Don’t have to close your eyes.
Era una faccenda
che lo Spaventapasseri non aveva mai capito.
Ogni mattina, a
colazione, Ozma e Dorothy sedevano insieme e si
scambiavano parole che lui non avrebbe mai potuto usare. Era piuttosto triste,
e anche un po’ seccante. Se c’era una cosa che odiava era il non poter condividere qualcosa con Dorothy:
soprattutto ora, ora che era tornata e che in ogni istante era grato a quella
tempesta che l’aveva strappata al suo grigio mondo e l’aveva fatta
tornare a casa.
Qualche volta le
aveva fatto delle domande. Dorothy rideva, gli diceva di non preoccuparsi: non
era poi così importante che sapesse cosa lei sognava di notte. Ma
restava il fatto che i sogni la portavano altrove – via da lui.
Di una sola cosa
era certo: funzionava soltanto a occhi chiusi. Così, quando volle
provare e la portò sul balcone più alto del palazzo di smeraldo e
le coprì le palpebre con i guanti scombinati, non capì perché
fosse rimasta così sorpresa.
«
Spaventapasseri, cosa stai facendo? »
« Ti
guardo sognare. » Tenne le mani ben ferme sopra i suoi occhi, attento
alla parte visibile del suo bel viso confuso. « Lo vedi il tuo sogno,
Dorothy? »
Passò
solo qualche istante prima che lei sorridesse, e gli abbassasse dolcemente le
dita con le dita, e gli si avvicinasse tanto da prestargli un po’ di quel
respiro che a lui non serviva ma che, be’, non
gli dispiaceva affatto sentire in volto.
« Adesso lo vedo. »
[ 240 parole ]
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Credits: Truly madly deeply, Savage Garden
Contestualizzazione: volume III, ‘Ozma
of Oz’, durante la
permanenza di Dorothy alla corte di Ozma
Un’altra raccolta Spaventapasseri/Dorothy. Sorpresi? Per
niente, giusto? xD
L’idea mi è venuta dopo aver riletto Quindici passi in cerca d’ispirazione.
Ho pensato inizialmente a una semplice raccolta di drabble
basata sulle lettere che componevano il nome ‘Dorothy’, come una
sorta di... ‘altra versione’ di quella prima raccolta sullo
Spaventapasseri; però sarebbe stato molto difficile iniziare una drabble con, ad esempio, la lettera y. Successivamente ho collegato le sette lettere alle sette note
musicali e mi è venuta l’idea di cimentarmi con una 10 songs challenge, ma potevano benissimo capitarmi canzoni
per nulla adatte a questo pairing – e non
volevo scrivere qualcosa che non fosse adatto al contesto del Mago di Oz.
Allora, con molta licenza poetica, ho semplicemente integrato le due idee. Sette
brevi storie, ciascuna ispirata a una canzone stabilita, e in particolare a un [frammento
di] verso che inizia ogni volta con una delle lettere succitate.
Sono pazza, vero? ♥
Ringrazio in anticipo chiunque vorrà seguirmi anche
qui. E vi prometto che le idee vi si schiariranno con i prossimi capitoli!