Note
Questa
fanfic farà arrabbiare un po' persone per il solo fatto che esiste,
dato che ho 9 long-fic ancora in lavorazione che prometto sempre di
aggiornare. Ma vi capita mai di essere sature e non poterne più
delle stesse idee? Ecco, io sono in quell'impasse lì, che non sai
come spezzare. E così ho pensato che cimentarmi in altri fandom
potesse essermi utile a rinfrescarmi la testolina. Quindi – e qui
mi rivolgo ai quattro gatti che mi seguono – vi prego, non
prendetevela: è anche per voi che lo faccio. Davvero!
L'idea
di scrivere qualcosa su TVD è nata sin dalla visione delle prime
puntate, ma nel concreto non sapevo bene cosa scrivere, anche perché
è già stato scritto praticamente tutto e le idee nuove sono
difficili da tirare fuori. Poi le ultime puntate sono state una
delusione e, paradossalmente, mi si sono aperte le cateratte della
fantasia e ho concepito questa storia. Il titolo è un tributo a The Hitchhiker's Guide to the Galaxy di Douglas N. Adams e la trama, anche se toccherà argomenti seri, è stata ideata per essere semi-comica. L'obbiettivo principale è
quello di vedere Damon Salvatore messo alle strette da qualcuno che non può fare fuori come di solito fa con i suoi “problemi”, ma il mio scopo è anche quello di prende per il culo i cliché dei
telefilm fantasy, che saranno citati in abbondanza (sia i cliché che
i telefilm, intendo).
Dei
due personaggi originali che introdurrò, quello di Pas è ispirato
in buona parte a Romo Lampkin, un personaggio di Battlestar Galactica
che io adoro e che potete vedere in questo
video qui (è quello con gli occhiali da sole). Il secondo personaggio vi
dirò che faccia ha nel prossimo capitolo.
Per
esigenze narrative la storia sarà raccontata da più punti di vista.
Siccome
ormai per me è una tradizione, ogni capitolo avrà un link ad una
canzone.
Mannagia
che papiro! Basta così, ho detto tutto... buona lettura!
Capitolo
1
~
Dove
si frega un angelo e si ritrovano vecchie compagnie
Luogo:
Seconda sfera Angelica, Coro delle Dominazioni, Asse delle Procure
Tempo:
XLII era del piano divino
– Cosa
dovrei fare io?! –
– Hai
capito benissimo. –
– No,
no, no... non se ne parla proprio! –
– È
un ordine dall'alto. –
– Non
m'interessa! Ci sono i Custodi per queste cazzate! –
– Modera
i termini o ti rispedisco a smistare anime. –
– Ok,
senti, non puoi affidarmi... che ne so? I fratelli Winchester? –
– … –
– No,
eh? Le sorelle Halliwell...? –
– Fai
meno la spiritosa. –
– Non
sto scherzando! Io coi Salvatore non ci voglio avere niente a che
fare! –
– Forse
non ti è chiara la situazione: dopo la tua ultima bravata, lassù
sono un po' alterati. –
– Sì,
be', sono loro che mi hanno voluta qui. Chi gli ha chiesto niente? –
– Come
ti hanno presa ti possono rispedire al mittente. –
– Ah-ah!
Bella questa! Sì, proprio carina! Quasi quasi ci stavo...
cascando... –
– ...
–
– Non
era una battuta, eh? –
– No.
–
– Quando
comincio? –
~~~
Luogo:
Mystic Falls, Virginia, USA
Tempo:
14 maggio 2010, ore 7:22
– Buongiorno.
–
Elena
sussultò tra le braccia di Stefan. Si rigirò nel letto e si guardò
attorno confusa: era da sola.
– Stefan?
– fece con una punta d'ansia.
– Dovresti
rispondere alla tua donna. –
Si
voltò verso il punto da cui proveniva la voce strozzata: il suo
ragazzo stava tenendo contro il muro un uomo.
– Chi
sei? – lo sentì ringhiare.
– Ah,
andiamo Salvatore, non sono passati neanche trent'anni... – si
lamentò l'uomo.
Elena
si avvolse nella coperta, si alzò dal letto cauta e si mosse verso
la porta.
S'immobilizzò
appena sentì l'intruso dire: – Accidenti, è identica a lei.
