbie, non è così?
- Ma che diavolo balbetti? - si sorprese
l'altro.
- Shampoo, Ukyo, Kodachi... – nominò
tenendo la conta sulla punta delle dita – e ora quella... sei
proprio senza speranza!
- Cosa? Fammi capire bene... Sei gelosa per
caso?
- Sì! Certo! Se tu non me ne dessi
motivo non lo sarei! - lei almeno, non ce la faceva più a
sostenere la situazione.
Il ragazzo fece una faccia spiazzata, questa
confidenza decisamente non se l'aspettava.
Sarebbe colpa mia ora? Ma
evitò di dirglielo, quando s'infuriava Akane perdeva sempre il
lume della ragione e diventava impossibile trattare con lei dopo. Arrossì
sul da farsi per un breve frammento di tempo.
- Senti un pò,
io, tu... ecco, insomma! Le altre non contano nulla per me, sono solo
delle amiche.-
- Amiche molto in
confidenza – sibilò la ragazza volgendo il capo altrove.
Ranma la vide con quegli occhi lucidi e quel
sorriso mozzato che spesso in passato l'aveva infastidito, e perse il
controllo.
Le passò una mano sulla nuca
facendola scorrere fra quei capelli corti e soffici che aveva,
riportando la sua attenzione su di sé, costringendola a
guardarlo fino a che si avvicinò sussurrandole con un pizzico
d' irriverenza:
Sta volta non te ne andrai! -
Lasciami finire - O non ce la farò ancora a parlare...
- Non
c'è paragone con quello che... - Accidenti! Non ci
riesco, certo che lei potrebbe venirmi in contro!
Si spazientì arrossendo ancora, in simbiosi col tramonto che
aveva alle spalle.
- Allora baciami
e ci crederò. - quella frase si insinuò bruscamente fra
le sue paure più remote dissolvendole come un disinfettante
che arde sulla ferita.
Akane studiò ogni suo più
piccolo movimento mentre il ragazzo dei suoi sogni le si avvicinava
piano, per darle modo di respingerlo in malo modo, se solo ne avesse
avuto la forza o la volontà, ma non ne ebbe il cuore.
Invece si alzò in punta di piedi per
facilitarlo a coccolarla perché sapeva quanto gli costasse
coraggio farsi avanti con lei.
Ranma coprì le sue labbra con le
proprie, mentre la brezza fresca che faceva ondeggiare la gonna della
ragazza aumentò d'intensità, forse piccata dal
calore di quell'effusione.
A contatto con Akane, il suo corpo
rispondeva sensibilmente, cercando di stingerla di più, era
strano quanto questo gli sembrasse semplice adesso.
Mani sottili si contendevano il gusto
d'accarezzare la sua schiena virile e modellarne le scapole finché
entrambi si rilassarono l'uno sull'altra, prima di lasciarsi andare.
- Sei gelosa - ghignò il ragazzo,
appena si fu allontanato a qualche pollice di distanza dal viso della
ragazza, perfettamente arrossato.- Ma ti capisco sai... uno come me
dove lo trovi più al giorno d'oggi!
- E' il tuo lato maschile a parlare o quello
femminile? - Lo punzecchiò lei. Poi tutto tacque lasciando spazio all'imbarazzo.
Sarebbero stati capaci di rimanere lì
impalati e in silenzio ancora per molto, forse Nodoka e gli altri li
avrebbero persino raggiunti, ma destino volle che intervenisse una
terza quanto inaspettata presenza...
- Miao! - un piccolo gatto maculato fece
capolino da un angolo della strada.
Ranma rabbrividì all'istante,
deglutendo a fatica.
- A...Aiuto! - espose la sua paura quasi
impercettibilmente, aderendo con le spalle alla rete che poco prima
l'aveva fatto sentire un uomo fiero della sua condizione.
La ragazza non si perse d'animo e gli
afferrò prontamente un polso.
- Vieni via da lì, scemo! - disse
tirando via un robotico Ranma Saotome, per il momento incapace di
tornare a camminare normalmente.
Fine
* Nel manga Ryu si finge Ranma, e per breve tempo quindi fa la parte del fidanzato di Akane.
Ryoga: Nooo (eco) com'è possibile???
Autrice T__T commossa: Vero, anche tu non credi possibile che sia finita di già questa fanfic?
Ryoga: No! veramente io mi chiedevo come mai in questo posto sia così... difficile trovare l'uscita...
Autrice: ... Vabbé comunque fammi ques'ultimo favore Ryoga, presenta tu!
Ryoga: Non ci penso neanche!
Autrice: Ah sì? beh peccato... avevo deciso di aiutarti a trovare l'uscita...
Ryoga: Daccordo! Daccordo, da qua il quaderno delle riposte!
Ryoghino si schiarisce la voce.
Ringrazio vivamente tutti voi lettori, soprattutto i commentatori per avermi fatto passare alcuni piacevoli momenti a leggere le vostre opinioni, tutte apprezzate vi assicuro, nessuna esclusa.
Merito in parte ai miei lapsus d'ispirazione, dovuti in parte all'ultimo volume di ranma, alla guerra dei seni (altro cap del manga di ranma) a Ryu (grazie Divina Takahashi per avergli fatto indossare dei calzoni alla militare!*__*) al film di Benigni "La tigre e la neve" (che vi consiglio) al forum dei ranmaniaci, a Tiger-eye che ha supervisionato tutto e a Ryoga che mi ha sopportato nel bene e nel male in quest'angolo dei commenti.
Che altro dire se non il solito scontatissimo ma sentitissimo GRAZIE?
Baci.
^Laila^
PS: Alla prossima!
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