De
Non
so se
qualcuno leggerà mai quello che sto per scrivere.Il mio
racconto è
inserito nel contesto di Beyblade(Se vi piace l'anime ,credo che la
storia possa piacervi :parola di fan )un cartone che io personalmente
ho adorato quando ero più piccola ma che probabilmente
(penso)oggi
seguono in pochi. Ma se qualcuno per caso passasse per questa pagina
e volesse dare un occhiata,lo prego di farmelo sapere,di farmi sapere
che scrivo per qualcuno, fosse anche una sola persona e questo per me
basterà per sapere che posso andare avanti col racconto. Per
idearlo
e inventare la trama ci sono voluti più giorni: per favore,
se
leggete questo racconto dando così senso al mio lavoro,
fatemelo
sapere.
Questo capitolo è un po'strano, sembra da qui di poter già intuire come andrà avanti la storia... Ma non è così :P
Grazie
mille :)
Capitolo 1
La protagonista
La
protagonista di questo racconto è
un personaggio nuovo, ”catapultato” nella prima
serie di Bey
Blade. Khris è una ragazza orfana che ha vissuto l infanzia
in un
monastero femminile inglese dove viene insegnato alle bambine ad
usare il BeyBlade. Non è un contesto facile ,ma un ambiente
di
rivalità e competizione, nel quale nonostante tante
insicurezze lei
è riuscita a crescere sul piano del gioco, diventando un
abile
giocatrice. All'età di quindici anni fugge con delle sue
compagne
con le quali forma una mini-squadra di BeyBlade, ma dopo due anni
passati a viaggiare disputando tornei di poca importanza la squadra
giunta in Francia si scioglie perchè le compagne desiderano
affermarsi come singole blader e lei, che si trova ora da sola senza
prospettive, viene rapita dal Team delle Tenebre che vogliono avere
un ostaggio per ricattare i blader europei. Ma tre giorni dopo
(periodo che lei passa in una sorta di riposo senza sogni indottole
da sonniferi) la squadra dei Blade Breakers (che si trova in Germania
per disputare un torneo contro i blader europei)a cui è
giunta
notizia del rapimento della giovane, incappando nel T.d.T lo
sconfigge e decide di accudirla finchè non si
sveglierà e uscirà
da questo sonno.
NB:I
miei commenti sono quelli in
corsivo, per il resto a narrare sono i personaggi, contraddistinti
dal loro colore.
Khris
Buio. Buio improvviso. Dove
sono?
Probabilmente stavo dormendo. Probabilmente dovrei svegliarmi.
Ma...questa è una coperta?In Francia?
Apro gli occhi. Da una
finestra con la
tapparella quasi del tutto abbassata entra un po' di luce nella
stanza. Mai vista prima. Mi siedo sul letto. Non riesco a ragionare,
è come se la testa non riuscisse a funzionare, il mio
cervello non
si è ancora acceso del tutto. Bene,direi che la cosa
migliore da
fare è ricordare come sono arrivata fino a qui,
perchè di sicuro
non sono nella nostra casa in Francia....Le ragazze! La casa
!Affiorano lentamente ricordi del discorso di Kate. Una fitta in
mezzo al petto mi ricorda che ormai non siamo più una
squadra.
Ricordo di essere uscita dalla casa piangendo, dirigendomi verso il
bosco fuori città. E poi...un furgoncino. Nero. Quattro
individui
che ne scendono e vengono verso di me. E poi...
Buio. Buio improvviso.
Il colpo della porta mi
riporta al
presente. Un ragazzo biondo mi fissa qualche istante e poi, parlando
con accento giapponese(Ricordate, lei è inglese),grida:
“E'sveglia, è sveglia!” Altri tre lo
seguono guardandomi
incuriositi, ma è la mia volta di stupirli: ci ho messo un
po' ma li
ho riconosciuti: “Ma io vi conosco, siete i Blade
Breakers!”
Takao(nooo ragazzeeeee sono davanti a Takao!!) sorride: ”Puoi
dirlo, cara ,tu hai riconosciuto ME, ammettilo senza temere di
offenderli!” “Ma siete proprio voi! Max,Takao,tu
sei Rei....e
tu....” Il ragazzino mi guarda incoraggiante “Io
sono il tecnico
della squadra, comprensibile che tu non mi conosca! Comunque sono il
Prof kappa”.Pazzesco! Dev essere un sogno, sono con i BLADE
BREAKERS!!
Un pizzicotto sul braccio
che fa
realmente male mi lascia un po'perplessa. Rei ride e dice qualcosa in
giapponese a Max: “Non preoccuparti-afferma questo-non stai
sognando! Ti abbiamo liberata ieri dal Team delle Tenebre e
sì,
siamo proprio noi: manca Kei ma....”Kei? Non ricordo chi sia.
Quando ormai una settimana fa ho scoperto chi sono i Bleade Breakers
guardando le loro partite alla tv ho visto solo Takao e Max. Mah.
