Alele\\Sweet change
TITOLO: "Sweet
change".
AUTORE: Katia
R.
DATA FINE: 12 marzo 2009
PERSONAGGI:
Alessandro\Elena
Premessa: Storia...
dolce! Come da titolo. La dedico a tutte le donne in attesa di un
bambino ma soprattutto a quelle che nonostante mille problemi hanno
deciso di tenerlo!
Sweet
change
-Elena! Stai attenta! Io e
Riccardo controlliamo qui intorno! Non può essere andato
lontano.- Alessandro con la pistola in mano
iniziò a muoversi cautamente.
Elena
entrò nel casolare.
-Aiuto!-
urlò Samantha. Elena accese la luce e notò la
ragazza che teneva le mani premute sul suo pancione -Ti prego, aiutami! Mi si son
rotte le acque!- Elena si inginocchiò accanto a
lei -Ok, stai
tranquilla! Continua a respirare profondamente! Ora ci sono io qui! Non
avere paura!- disse lei tenendole una mano.
-Niente! È scomparso!-
esclamò Alessandro entrando -Ma che diamine…-
-Ale, chiama di corsa
un’ambulanza! Sta partorendo!- esclamò
Elena, agitata.
Alessandro
si allontanò per telefonare.
-Oh!-
esclamò Riccardo avvicinandosi alla fidanzata -Amore, sono qui!-
disse baciandole la fronte.
-Riccardo! Il
bambino… Sta nascendo!- disse la donna tra le
lacrime.
-Mi hanno detto che ci
vorrà un bel po’! Siamo troppo lontani dalla
città!- disse Alessandro rientrando. Samantha
iniziò quasi ad urlare per i dolori -Non ce la faccio
più! Non arriveranno in tempo!-
Elena
guardò la donna e il suo pancione. Le prese le mani -Non aspetteremo! Questo bambino
lo faremo nascere prima…- disse sorridendole.
-Si,
ok.-
-Prendimi dell’acqua
calda e degli asciugamano!- esclamò Elena
rivolta a Riccardo.
-Subito!- disse
l’uomo rialzandosi e correndo nell’altra stanza.
-Elena…-
Elena si girò verso Alessandro che la guardava quasi
terrorizzato. Lei gli sorrise
-Ce la faccio…-
-Eccoli!-
esclamò Riccardo ritornando e porgendole tutto
l’occorrente.
-Benissimo!- si
alzò e si avvicinò all’armadietto
prendendo un paio di guanti in lattice.
-Sei sicura?-
chiese Alessandro titubante -Domani
hai l’intervento… Se non te la senti…-
lei gli mise due dita sulle labbra -Stai
tranquillo- disse ritornando da Samantha.
Alessandro
si mise dall’altro lato della stanza per non vedere nulla,
mentre Riccardo stringeva la mano della fidanzata.
Alessandro
si appoggiò al muro e guardò Elena. Quante cose
erano cambiate in quei mesi.
Aveva
deciso di partire per l’America, ma dopo neanche un mese era
ritornato a Roma. La sua città gli mancava, ma soprattutto
le mancava lei. Elena. Quando era sceso dall’aereo, la prima
cosa che aveva fatto era stata andare a casa sua. Lei era rimasta
incredula per qualche secondo, ma quando si riprese gli
buttò le braccia al collo. Non l’aveva salutato
prima della partenza. Lui fino all’ultimo aveva sperato che
lei lo fermasse, ma così non è stato. Alessandro
la sollevò, continuando a tenerla stretta -Mi sei mancata- le
sussurrò dolcemente all’orecchio. La
riposò a terra e lei lo guardò -Anche tu..- disse
emozionata.
Da
quel giorno erano cambiate un bel po’ di cose. Il loro
rapporto era diventato ancora più forte di prima. Passavano
intere serate a parlare e guardare dvd. Ogni tanto si risvegliavano
ancora abbracciati.
La
passione scoppiò qualche settimana dopo. Quella sera Elena
aveva preparato una cena a casa sua. Alessandro arrivò
puntuale, con una bottiglia di vino. Fu la serata più bella
di tutte quelle precedenti. Si raccontarono tutto, e dopo qualche
bicchiere di vino rosso, si liberarono di un grande peso sul cuore. Si
dichiararono il loro reciproco amore. E poi solo risate. Arrivare in
camera da letto senza neanche accorgersene. Abbandonarsi a tutti i
propri sensi e risvegliarsi la mattina, ancora abbracciati.
L’indomani
erano ancora confusi, ma non riuscivano a stare lontani. Nel giro di
pochi giorni quello che era cominciato con una notte di passione e una
dichiarazione d‘amore a causa del vino, si
trasformò in qualcosa di più forte. Si erano
innamorati davvero.
Sarebbe
stato bello vivere sereni, senza problemi. Ma qualcosa, nel giro di
pochi mesi, era destinato a cambiare.
Elena
era sempre più strana. Non stava bene e spesso perdeva i
sensi. Anna l’aveva convinta a farsi un controllo e lei, poco
felice, decise di darle ascolto. Non si sarebbe mai aspettata di
sentirsi dire quelle parole.
