«Merda, Matt!» urlò Taichi
correndo verso il suo migliore amico che stava discutendo con la sua
ragazza.
Parecchi lo guardarono interrogativi.
«Oh,
che ti prende? Hai fatto
voltare mezza scuola» fece il biondino, girandosi.
Tai, con il
fiatone, mise una
mano sulla spalla del ragazzo e, mostrandogli un foglio,
esclamò:
«Merda,
Matt! Leggi qui! Siamo
spacciati, questa volta me la sento!»
«Ma
che...»
«Sì,
certo. L’abbiamo scampata
per quattro volte di fila ma la quinta non ce la concedono!»
Taichi sembrava
preoccupato.
Matt, rivolgendo uno sguardo al foglio che l’amico gli
porgeva, spalancò gli
occhi. Erano voti del primo quadrimestre.
«Cazzo!
Tai, siamo nella
merda!» urlò, mentre gli altri si rigiravano a
guardarli.
«Che
ti ho detto io? Mia madre
mi ammazza! Per di più dovrò sopportare mia
sorella... Io quelle due donne non
le sopporto!»
«Si
può sapere cos’è successo?»
domandò Sora, confusa. Cos’ era tutto quel chiasso
che quei due idioti stavano
facendo?
«Tieni,
Sory. Leggi ed ammira»
fece con sarcasmo il castano.
Leggendo, la
ramata sentì la
rabbia salire fino alla punta dei capelli.
Lo sapeva! Quei
due impiastri!
«Taichi
e Yamato!»
esclamò arrabbiata «Cosa vi avevo detto, eh?
Rischiate la bocciatura!»
«Urgh!
Senti, Sora, non è che
potresti evitare di alzare la voce... Sai, un po’ mi
vergogno...»
«Ti
vergogni, Tai? Dopo sto tre
in religione?! E’ il minimo che tu possa fare!»
Sora era furiosa. Aveva
ripetuto ai due almeno cento volte di mettersi a studiare come si deve.
Avevano
cazzeggiato per quattro anni, e adesso era finito il primo quadrimestre
e
stavano al quinto liceo: peggio, molto peggio.
«Almeno
c’ho cinque in
matematica!» esclamò il ragazzo.
«Ma
è un voto ancora
insufficiente!»
«Tu
quanto hai in matematica,
avanti?»
«Otto!»
esclamò quella, fiera
«E tu, Matt» continuò
«Possibile abbia cinque in musica? Tu ci sei nato per la
musica! Mi spieghi come cavolo fai?!»
«Sta
volta non è colpa mia»
rispose quello, sotto un Tai che annuiva concordante «La prof
non fa in tempo a
ripetere Santa Cecilia che... sviene! Te lo giuro!»
«Infatti!
Che poi, chi cazzo è
sta Cecilia?» domandò pensieroso Tai.
«Santa
Cecilia» si avvicinò
minacciosa Sora all’amico «E’ la patrona
della musica! Si starà rivoltando
nella tomba sentendoti!»
Che razza di
scuse
s’inventavano, quelle due bestie!
Tai
alzò le mani in segno di
resa.
«Per
non parlare del quattro in
inglese. Beh, almeno Matt ha sei! Sembra il minimo. Tu canti in
inglese! Mi
aspettavo almeno sette!» commentò ancora.
«Ehi,
la Celentochi è una
vipera!» accusò Tai «Mi ha messo quattro
per vendicarsi!»
«E di
cosa, sentiamo?»
«L’altro
ieri ho fatto una
piccola battuta ma... niente di che... Insomma, le ho chiesto se usa
una tinta,
ecco» mormorò Tai, torturandosi le mani.
Adesso la sua
migliore amica lo
avrebbe disintegrato. La loro professoressa di inglese era una donna
molto
severa e permalosa: non sopportava chi le faceva critiche. Solo che non
aveva
resistito quando aveva visto la ricrescita nera sotto i capelli giallo
canarino.
«Cosa?!»
rizzò la Digiprescelta
dell’Amore al suono delle parole del ragazzo «Sei
impazzito?! Quella ti rovina,
Taichi!»
«Lo
so»
«E ti
limiti a dire “lo so”?»
Sora si passò una mano sulla fronte. Almeno il suo ragazzo
raggiungeva la
sufficienza...
«Tre
in fisica, quattro in
spagnolo... Ma dai! Quattro in spagnolo?!» esclamò
stupita ancora «Cosa c’è di
difficile? E’ una lingua semplicissima!»
«Oh.
Ha anche i suoi lati
negativi» rispose Matt, alzando le spalle.
«Già.
Specie la “profesora”»
annuì Tai con l’aria da chi la sapeva lunga.