–
Osservò
la scena atterrita: un altro tirapiedi degli Antichi? Ma non
dormivano mai?
– Oh,
cos'è, una rimpatriata? –
Elena
trasalì e si voltò verso Damon: come al solito le era sbucato alle
spalle silenzioso come un gatto.
– Chi
è? – gli chiese.
Lui
alzò le sopracciglia e la superò: – Uno che mi deve un sacco di
soldi. –
– Sei
venuto a saldare, Pas? – fece avvicinandosi ai due.
A
sentire quel nome, Stefan mollò immediatamente la presa sul collo
dell'intruso.
– Pascal?
– lo sentì sussurrare stupito.
– Eh...
– sospirò l'uomo accasciandosi contro il muro.
Damon
gli tese la mano e lo aiutò ad alzarsi, solo per sbatterlo
nuovamente contro il muro.
– Dove
sono i miei soldi? – cantilenò seccato – Dall'83 si sono
accumulati un po' d'interessi. –
– È
sempre un piacere, Damon. – sghignazzò lui.
Un
rumore sordo e il vampiro dovette deviare dalla traiettoria di un
paletto. Stefan scattò in avanti per separarli e il fratello si
allontanò con uno sbuffo.
– Qualcuno
mi vuole spiegare? – intervenne Elena, stringendosi in un angolo.
Tre
paia di occhi si piantarono su di lei. O meglio, due paia di occhi e
un paio di occhiali da sole.
– Sul
serio, ragazzi. – disse il nuovo arrivato abbassando gli occhiali
sul naso – Dove l'avete pescata? –
– Non
credo che siano affari... –
– Pas,
lei è... –
– Un
delizioso rimpiazzo. –
I
due fratelli ammutolirono e si lanciarono un'occhiataccia. Elena
guardò Damon con la sua migliore smorfia di disgusto.
– Ah!
– l'uomo batté le mani – Quanto mi mancavano le vostre zuffe! –
La
ragazza fece un passo indietro quando lo vide avvicinarsi.
– Pascal
Serrault. –
Sorriso
sghembo e mano tesa. Doveva ricambiare? Elena guardò con diffidenza
l'uomo senza età che le stava davanti e scambiò una breve occhiata
con Stefan. Il vampiro annuì e capì che poteva stare tranquilla.
– Elena
Gilbert. –
L'uomo
inclinò la testa di lato e la osservò incuriosito, per quel che
poteva vedere attraverso le lenti scure.
– Quei
Gilbert? I fondatori di Mystic Falls? –
– La
mia fu una delle famiglie fondatrici, sì. – aggiunse, un po'
spaesata da tutto quell'interesse.
– Be',
tecnicamente è una Gilbert, ma suo padre è lo zio e sua
madre... lascia stare, è peggio di Beautiful. – disse Damon,
guadagnandosi la seconda occhiata omicida della giornata – Che c'è?
È vero! –
– Ma
i Gilbert non sono di origine bulgara. – commentò Pascal –
Insomma, la sua somiglianza con Katerina è... –
– Ehi!
Io sono qui. – sbottò Elena irritata – Potreste evitare di
parlare come se non ci fossi? E vi sarei grata se la piantaste di
ripetere che assomiglio a lei. –
Detto
questo, diede un'ultima, feroce occhiata ai presenti, e uscì dalla
stanza con cipiglio offeso.
Calò
il silenzio. I passi di Elena scemarono lungo le scale e i tre la
sentirono entrare nel vasto soggiorno, afferrare il suo cellulare e
digitare un numero.
– Allora.
– Pas si voltò verso i due vampiri – Che ci fa il doppelgänger
di Petrova nel maniero dei Salvatore? –
– Non
girarci intorno. – disse Stefan serio – Dicci perché sei qui,
per favore. –
Damon
si sbracò sul letto: – Sì, Pas, per favore. –
~~~
Luogo:
Seconda sfera Angelica, Coro delle Potestà, Asse della Storia
Tempo:
XLII era del piano divino
– Non
posso credere che abbiano scelto te. –
– Lasciamo
stare, va. –
– No,
davvero... hai tutta la mia comprensione. –
– Grazie.
–
– Dunque,
immagino che ti serva tutta la loro vita. –
– Tutta.
