Quell'estate
Elphias partì da solo e io rimasi ad occuparmi di Ariana,
senza avere la minima idea di come comportarmi con lei.
Ricordo
che fu proprio in quei giorni che notai gli sguardi furtivi che
lanciava ogni tanto al sole e che aveva cominciato a seguire i suoi
raggi, come se le indicassero il cammino.
Colto
da un'ispirazione improvvisa, mi inginocchiai di fronte a lei, seduta
sull'erba, ed estrassi la bacchetta.
-
Vuoi vedere una magia, Ariana? - .
Agitai
la mano nell'aria e feci comparire uno splendido girasole. La bambina
lo prese tra le mani a bocca spalancata, esitante.
-
E' come te - , sussurrai, baciandole la fronte. - Splendente - .
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