Non
era possibile. Aveva preso un giorno libero per recarsi al lago dove
andava con Marco. Doveva pensare.
E
non sarebbe stato facile.
Alessandro,
preoccupato, arrivò dopo poche ore.
-Ehi..- disse
sedendosi sul prato accanto a lei. Elena lo guardò e sorrise
flebilmente.
-Ale- si
fermò e abbassò lo sguardo -Devo dirti una cosa.-
-Cosa c’è?-
chiese lui.
-Sono andata a fare un
controllo, per via dei miei svenimenti e di tutto il resto…
e..- lo guardò nuovamente negli occhi e
continuò, decisa
-Aspetto un bambino.-
Lui
rimase spiazzato. Continuò a fissarla senza proferir parola.
Mentre stava per parlare, il suo cellulare iniziò a
squillare. Sospirò e rispose a malincuore. Era Luca,
c’era un nuovo caso. Chiuse la chiamata e la
guardò. Lei gli sorrise e lo accarezzò -Vai! Ci vediamo
domani…-
-Stasera non vuoi che venga?- chiese
lui. Elena vide che ci era rimasto male e gli sorrise -No, vieni. Ti aspetto a casa,
allora…- lui sorrise felice e la fece alzare
insieme a lui. Le prese le mani tra le sue e la guardò -Ma ci pensi?-
disse quasi emozionato -Avremo
un bambino…- disse come se avesse assimilato in
quel momento la notizia. Elena abbassò lo sguardo e quel
piccolo sorriso era scomparso.
-Elena, che succede?-
chiese lui tornando serio.
-Ho avuto precedentemente gravi
problemi. Una gravidanza potrebbe costarmi cara. Potrei non riuscirmi a
muovere per un mese o anche di più. Non lo so. Non
è il momento. Non doveva succedere ora. Dovevo fare
accertamenti. Siamo stati attenti! Ma perché?! Io sono
contro l’aborto, ma in questo caso…-
si fermò cercando di frenare i singhiozzi -Non c’è
altra soluzione! Potrebbe causare problemi anche al bambino!-
Alessandro rimase a guardarla, inespressivo. Subito dopo lui la strinse
forte a sé, mentre lei piangeva contro il suo petto -Qualsiasi cosa tu decida, io ci
sarò sempre…- le
sussurrò. Le diede una carezza e scappò al
Decimo. Con un peso enorme sul cuore. Un peso che gli levava quasi il
respiro. Mentre guidava le lacrime iniziarono a scendere come la
pioggia che si infrangeva sul parabrezza. Arrivò al Decimo
ed andò da Luca.
-Ohi, Ale! Eccoti! Senti..-
ma non finì perché notò la faccia
dell’amico -Oh,
che succede?- Alessandro cercò di parlare, ma
le lacrime ripresero a scendere. Luca si avvicinò e si
abbracciarono. Lui si lasciò andare ad un pianto dirotto
sulla spalla dell‘amico.
-Che succede, Ale?-
chiese preoccupato.
-Elena…- disse
cercando di riprendersi -Lei,
aspetta un bambino!- disse sedendosi. Luca sorrise -Ma è una cosa
meravigliosa!- esclamò. Poi pensò
alla reazione dell’amico -Scusa,
qual è il problema?- chiese sedendosi accanto a
lui.
-Il
problema è che lei non vuole tenerlo! Non può.
Potrebbe causarle problemi di salute. E potrebbe causarli anche al
bambino. Non dovrebbe più lavorare. È tutto
così difficile! Io…-
-Ale,
torna da lei. Non lasciarla sola, adesso! Ha bisogno di te
più di chiunque altro!-
-Lo
so! Però…-
-Hai pensato a come si sente
lei? Dover rinunciare al suo bambino a causa della propria salute!-
esclamò Luca.
Alessandro
lo guardò -Hai
ragione. Sono un ipocrita. Ho pensato solo a me!- disse
maledicendosi.
-Vai! Ricordati che la
felicità non è solo questo!- Alessandro
gli sorrise e dopo un altro abbraccio corse a casa da Elena.
Aprì
la porta e la trovò nel salottino, sul divano, con le gambe
rannicchiate al petto. Si avvicinò lentamente mentre lei
continuava il suo pianto sommesso. Deglutì e si sedette
accanto a lei stringendola contro il suo petto. Lei
singhiozzò più forte -L’intervento
è la prossima settimana!- disse stringendo la
maglietta di Alessandro tra le dita. Lui annuì
silenziosamente e non disse nulla. Ogni parola sarebbe stata superflua.