Sora
sospirò, scazzata
come non mai. Con quei due era impossibile, davano sempre la colpa ai
prof senza
essere minimamente obbiettivi verso sé stessi.
«Tre
in latino. Tu, Matt, hai
quattro invece»
Matt
esultò, mentre la sua
fidanzata l’ammoniva con uno sguardo contraddittorio.
«Non
cantare vittoria, è un
voto pessimo!»
«Quattro
in chimica, tre in...»
Sora era esasperata «Siete delle capre! Non studiate neanche
un po’ di storia?
Come faccio a frequentare due ragazzi che non sanno nemmeno chi ha
scoperto
l’America!?»
«George
Bush!» esclamò Tai
convinto, alzando un pollice «E questa me la
ricordavo!»
«Secondo
me, Obama. Se non
Clinton del tutto» lo corresse Matt.
Almeno
ricordavano i nomi dei
presidenti!
«E
questo tre in disegno? Ma
dico, sapete fare una linea? Una linea diritta con un righello! Non ci
vuole
tanto. E poi... nel disegno a mano hai un non
classificato, Tai. Ma
come si fa?! Matt tu, stranamente, hai quattro!»
Il biondo
portò in alto le
braccia come segno di vittoria.
«Se,
se, non ci sperare troppo!
La Gioconda che hai disegnato la settimana scorsa faceva veramente
pena!» lo
guardò scettico il castano.
«Almeno
io so abbozzare le
facce!» si difese il Digiprescelto dell’Amicizia
«Tu le fai quadrate, invece! E
disegni uno stecchino al posto del corpo!»
Taichi non
rispose, voltando la
testa dall’altra parte, indignato.
«Beh,
non litigate. Non c’è
molta differenza! Biologia cinque, almeno quella... Giapponese,
invece...
Quattro!» Sora strinse i pugni, sgualcendo un po’
le loro pagelle.
«Oh,
guarda che le rovini
così!» disse Tai, prendendo la sua dalla mano
dell’amica.
«E
cosa cambia a voi? Avete
perfino sei nel comportamento! Se calate al cinque vi bocciano per
certo! E con
il vostro carisma di sicuro calerà, oh se
calerà!» La ramata si portò una mano
sulla fronte.
«Ehi
Sora, hai dimenticato il
voto di educazione fisica» la richiamò Matt
prendendo la sua pagella «Io ho
nove!»
«Anche
io!» esultò Tai «Forza
Matt, siamo i migliori! Il prof Defortecka se n’è
accorto! E’ un mito
quell’uomo!»
I due amici si
scambiarono un
cinque elettrizzati.
«Che
vi gasate a fare!»
l’interruppe la ragazza «Siete sempre due capre
nelle altre materie!
L’educazione fisica non conta. E dopo aver visto il vostro
tre in religione, ho
perso le parole. Specie quando avete detto alla prof che siete
animisti!»
«Ma
è vero!»
«Ma
va. Io vado, mi sono
scocciata. Parlate anche sgrammaticato... Cielo, basta! Addio,
analfabeti!
Datemi del lei da oggi in
poi» così dicendo la ramata si mise
lo zaino in spalla ed attraversò il cancello, raggiungendo
la sua migliore
amica.
Sia Tai che Matt
si scambiarono
uno sguardo eloquente.
«Sora
si è incazzata» commentò
quest’ultimo.
«Se tu
sei il suo ragazzo
dovresti tranquillizzarla, no?» si levò di dosso
la colpa l’altro.
«E se
tu sei il suo migliore
amico dovresti fare lo stesso!»
Entrambi
sospirarono.
«Dobbiamo
escogitare qualcosa.
Sora ha perfettamente ragione: qui ci bocciano per forza!»
commentò Yamato con
sconforto. Suo padre non sapeva dei suoi brutti voti.
«E che
si fa? A noi piace
vincere facile...»
«Magari
corrompiamo la
grassona. Non è la vicepreside lei?»
Tai
alzò la testa, con un’idea
in mente «Quella di religione? Mmh, buona idea amico!
Sfoderiamo il nostro
fascino e vedrai come ci cadrà i piedi!» ma
ripensandoci «Anzi, meglio se non
cade, altrimenti ci uccide! Da buona damigiana che
è»
Scoppiarono a
ridere come sciocchi.
«E
quindi? Che intenzioni hai?»
Taichi Yagami
ghignò
sussurrando qualcosa, mentre Yamato Ishida si chiedeva se il suo
migliore amico
stesse bene.
«Scherzi?! Sedurre la
prof?!?» urlò, dopo aver ascoltato la
proposta.
«Te lo
giuro, Mimi» si portò
una mano ai capelli Sora «Io ci rinuncio completamente! Sono
due casi persi.