Dal primo vagito ad oggi. –
– Di...?
Quanti ne hai? –
– Ho
qui la lista. –
– Uhm...
Alaric Salzman, Caroline Forbes, Tyler Lokwood... Bonnie Bennett?
Conosci già la sua famiglia. –
– Non
sono aggiornata, un ripasso mi farebbe bene. –
– Ok...
ma Petrova e il suo doppelgänger? Anche loro? –
– Tsè!
Secondo te perché mi mandano lì? –
– Ma
la conoscono tutti quella storia, dai! Trevor l'ha raccontata a mezzo
Inferno. Povero stupido... –
– Siete
dei fottuti manipolatori, lo sai? Almeno da morto potevate dirgli la
verità, che cavolo! –
– Un'anima
dannata innamorata è una palla, un'anima dannata incazzata
può diventare una vera rottura. –
– ...
–
– Non
guardarmi così: le regole sono regole. –
– Sempre
saputo che era tutta una puttanata quella sull'amore. –
– Se
ti sentisse Shemaniel... –
– Quel
cretino lo sa perfettamente cosa penso di lui e della sua “virtù”.
–
– Adesso
capisco tante cose. –
~~~
Luogo:
Mystic Falls, Virginia, USA
Tempo:
14 maggio 2010, ore 8:41
– Piuttosto
mi faccio arrostire al sole. –
Stefan
alzò gli occhi al cielo all'ennesima dimostrazione diplomatica del
fratello.
Elena
era andata a lezione e questo lo confortava: era meglio se quel
discorso non lo facevano davanti a lei. In un momento del genere ci
mancava solo che si mettessero in mezzo personaggi come Pas.
– Dovremmo
per lo meno stare a sentire quello che hanno da proporci. – suggerì
cauto, mentre offriva da bere all'ospite.
– Te
lo dico io cos'hanno da proporci. – Damon lampeggiò uno sguardo
minaccioso verso Pas – Un paletto nel cuore a fine missione. –
– Mi
spiace deluderti, ma la dipartita dei fratelli Salvatore, per quanto
sia allettante, non è in cima alla lista delle nostre priorità. –
replicò l'uomo, sorseggiando il suo whisky.
– Senza
offesa, eh. – aggiunse rivolto a Stefan.
Lui
sorrise appena, alzando il bicchiere nella sua direzione.
– Il
fatto è che, sai, l'avere un ammazza-vampiri prezzolato dalla Chiesa
in mezzo ai piedi... ho come una strana sensazione, non so proprio
perché... aspetta, forse... oh! – schioccò le dita e finse
un'espressione illuminata – Già, io sono un vampiro! –
– Volete
salvare il culo alla vostra principessa, sì o no? – insisté Pas
versandosi dell'altro whisky.
Stefan
si affrettò a rispondere: – Certo che... –
– Siamo
in grado di gestire la situazione. – lo interruppe Damon con aria
pericolosamente tranquilla – Grazie. –
– Quindi
immagino che il rapimento di Elena da parte di Trevor, giusto dopo
che era scampata ad un incantesimo che stava per farla fuori, sia
classificabile come “banale incidente”. –
La
sala si fece pesantemente silenziosa. Stefan abbassò lo sguardo e
Damon si scolò il suo whisky con espressione infuriata.
– Al
momento abbiamo tutto sotto controllo. – spiegò Stefan in tono
calmo – Stiamo elaborando un piano e... –
Pas
strozzò una risatina.
– Scusa...
– tossì – scusa... è che davvero, Steve, non hai mai saputo
mentire. –
– Ma
parlatemi del piano, sì. – aggiunse con una smorfia di
compatimento – Se si può chiamare “piano” fidarsi dei Elijah e
aspettare pacificamente che arrivi Klaus. Per non parlare di quel
cretino di John Gilbert e del branco di sacchi di pulci. Quelli come
volete gestirli? –
Damon
strinse gli occhi: – Sei ben informato. –
Stefan
gli lanciò un'occhiata preoccupata: si stava irritando.
– Nessuno
si fida di Elijah, né di John. – spiegò deciso – E la questione
dei licantropi per ora è sistemata. –
Pas
ripeté tra sé “per ora” in un tono che a giudicare dalla
smorfia di Damon dovette aumentare ulteriormente la sua irritazione.
