Con gli occhi di un adolescente

di LeAliDelCigno
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Ciao a tutti cari lettori della mia prima storia :)Questa fic è iniziata per caso, volevo che questo capitolo fosse unico ma, sollecitato da alcuni amici ho deciso di continuare a scriverla. La vera storia inizia con il terzo capitolo anche perchè i primi due sono abbastanza "particolari" :)
Detto ciò vi auguro una buona lettura.



 

1- Il regnare del silenzio
 



 

Un passo, un respiro, il rumore della pioggia; Stefano continuava a camminare distrattamente vicino al bordo della strada fissando quella riga discontinua sotto i suoi piedi finché non ne mise uno erroneamente in una pozzanghera. 

«Cazzo!» aveva urlato ma dopo aver tirato fuori il piede dall'acqua tornò a camminare come prima passivo, distratto, stanco. 

Accese la musica del suo mp3 a palla per non sentire più quell'odioso rumore che faceva la pioggia e, così facendo, si isolò dal mondo. 

Era stanco di tutto: della scuola, della famiglia, dei falsi amici...
Era tutto troppo pesante quel giorno. 

Arrivò a casa e come ogni volta si scaldò il pranzo, accese la televisione e si incantò a vedere quella scatola animata. 

Sapeva già che quella giornata sarebbe passata nella monotonia più totale, non poteva uscire nel centro del suo paese sia perchè pioveva sia perchè amici lì non ne aveva, lo prendevano sempre per il culo senza sapere nemmeno lui il motivo; forse erano gelosi perchè c'erano molte ragazze che lo corteggiavano, mah... Ormai era abituato a tutto questo e anche ai suoi genitori che lo stressavano per ogni cosa; ora però era stufo di questa monotonia e di tutta questa pesantezza. 

Però nonostante questi buoni propositi Stefano non fece nulla per migliorarle infatti le giornate passavano sempre lente e noiose; a scuola nessuno parlava con lui e tantomeno Stefano voleva condividere qualcosa con loro. Il silenzio dominava la mente del ragazzo facendogli credere di essere solo in quell'aula finché non suonò la campanella dell'ultima ora mettendo fine a quella tortura. 

Stefano si alzò e lentamente nella sua solitudine uscì dall'aula e andò a casa. Dopo aver pranzato, non sentendosi molto bene, andò in camera si distese sul letto e chiuse gli occhi.

Finalmente ragnava il silenzio.





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