Specialmente Tai!»
Mimi
arricciò il naso.
«Sei
sicura? Non possono essere
così male»
«Lo
dici perché non sei in
classe con loro» Sora ripensò a tutte quelle volte
che i due ragazzi avevano
preso in giro i prof e copiato i compiti in classe «Io
c’è li ho seduti
davanti... anzi! A volte si attaccano i banchi al mio, ancora
peggio!»
«Ma mi
sembra esagerato!» Mimi
non poteva crederci «Credevo che alla sufficienza
arrivassero!»
«E ti
sbagli. Dopo tutte quelle
prese in giro ai prof me lo sarei aspettato! Ma un tre in religione
no!»
«Cosa?!
Dici davvero?»
«Ma
certo. Uff, io sono stufa!
E’ l’ ultimo anno, e non li ammetteranno agli esami
continuando di questo passo»
sospirò la ramata alzando gli occhi.
La visione che
le si parava
davanti era alquanto sconcertante. Anche la castana spalancò
la bocca.
«Ehi,
prof, vuole un dolcetto
da the?» diceva Tai, sorridente «Non faccia
complimenti, eh!»
«Infatti,
prof! Se le va, le
compriamo anche una bella torta gelato» annuiva Matt,
altrettanto sorridente.
I due ragazzi
erano accanto
alla grassissima prof Orian con un vassoio di dolci in mano ed una
bottiglia di
prosecco.
«Ma
grazie, come siete gentili!
E io che vi ho messo tre! Rappresentate perfettamente la bontà che
il Signore cercò d’ imparare agli uomini! Ho
deciso… Vi alzo il voto a otto!»
esclamò la prof di religione contenta, mentre mangiava senza
esitare un attimo.
I due si
scambiarono uno
sguardo di trionfo.
«E poi
siete due bei ragazzi,
siete sicuri di essere single come avete detto?»
«Ma
ceeerto, noi due pensiamo
solo allo stuuudio» rispose Tai, facendo
l’occhiolino al biondo.
«Parlerò
anche con la
commissione, devono sapere quanto bravi e responsabili siete! Senza
distrazioni, niente di niente, così mi piacete!»
Sora strinse i
pugni rossa
dall’ira, mentre Mimi cercava di calmarla.
«Sory,
non ti agitare. Stanno
solo scherzando come fanno sempre» disse poco convinta anche
lei.
«Si
figuri, prof. Preferiamo
interloquire con persone come lei, sono più
interessanti!» disse, però, Matt
facendola innervosire ancora di più.
«A noi
piacciono le ragazze
con... ehm... taglia» fece Tai,
squadrando la panciona della
professoressa
«Non
quelle stecche come Sora
Takenouchi della nostra classe e Mimi Tachikawa della IV A!»
La prof sorrise
mostrando i
pezzi di biscotti infilati tra i denti. Quei due ragazzi la stavano
elogiando
così tanto... Erano proprio due persone deliziose, doveva
ricredersi!
Il biondo ed il
moro ghignarono
perfidamente, ignari.
«Che
cos’hanno detto? Noi due
stecche?! Sora? Sora?!» Mimi
si voltò verso l’amica che
si stava avvicinando rabbiosamente e a gran passi verso i ragazzi.
«STECCA
A CHI, BRUTTI PALLONI
GONFIATI?! IO SONO SNELLA ED HO UNA BUONA TAGLIA, LECCAPIEDI CHE NON
SIETE
ALTRO! VI BOCCERANNO LO STESSO E LO SPERO CON TUTTO IL CUORE,
COSI’ NON VI
DOVRO’ SOPPORTARE ANCHE ALL’UNIVERSITA’!
PROF, NON SI FACCIA INGANNARE DA QUESTI
ADULATORI! VOGLIONO SOLO PRENDERLA IN GIRO! VENITE QUA, DISGRAZIATI! VI
PESTO!
VENITE QUAAA!»
La professoressa
Orian ingoiò
beatamente i suoi dolcetti. Quanto chiasso quella Takenouchi!
La gelosia era,
non una brutta, una grave malattia.
Se pensava che i
suoi cari alunni le corressero
dietro si sbagliava di grosso!
Anche perché era lei adesso a rincorrerli, quindi non aveva
speranza. Decise di
abbassarle il voto, così imparava quella ragazzina! E poi...
Lo aveva sempre
detto di essere lei stessa la ragazza più bella del
liceo!
Finito di
mangiare, uscì dal
cancello raggiante ed ancheggiante, mentre Sora, Tai e Matt, correvano
a più
non posso nel cortile della scuola.
«FARABUTTI!!!»
Nda
Sistema
scolastico non
giapponese, ispirato alle materie di istruzione italiana.
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