– Quanto
a Klaus, concorderai sul fatto che adesso non possiamo fare molto. –
continuò Stefan – Se si farà vivo per tentare di prendere Elena,
noi lo affronteremo e lo fermeremo. –
Pas
si portò le mani al petto: – Oh, ma quanta nobiltà! –
– Non
sapete con chi avete a che fare. – aggiunse improvvisamente serio.
– Un
Antico. – intervenne Damon stancamente – Sì, abbiamo studiato:
il più antico degli Antichi, il pezzo grosso, il grande capo, il più
fico di tutti... bla bla bla. Be', c'è sempre il modo di fare fuori
il boss finale, no? –
Pas
sogghignò: – O di finire in game over. –
Damon
guardò il fratello e scosse la testa con aria incredula.
Stefan
sorrise a Pas: – Ci stai sottovalutando. –
– Mi
fa piacere che siate così positivi! – esclamò gesticolando
allegramente – Davvero, è questo lo spirito giusto. Peccato che
siate destinati a crepare miseramente. –
Damon
schioccò la lingua: – Lo accompagni tu alla porta o gli stacco la
testa io? –
Stefan
fece un cenno all'ospite e si avviarono all'ingresso.
– Ci
parlo io. –
– Sì,
e come sempre sarà tempo perso. – gli diede una pacca sulla spalla
– Grazie comunque Steve. Nel caso mi trovi da Salzman. –
Stefan
lo guardo sorpreso: – Alaric sa di te? –
– Chi
credi che gli abbia insegnato tutte quelle cosette? – replicò lui,
spingendo gli occhiali sul naso e uscendo all'aperto.
La
porta si richiuse alle spalle dell'uomo e Stefan vi si appoggiò
contro, scotendo la testa con aria affranta. Il discorso di Pas non
l'aveva convinto, ma sapeva che avrebbe potuto essere un alleato
prezioso e non voleva lasciare intentata alcuna strada – non quando
si trattava di Elena. Adesso lo aspettava una lunga, estenuante
conversazione con quel muro di gomma di suo fratello.
Lo
stai facendo per Elena... lo stai facendo per la donna che ami...
– si ripeté
per farsi
coraggio.
–
Levati dalla faccia
quell'aria drammatica e richiamalo. –
Stefan
alzò lo sguardo verso Damon e lo osservò con palese perplessità.
–
Si tratta di Elena.
– sbuffò prima di girare i tacchi e scomparire nella cantina.
Quella
piega era decisamente nuova. E come succedeva sempre quando Damon
faceva qualcosa di apparentemente inspiegabile, Stefan si ritrovò a
chiedersi con una certa apprensione cosa mai stesse tramando.
~~~
Luogo:
Seconda sfera angelica, Coro delle Virtù, Asse della Materia
Tempo:
XLII era del piano divino
– Oh,
chi si rivede! Era da un po' che non passavi da queste parti. –
– ...
–
– Cos'è
quel broncio? –
– Quanto
ci godi a vedermi in crisi? –
– Mi
stai attribuendo sentimenti che non posso provare, tesoro. –
– Seh...
come se non vi conoscessi... –
– Così
mi ferisci! –
– Saltiamo
i convenevoli e datemi questo corpo. –
– Sei
fortunata, siamo riusciti a recuperare quello originale. –
– Ma
non mi dire. –
– Sei
tu che hai rotto tanto l'ultima volta. –
– Già,
be', era solo uno sfizio. –
– Bugiarda!
Dillo che ti ci sei affezionata. –
– Lo
saresti anche tu se fosse il corpo con cui sei nato, ma tanto... –
– Tanto
non posso capire... sì, sì, già sentita. –
– Fidati:
essere stati umani una volta, ti segna. –
– Questo
spiega molte cose. –
– ...
–
– Che
c'è? –
– Hai
parlato con Rezahel? –
– ...
–
– Ridi,
ridi... non vedo l'ora lasciare questo covo di pettegoli, Cristo! –
– Ehi!
–
– Ops...
–
~~~
Luogo:
Mystic Falls, Virginia, USA
Tempo:
14 maggio 2010, ore 15:12
– Quindi
tu sei una specie di mezzo vampiro? –
Pas
sorrise ad una Caroline particolarmente curiosa.