Un quarto d ora
è quanto serve per
raccontare ai ragazzi chi sono e la mia situazione: in un quarto d
ora rivedo scorrere davanti agli occhi le immagini della scuola tanto
odiata e delle compagne che così tanto mi hanno fatto
soffrire
lasciandomi sola in mezzo alla Francia.
Andrei ancora avanti a
rispondere alle
loro domande, quando Takao afferma in un inglese un po'incerto:
“Non
preoccuparti,puoi rimanere con noi il tempo che serve!”
Vedere gli
altri che sorridono e annuiscono confermando il suo invito è
la cosa
più bella degli ultimi tre giorni, forse degli ultimi tre
mesi.
Mi sto dirigendo verso la
sala
ristorante dell'hotel, dove mi aspettano gli altri. Non mi ci
è
voluto molto a sistemarmi: quanto a vestirmi,bè non mi sono
neanche
cambiata, perchè quando sono stata portata via dalla Francia
non
avevo con me niente e gli unici abiti che ho sono quelli che indosso.
Per fortuna-penso tra me e me-devo avere in banca l eredità
dei miei
nonni. Dovrebbe bastarmi per comprarmi un cambio.
Nell entrare quasi vado a
sbattere
contro quello che deve essere un giocatore di calcio o
pallanuoto(così si direbbe dal fisico). Mi guarda un
po'seccato
mentre esce dal ristorante senza dire una parola. Sono il solito
impiastro! Per fortuna una volta entrata nella sala c è il
braccio
che sventola e il sorriso di Takao a indicarmi dove sono i ragazzi.
Grazie a loro, le cose sembrano andare per il verso giusto.
“Ragazzi,
grazie mille, siete una squadra fantastica” mi sorge
spontaneo. E’
Max a rispondermi: “E non hai ancora conosciuto
Kei!” Scoppiano
tutti a ridere ; giusto, chissà com è
l’ultimo membro della
squadra. Mentre affondo la forchetta negli spaghetti mi accorgo con
orrore che il pallanuotista/giocatore di prima è rientrato
in sala, guardandosi intorno con aria sprezzante e, incrociando il mio
sguardo, fulminandomi alla grande; e non ci sono parole per
descrivere il mio stato d animo quando Takao indicandolo mi
dice:”
Non ci vorrà molto per conoscerlo, perché sta
arrivando!”
Mannaggia.
Kei
Deve
essere la
mia serata sfortunata. Innanzitutto perché sono stato quasi
travolto
da una stordita che non riusciva a beccare la porta per la sala; poi
perché me la sono trovata al tavolo. Mentre tra me e me
maledico le
insane idee dei Blade Breakers, mi chiedo chi cavolo abbia avuto la
geniale idea di invitarla al mio
tavolo. Ma
chi voglio che sia
stato?? Takao, ovvio, preso dai suoi soliti istinti di
facciamo-l’amicone-con-le ragazze. Che NERVI! Mi siedo a
capotavola, cercando di calmarmi e notando che comunque la ragazza
non è male. E’sceso il silenzio. Sentitevi in
colpa, inetti. Ma
che cavolo di idee vi vengono?? Poi lei chiede qualcosa a Takao. Ma
in che lingua parla? Inglese? Splendido, splendido!! Stordita, carina
(e di sicuro senza cervello) e neanche comprensibile quando parla. Di
sicuro è qualche commento nei miei confronti. Cosa
avrà infastidito
miss puntiamo-a-farci-mantenere-da-qualche-blader ?Il fatto che non l
abbia invitata al tavolo? O è perché avrei dovuto
scusarmi con lei
perché a momenti mi ammazzava nel tentativo di entrare in
sala?
Inutile e pettegola. Takao intanto le annuisce e…le passa l
acqua.
Aehm.
Takao
“Bene
Kei,
immagino ti sia accorto che oggi c è qualcosa di
nuovo”
“Sgrunt”
E’
la risposta. Oggi sembra particolarmente nervoso. Bè, non
posso
stare ad aspettare che gli venga il buon umore, perciò vado
subito
al sodo. Al massimo se risponderà male lo farà in
giapponese e lei
non capirà niente. “Vedi, lei è la
nostra nuova compagna di
squadra acquisita a tempo indeterminato”. Nessuna reazione.
Bo’,
io vado avanti. “Khris è inglese ed ha passato
quindici anni in un
monastero dove ogni giorno si usava il bey, quindi è di
sicuro in
gamba e non ci sarà di peso. Inoltre, adesso che stiamo per
partire
per la Russia ci sarà utile avere qualcuno che sa parlare l
inglese
con molta facilità ed inoltre lei ci ha detto di sapere il
russo.”
Forse è una mia impressione, ma sembra più
interessato. Guarda
Khris e intanto mi dice :”Dille che a me non importa se resta
con
noi. Sarà strano poter avere un interprete
decente.” Il solito
carino! Max, lievemente offeso perché di solito è
lui l’interprete,
ripete in inglese il messaggio alla nostra nuova compagna (a
proposito, ma quanto è carina?) Lei sorride a Kei, che
distoglie
subito lo sguardo, un po’imbarazzato. Ah,furbone! Un
sorrisone mi
sorge spontaneo. “Eh dai Keiiii, non fare il sostenuto e
ammettilo
che sei contento del nuovo acquisto!” Sguardo carico di odio
profondo. Non ho ancora visto Kei interessato seriamente a una
ragazza, neanche stasera, ma se non è amore a prima vista
sono
sicuro che gli sarà simpatica.
