~Le
dimensioni contano.
«Lily!».
Nessuna
risposta.
Ritentò:
«Evans! Ehi, Evans!».
Ancora
niente. Accelerò il passo fino a trovarsi a pochi centimetri di
distanza dalla sua vittima.
«Eeeevans».
Lily
Evans
finalmente si girò verso il suo aguzzino, le braccia incrociate al
petto e un'espressione ben poco paziente dipinta sul volto a
diamante. Ma cosa ci poteva fare? Ormai, arrivata alla soglia del
quinto anno di stress psicofisico, aveva imparato che James Potter
era impossibile da ignorare- soprattutto dopo un allenamento di
Quidditch ben riuscito.
«Cosa
c'è,
Potter?».
Lily
sapeva
benissimo che quella era una domanda pressoché inutile, da copione;
ma a lei piacevano le tradizioni e la routine- e in fondo sperava
sempre che James le si rivolgesse per qualcosa di diverso che per...
«Esci
con
me?».
Come
non detto.
La
routine poteva diventare estremamente fastidiosa delle volte,
pensò la ragazza appena prima di sputare fuori un risoluto “no”.
Come
un
bambino a cui sono state tolte le proprie caramelle preferite, James
batté i piedi per terra.
«Ma
perché
no?» iniziò a lamentarsi in tono lagnoso.
Al
che Lily
aprì la bocca, pronta a ribattere con il discorso perfetto che
sfoderava, arricchiva, modificava all'occorrenza da anni; ma prima
che dalla sua bocca potesse fuoriuscire anche solo una vocale,
l'irrefrenabile James riprese il suo discorso:
«E
non
rifilarmi il tuo discorsetto, sono arcistufo, ormai lo so a
memoria. Voglio una motivazione concreta, okay Evans? CON-CRE-TA»
terminò, scandendo con soddisfazione l'ultima parola.
Le
sopracciglia rossicce di Lily si alzarono fino ad arrivare ad
un'altezza quasi innaturale. Già solo il fatto che lui fosse- come
aveva detto?, arcistufo di un suo atteggiamento rasentava il
ridicolo. Che volesse dei motivi concreti, poi! Come se l'arroganza,
la supponenza, l'essere uno sbruffone prepotente fossero frutto della
sua immaginazione.
Cos'erano,
se non concreti e ottimi motivi per rifiutare i suoi inviti? Api
Frizzole?
Eppure,
nonostante non ne fosse particolarmente contenta, aveva imparato a
conoscerlo, quel tale. Se c'era una cosa che (a suo discapito) aveva
imparato sul suo conto era che sapeva essere incredibilmente
testardo.
Ciò
significava che gli avrebbe dovuto dare una risposta senza, tra
l'altro, sprecare tempo e fiato nel cercare di contestare i suoi
singolari concetti; oppure c'era sempre l'opzione due, la più usata,
che consisteva nell'inscenare l'ennesimo battibecco in un corridoio a
caso della scuola.
Lily
diede
una rapida occhiata all'orologio. Mancava davvero poco all'orario di
cena- non c'era abbastanza tempo per l'opzione due, e poi era sera di
zuppa, e lei amava la zuppa.
Così
si
concentrò sul suo compagno di casa che, impaziente nell'attendere
risposta, tamburellava in modo snervante con le dita.
Quindi
immagazzinò quanta più aria possibile nei polmoni, strizzò gli
occhi fino a farli diventare due fessurine luminose e gli disse la
prima, evidente cosa che gli venne in mente in quel momento: «Sei
più basso di me».
Girò
sui
tacchi e se ne andò, ghignando dell'espressione mezzo ferita e mezzo
confusa del povero, piccolo Potter.
***
Lily
si stiracchiò soddisfatta. Era riuscita a terminare i compiti di
Incantesimi ben un'ora prima del previsto- il che capitava giusto una
volta al mese, e, chissà come mai, la volta in questione coincideva
con la sera in cui Potter e compari sparivano per andare chissà
dove.