-
"Siamo nati ieri" -
Carlotta
http://www.youtube.com/watch?v=vv5xhxZe8IE
-Dai che vedo la testolina!-
esclamò Elena sorridendo a Samantha. La ragazza
lanciò un urlo più forte e dopo aver preso un
respiro profondo, spinse stringendo i denti. In lontananza si sentirono
le sirene dell’ambulanza. Samantha diede le ultime spinte e
pochi minuti dopo, un vagito riempì la stanza. Alessandro
guardò la scena visibilmente commosso. Elena teneva quel
frugoletto tra le mani e sorrideva a Samantha. I dottori entrarono in
camera, mentre Elena avvolse la piccola in un lenzuolo e la porse alla
madre. Fu in quel preciso istante che iniziò a piangere
silenziosamente. Alessandro si avvicinò e le
baciò la testa -Sei
stata bravissima…- disse dolcemente. Elena
annuì e uscì fuori. L’uomo si
congratulò con i neo genitori e corse da lei -Che succede?-
chiese avvolgendola per le spalle. Lei sorrise e si asciugò
le lacrime -Ho provato
un’emozione bellissima quando ho preso la bambina tra le
mani. Ho capito cosa sta provando Samantha in questo momento!-
disse girandosi verso di lui -È
così piccola, Ale! È bello quando un bambino
viene alla luce. Quando fa il suo primo vagito come per dire
“ehi! Sono arrivato!”. E stavo pensando che sarebbe
la c***ata più grande di questo mondo se facessi
l’intervento!- disse con le lacrime che
continuavano a scendere. Alessandro rimase immobile per qualche
secondo. Continuò a pensare alle parole appena dette da
Elena. Senza dire niente la strinse a sé e rimasero
così. Luca e Anna li raggiunsero. I due si staccarono e si
asciugarono le lacrime.
-Possibile che me lo fai
piangere sempre?- chiese Luca sfottendo Alessandro. Elena
fece spallucce e cinse un braccio intorno alla vita di Alessandro. Lui
le passò il braccio dietro il collo e sorrise -Sfotti, sfotti!-
disse.
-Ottimo lavoro, Elena!-
esclamò il dottore uscendo.
-Grazie!-
-Beh, se in caso decidessi di
cambiare lavoro fammi un fischio!- esclamò
l’uomo. Elena sorrise.
-Ti aspetto domani per
l’intervento!- esclamò il dottore.
Elena tornò seria -Domani
non ci sarà nessun intervento- disse convinta.
I presenti la guardarono stranita, tranne Alessandro.
-Elena, sei sicura? Sai
benissimo i rischi che corri e…- Elena lo
interruppe -Lo so cosa
potrebbe succedere! Però oggi ho capito che ne vale
veramente la pena. Ce la posso fare! Farò le cure necessarie
affinché il mio bambino cresca forte e sano! Però
non riesco a fare a meno di lui. Ormai è parte di
me…- disse sfiorandosi il ventre con la mano.
Anna la guardò commossa, mentre il dottore fece un sorriso
compiaciuto -Sono
felice che alla fine hai deciso di tenerlo! Le parole che hai appena
detto… beh, ho sperato tanto che le dicessi! Auguri! Vieni
lo stesso domani, per una visita!-
Elena
sorrise -Ci
sarò! Arrivederci, dottore!-
-Arrivederci!-
esclamò l’uomo salendo in auto.
Anna
corse ad abbracciare l’amica -Io ti sono vicina! Non ti
lascerò sola in questo momento delicato! E poi dovremo fare
shopping, iniziare a comprare le prime cose e…-
-Anna, calma!-
esclamò sorridente, Elena -Ci sarà tempo! Vado
a fare la visita prima! Poi non sappiamo neanche di che sesso
è!-
-Beh compriamo tutto neutro!- esclamò
Anna entusiasta. Luca guardò Elena -Guarda che mò non te
la levi più de dosso, eh!- esclamò
avvicinandosi e abbracciandola
-Auguri, ispettrice!- le sussurrò. Elena
sorrise -Grazie,
commissario!-
-Ehi! Guardate che
anch’io ho fatto la mia parte!-
esclamò Alessandro. Tutti si girarono verso di lui.
-Embeh!?- disse
Luca -Che voi un
premio!? Tra nove mesi t’arriva!-
esclamò l’amico avvicinandosi -Viè qua, va!-
disse abbracciandolo -Auguri,
fratello!-
-Io vorrei farti gli auguri,
ma…- disse Anna -siccome ho letto che le donne
nella gravidanza sono molto gelose, e nervose, ecco… non
vorrei m’arrivasse qualcosa en testa, tutto qui!-
esclamò avvicinandosi e abbracciandolo.
-Anna!?- la
chiamò Elena. Anna si girò verso di lei
interrogativa.
-Ma vaff*****o, va!-
disse sorridendole. Anna fece la finta offesa -Cosa mi hai detto? Aspetta che
ti prendo!- e le andò incontro, mentre Elena
iniziò a scappare.
-Non correre!- le
urlò Alessandro.
-Ti ci devi abituare!-
esclamò Luca -Sono
sempre state così!- fece spallucce e si
avvicinò ad Anna per fermarla. Alessandro sorrise sentendo
la risata cristallina di Elena. Non la sentiva da una settimana. Si
avvicinò e l’abbracciò da dietro,
sfiorando, per la prima volta, la pancia dove cresceva il loro bambino.
Fine
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