Dopo la loro prima
cena insieme, i
ragazzi si lasciano per andare a dormire. Il giorno dopo Khris va a
comprarsi vestiti e un dizionario di russo, lingua che ha studiato
qualche anno prima. Ora i ragazzi si trovano sul treno diretto verso
la russia, e stanno passando la notte in uno scomparto dotato di sei
cuccette.
Khris
Il paesaggio scivola veloce
dietro al
finestrino mentre io lo guardo distratta non riuscendo a dormire. La
sensazione di far parte di un piccolo gruppo che ti accetta senza
fatica è per me nuova e bellissima. Sto troppo bene con
loro.
Loro….Diciamocelo, loro meno Kei, che è di tutti
il meno
accogliente. Ma affezionerò anche a lui comunque. Ieri mi ha
persino
rivolto la parola, per chiedermi del monastero: la storia sembra
averlo particolarmente colpito, come se la sentisse affine alla sua
ma non saprei dire perché (kei ha dimenticato di
essere cresciuto
anche lui in un contesto simile: lo riscoprirà proprio
durante
questo viaggio in Russia quando tornerà al monastero dopo
averlo
visitato con gli altri). Sono contenta che non mi abbia
mostrato
ostilità, il che fra l’altro ha colpito tutti:
Takao già scherza
fa battutine allusive dicendo che tra noi c’è
affinità, ma non è
vero: nonostante lui sia terribilmente carino, è troppo
distante da
me. Freddo, glaciale, sempre coperto da una maschera, da
un’aria da
duro che (ne sono certa) non gli appartiene. Il suo passato sembra
non esserci mai stato; il suo presente lo vive con freddezza: lungi
da me, Kei Hiwatari! Non è della tua glacialità
che ho bisogno, ma
di qualcosa che mi faccia sentire a casa, come i caratteri degli
altri, anche se ho paura a fidarmi troppo di loro: questi diciassette
anni sulla Terra mi hanno insegnato che molto difficilmente la gente
ti si affeziona così, gratuitamente. Nessuno mi ha mai
voluto così
bene da amarmi, le mie compagne hanno scelto se stesse piuttosto che
la nostra squadra; i Blade Breakers sono buoni, ma non li
biasimerò
se, conclusa la finale mondiale di Bey Blade e con essa la
necessità
di una compagna di squadra, torneranno ognuno a casa loro. E io, dove
andrò?
Il pensiero mi fa
rabbirvidire, ma non
solo quello: in questo scomparto fa davvero freddo. Scendo dalla
cuccetta e senza far rumore tento di recuperare il mio zaino, sul
pavimento; una volta riuscitaci cerco la felpa che ho comprato ieri.
Kei
“Freddo,eh?”
La ragazza sussulta, trattenendo per qualche istante il respiro.
L’ho
spaventata. Alza lo sguardo e mi fissa, senza sapere cosa aspettarsi.
“Cosa ci fai ancora sveglio?” Ecco una domanda che
non mi sarei
mai aspettato. Come la mia risposta, che viene spontanea e sincera:
“Non riesco a dormire. L’andare in Russia mi fa
strano”. Tace
qualche istante e poi riprende a cercare qualcosa nello zaino.
“Anche
a me. Ma del resto non ci siamo mai stati e di sicuro c è
solo da
guadagnare. Anche se rimango un po’tesa per come
andrà la finale”
“Ma neanche gareggi….giusto?”
“Si, ma io sono tesa per voi.
Trovato!” Sussurra entusiasta mentre estrae dallo zaino una
felpa.
Sorrido: ingenua. “Quella cosa non basterà a
riscaldarti-affermo-siamo in RUSSIA e qui la temperatura va parecchio
sotto lo zero.” Mi guarda ferita: di sicuro si sente una
stupida
completa.
Mi sento una stupida
completa. Non ho
pensato a comprare qualcosa di caldo caldo caldo. E adesso? Questo
interrogativo deve trasparire così tanto dal mio volto che
persino
Kei si accorge di avermi colta alla sprovvista. Si siede sulla
cuccetta e afferra il suo zaino, estraendone qualche secondo dopo una
coperta di pile. “Tieni”. Sul serio? “Sul
serio?” Fa le
spallucce. “Non la uso da così tanto, forse non l
ho mai usata. Io non soffro il freddo.”
E terminando il discorso
più lungo
tenuto con me, si sdraia e si gira, dandomi le spalle. Mi rimane una
coperta ai piedi che deve essere così calda….
“Grazie”
sussurro alle spalle di Kei, ma non giunge alcuna risposta. Che tipo.
Se solo avesse potuto immaginare gli eventi del giorno dopo, di certo Khris avrebbe pensato in modo diverso a quello strano compagno di squadra... |