– Diciamo
di sì, chéri. –
Lei
alzò le sopracciglia e rise, sinceramente compiaciuta da
quell'appellativo carino.
– È
per questo che porti gli occhiali da sole? – indagò Jeremy tutto
interessato – Puoi sopportare la luce, ma ti dà fastidio? –
Pas
annuì, scatenando una valanga di domande da parte del ragazzo.
– Mi
ricorda qualcuno. – disse d'un tratto, scambiando un'occhiata
divertita con Alaric.
– Da
quanto vi conoscete? – chiese Bonnie.
– È
stato il mio professore di storia al liceo. – fece l'uomo gioviale
– Certo, allora non immaginavo che fosse un dampiro e che cacciasse
creature oscure per hobby. –
Caroline
trattenne una risata: – Avrei voluto vedere la tua faccia quando
l'hai scoperto! –
– Oh,
da qualche parte dovrei avere una foto. – scherzò Pas.
– Ci
siamo tutti? –
Si
voltarono verso Stefan con un “sì” generale.
Elena
uscì dal coro: – No. Dov'è Damon? –
Stefan
fece un sorrisetto: – Nessuno arriva dopo la regina. –
La
voce di Damon arrivò dal piano superiore: – Lascia le battute al
fratello dotato di humor. –
– Benvenuti
alla prima riunione del Comitato per la Salvaguardia dei
Doppelgänger. – continuò sprezzante, mentre scendeva le scale –
Pensa al futuro, adotta anche tu un doppelgänger. –
– Salva
la doppelgänger, salva il mondo. – scherzò Jeremy.
Elena
lo ammonì: – Tu guardi troppa tv. –
– Ehi,
ho 15 anni. – si difese.
– Appunto,
che ci fa qui? – intervenne Damon.
– Non
cominciare, tu, ne abbiamo già parlato. – replicò Elena.
I
due presero a battibeccare, sotto lo sguardo esasperato di Stefan.
– È
sempre così? – chiese Pas, osservando la scena con interesse.
– Oh,
no. – fece Alaric – Oggi li hai trovati di buonumore. –
– Affascinante.
–
Caroline
rise ancora, il che visti gli ultimi eventi della sua vita era un
toccasana. Quell'uomo era divertente: le importava poco che avesse
300 anni e di mestiere ammazzasse quelli come lei. E poi, chiunque
fosse amico di Stefan e volesse aiutare Elena, ai suoi occhi aveva
già guadagnato mille punti.
Un
lieve movimento attirò la sua attenzione. Bonnie si era voltata
verso l'ingresso e fissava la porta.
– Ehi,
– la chiamò piano – tutto ok? –
La
strega annuì lentamente.
– Sta
arrivando qualcuno. – sussurrò, gli occhi incollati alla porta
come se dovesse esplodere da un momento all'altro.
Non
era la prima volta che la sua amica andava in trance e aveva un
presentimento. E di solito non comportava niente di buono. La scosse
delicatamente per farla tornare in sé: Bonnie batté le ciglia un
paio di volte e ripeté a voce alta quello che aveva detto, attirando
l'attenzione degli altri.
Il
silenzio che si era improvvisamente creato venne spezzato dal sonoro
scampanellio della porta. Tutti gli umani presenti trasalirono.
– Oh,
sì! La streghetta è promossa. – saltò su Pas, dando un buffetto
alla ragazza.
Caroline
seguì attenta lo scambio di sguardi tra Bonnie e i fratelli
Salvatore: sembrava che non ci fosse niente di cui preoccuparsi, ma
per buon conto Stefan si avvicinò ad Elena e fece un cenno col capo
a Damon.
– Da
quando sono stato degradato a maggiordomo? – borbottò lui
allargando le braccia.
Ma
si stava comunque avviando all'ingresso. Quando c'era di mezzo Elena,
i fratelli Salvatore diventavano dei cuccioli servizievoli. Fino a
qualche tempo fa Caroline ne era stata invidiosa, ma adesso guardava
la sua amica con compatimento. Essere oggetto di contesa di due
vampiri? No, grazie. Non l'avrebbe augurato a nessuno.
|