Il mio Casanova

di Ed_Wood
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Capitolo 6: Anche meglio di quello vero
 
“Cosa c’è che non va?” Chiese allarmato. Rose lo fissò cautamente. Occhi marroni…
 
“Tu!” Urlò.
 
Ah, quindi l’inganno era stato scoperto. Il Dottore si fece coraggio aspettando la sua reazione.
 
Osservò attentamente il suo sguardo indagatore. “Sei terribilmente delusa? – O piacevolmente sorpresa?” Chiese il Dottore, sperando per la seconda opzione.
 
Negli occhi di Rose scintillarono delle lacrime, e distolse lo sguardo.
 
Il Dottore si raddrizzò. ‘Beh, questo non può certo essere un buon segno,’ pensò miseramente.
 
Rimasero per qualche momento lì seduti, in uno strano e imbarazzante silenzio.
 
Il Dottore sperava che lei non si infuriasse con lui; dicendogli di sparire per aver giocato con le sue emozioni a quel modo… sperava che dicesse… qualcosa, qualsiasi cosa. Il silenzio prolungato era estenuante. Cosa pensava?
 
“In realtà sono in un certo senso… sollevata,” disse alla fine. Il Dottore rilasciò il respiro che aveva inconsciamente trattenuto per tutto il tempo.
 
Rose si mise a ridere e si asciugò le lacrime. “Scusa, è stato solo un gran bello shock.” Sorrise e scosse la testa. “Come puoi chiedermi se sono delusa? Non hai sentito una parola di quello che ho detto? Sono innamorata di te, mio stupido, sexy, piccolo Dottore!”
 
Scoppiarono entrambi a ridere. Il Dottore sentì l’apprensione di un momento prima scorrere via, lei afferrò la cravatta di seta attorno al suo collo trascinandolo più vicino a sé e lo baciò. Un bacio passionale che esprimeva tutto l’amore e l’affetto che avevano provato l’uno per l’altra fin dal primo momento in cui si erano incontrati. Un bacio per ora e per sempre. Come il bacio si fece più intenso, lui posò le mani sui suoi fianchi e lei gli mise le braccia attorno al collo, ognuno stringendo l’altro più vicino.
 
Alla fine si scostarono per respirare. Rose sospirò dentro di sé e appoggiò la testa sulla sua spalla. Premette leggermente la mano sul suo petto, sentendo il suo sollevarsi ed abbassarsi, il battito ritmico dei suoi due cuori – che battevano per lei.
 
“Come hai fatto ad accorgerti che ero io?” Chiese lui dopo un po’. “Pensavo di aver fatto un lavoro maledettamente perfetto. Ero affascinante, focoso e romantico. Tu certamente mi hai trovato mozzafiato!” Ammiccò scherzosamente. Rose si drizzò a sedere e gli baciò le palpebre. “I suoi occhi sono blu. Un paio di lenti a contatto sarebbero state una buona idea. Non hai prestato molta attenzione ai dettagli, eh?”
 
“Chi, io? Ti ci sono volute un’esibizione col violino, una danza, una bottiglia di vino e un bacio per renderti conto che io ero lui. Dovrei essere offeso del fatto che hai baciato lui, esattamente dopo la mia dichiarazione d’amore per te?” Chiese in un finto tono irritato. “Oh, e le lenti a contatto mi fanno pizzicare gli occhi.”
 
Rose lo colpì sulla spalla. “Aw Rose, devi veramente smetterla di farlo. Tra i tuoi pugni e gli schiaffi di Jackie – sto diventando nero e blu!”
 
I due rimasero seduti in silenzio sulla panchina, godendosi il tepore dei loro corpi appoggiati l’uno all’altro nella luce della luna.
 
Rose era contenta, eccetto per una sensazione che le ronzava fastidiosamente nel retro della mente. Sebbene sapesse quale sarebbe stata la sua risposta, voleva comunque una conferma. Voleva sentirglielo dire – come se stesso, non dietro la maschera di Casanova.
 
“Dottore… pensi veramente tutte le cose che mi hai detto? – O interpretavi soltanto il ruolo di Casanova cercando di sedurmi? E come hai fatto a prendere il suo posto? Non voleva vedermi?”
 
“Uh, vediamo, dovrebbe essere si, no, gli ho spiegato il mio amore eterno per te, e si – voleva, ma è un tipo in gamba che capisce il concetto di vero amore.”
 
“Amore eterno? Proprio quello che volevo sentire.” Disse con un sorriso.
 
“Ancora non riesco a credere a quanto fossi Casanova! Intendo dire, sei stato fantastico! – Proprio come quello vero – e io dovrei saperlo.” Disse Rose scherzosamente, scompigliandogli allegramente i capelli.
 
Il Dottore non era sicuro se doveva essere offeso dalla sua mancanza di fiducia nelle sue doti romantiche, o lusingato perché pensava che fosse stato fantastico… decise di optare per il lusingato.
 
“A proposito, perché non mi hai detto che sai suonare il violino?” Domandò.
 
“Non me l’hai mai chiesto.” Replicò con un sorrisino insolente.
 
“Spiritoso!” Disse Rose con una spinta giocosa.
 
Rose si alzò in piedi. “Forza, andiamo. Di nuovo nel TARDIS,” disse. “Abbiamo… delle cose… da fare…” si voltò verso di lui e gli fece l’occhiolino.
 
“Arrivo prima io” disse ad alta voce, già cominciando a correre.
 
“Oi, non vale!” Urlò lui verso di lei.
 
Rose sapeva che quella sarebbe stata una notte che non avrebbe mai dimenticato.
 
Aveva l’amore del suo Dottore, il suo personalissimo Casanova.
 
Cosa avrebbe mai potuto eguagliare tutto ciò?
 
Fine.




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