Quella
doveva essere la sua sera fortunata- e smentiva anche l'assurda
teoria di Severus, visto che, lo poteva chiaramente vedere, la Luna
fuori dalla finestra era appena a un quarto.
Stava
giusto iniziando a pensare alle molteplici possibilità su come
impiegare il suo tempo libero e godersi la serata in pace, quando la
risata- o, per meglio dire, gli inconfondibili ululati di Sirius
Black e le voci divertite di Remus Lupin e Peter Minus
preannunciarono la fine della tranquillità in sala comune.
Anche
a distanza di anni, i presenti poterono giurare di non aver mai visto
i tre ragazzi ridere così di gusto.
Peter
non faceva altro che asciugarsi le lacrime dagli occhi; Remus teneva
entrambe le mani appoggiate sullo stomaco dolorante; Sirius era
semplicemente accasciato davanti al ritratto dal tanto ridere e
James... James non c'era.
Un
ragazzo del quarto anno sembrò notare per primo la sua assenza.
«Dove
avete lasciato Potter?» domandò, cercando di non scoppiare a ridere
a sua volta.
La
domanda scatenò un altro scoppio di ilarità tra i tre Malandrini
presenti.
Tra
una risata e l'altra, Peter cercò di spiegare: «E'... è... è in
in-inferme-infermeria ahahah».
«Infermeria?».
Con
un ululato più forte degli altri, anche Remus Lupin andò a far
compagnia a Sirius sul pavimento.
Lily,
dalla sua postazione, drizzò le orecchie. Aveva capito bene,
infermeria? Era proprio curiosa di sapere cos'aveva combinato quello
scavezzacollo.
«S-sì!
P-per-perché... ahahah no-non ce la faccio ahahah».
Ormai
più di mezza sala comune era in ascolto, bramosa di venire a
conoscenza dell'ultima malandrinata di James Potter. Un duello? Una
sfida? Uno scherzo finito male?
Appena
riprese un po' di fiato, Sirius fece contenti tutti i presenti
terminando la spiegazione:
«Vo-voleva
aumentare un po' la s-sua sta-statura e... e...» ma a quel punto fu
sopraffatto di nuovo dalle risate, così che le uniche parole che le
persone in ascolto (Lily compresa) riuscirono a cogliere furono
“rimpicciolito”, “mutande” e “bambino”.
Lily
smise di ascoltare- aveva già sentito abbastanza. Appoggiò la
fronte al tavolino davanti a lei.
Ah,
quel Potter.
Che
babbeo.
Come
minimo gli avrebbe dovuto chiedere scusa. Meglio togliersi subito il
pensiero.
Così
Lily salutò con la manina la sua serata tranquilla, scavalcò i
corpi rotolanti dei tre compagni di casa e, mangiandosi il fegato e
pregando che Madama Chips riportasse alle dimensioni normali il...
beh, il tutto, uscì dal buco del ritratto.
Minnie parla senza coerenza~
Liiiiiind ♥
lo so che il tuo compleanno è
stato giorni fa, ma la mia pigrizia mi ha portata a ritardare anche in
questo ç__ç
Quindi impoloro il tuo perdono per due cose uu
1- Il ritardo
2- La schifezza. Non ti meriti una merda del genere per il tuo
compleanno D: Però non sono riuscita a fare di meglio, e ho puntato sul
lato un po' comico che so che apprezzi. Se fatto bene. Quindi
probabilmente non sono riuscita neanche in questo ma APPREZZA IL
PENSIERO PERCHE' TI VOGLIO BENE. ♥
Okay. Oltre a questo non ho voglia di scrivere,
perciò se il titolo ambiguo non vi è piaciuto mi dispiace e l'idea
della statura mi è venuta perché io stessa l'ho usata con il mio
migliore amico alle medie (Tony ti voglio bene trolololol ♥).
Spero vi sia piaciuta, recensioni come sempre bene accette!
Un bacio, grazie anche solo per essere arrivati fin qui.
Minnie ♥
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