sfghrdth
Ciao
a tutti, sono Yumemi. ok, un perfetto primo saluto stile
"alcolisti anonimi" era la cosa giusta per iniziare.
mi sono appena ri-registrata su EFP
perchè, anche se sono principalmente una disegnatrice xP, mi è tornata quasi la
voglia di scrivere. tutta colpa di "Avatar, the Last Airbender" che è diventata
la mia nuova assillante ossessione .
beh, non so
che altri dire... spero vi piaccia (nonostante sai conscia del fatto che è un po' una bimbominchiata x°D). ^^ buona lettura, ci si sente alla
fine.
Cactus
Juice
-Joke-
Erano atterrati in
cima ad una scogliera, lontani parecchie miglia dalla grotta che per diversi
giorni avevano usato come rifugio di fortuna e dove solo qualche ora fa aveva
avuto luogo la festa da ballo segreta proposta da Aang.
Uno dopo l'altro
saltarono giù dalla sella di Appa, ancora su di giri. Nonostante la rocambolesca
fuga finale, la festa e le danze erano state qualcosa di incredibilmente
divertente.
Sokka indossava ancora la barba finta e, atteggiandosi
dal suo alter-ego Wang Fuoco, tirò fuori dalla sua borsa una borraccia. Era
simile a quelle in cui Katara portava l'acqua, ma più capiente e meno
maneggevole. La alzò bruscamente in aria: «Dobbiamo assolutamente brindare a
questa serata fiammeggiante ragazzi!».
Subito Toph lo imitò, puntanto i
pugni verso la volta stellata. «Sì! Io ci stò, Sokka!» Grido.
«Fuoco»
La corresse immediatamente «Wang Fuoco, prego».
Katara si avvicinò
al fratello «Che cos'è?»
«E' la mia borraccia. Non si capisce, forse?»
Rispose Sokka e cominciò a dondolarla con insistenza davanti agli occhi della
sorella. Lei allora gli bloccò il polso, e udii chiaramente che al suo interno
era colma di liquido. «Mi riferivo a quello che contiene»
«Ma niente di
che!» Ritrasse svelto il braccio per stringere con fare protettivo la sacca al
petto, mentre con l'altra mano libera si accarezzava la barba posticcia «Solo
una cosa che ho preso dall'amico del fratello del cugino di secondo grado di un
conoscente al mercato l'altro giorno.»
«Dai Katara!» Sbuffò Toph
buttandosi all'indietro e creando con uno schiocco, nella roccia sotto di lei
come se fosse stata neve, la sagoma precisa del suo corpo. «Almeno una volta
potresti evitare di fare la guastafeste e divertirti con noi! Giusto per fare
qualcosa di diverso.»
Aang, che aveva osservato tutta la scena dall'alto
del testone di Appa, spiccò un salto e piroettò accanto alla giovane dominatrice
dell'acqua, visibilmente scocciata.
«Katara, non credo dovresti
preoccuparti. Infondo, dai: cosa potrà mai essere?»
«Cosa potrà mai
essere?» Voltò appena gli occhi verso Aang, per poi ritornare a puntarli sul
fratello «Stiamo parlando di Sokka, ricordi?» E il fatto che non le volesse
dire la provenienza di quella roba serviva solo a confermare che non avrebbe
potuto essere nulla di buono.
«Oh, daccordo... Daccordo...» Iniziò a
dire Sokka con non curanza «Fa niente, sul serio. Tanto questa è una cosa solo
ed esclusivamente per veri uomini. Non è
certo adatta ad una... ragazza.»
«Esatto» Concordò Toph, aggiungendo poi «Specialmente non a te, Regina-dello-Zucchero!»
Aang notò che
una vena aveva iniziato pericolosamente a pulsare su una tempia di Katara. A
braccia conserte, aveva preso a tamburellare nervosamente le dita sul bracciale
che portava all'avambraccio.
A Sokka non sfuggì: quelli erano precisi
segnali che la pazienza di Katara stava raggiungendo il punto di rottura. Sapeva
dell'odio che aveva la sorella sulle sue affermazioni sessiste, ed era
esattamente sua intenzione provocarla. Perciò non si fermò: «Già! Forse -e dico
forse- l'unica eccezione qui presente è
Toph, ma solo perchè praticamente lei è più maschio che femm... AHIO!» Un pugno da parte della dominatrice
della terra lo interruppe bruscamente. «Accidenti Toph!» Sibilò,
massaggiandosi il braccio con la mano libera. Repentinamente, con tanto di
teatrale schiarita di voce, riportò l'attenzione su Katara: «Beh, comunque fa
niente, tanto non saresti riuscita a reggerla. Una ragazza come te può
solo...»
«E dammi qua!» Katara afferrò con violenza la borraccia, stappò
il tappo e ne bevve una lunga sorsata.
«Che razza di saporaccio!» Ansimò
dopo aver ripreso fiato. Aang, seguito a ruota da Sokka e Toph, scoppiò a ridere
nel vedere sulla faccia di Katara, sempre così perfetta, un'espressione schifata
mentre deglutiva a vuoto nel tentativo di togliersi di bocca il sapore
dolciastro di quella cosa.
«Bene, l'ho bevuto! Vi siete divertiti?! Siete
soddisfatti?!» Ad ogni parola il volume della sua voce aumentava per cercare di
sovrastare le risate dei suoi tre compagni, in modo particolari quelle sguaiate
di Sokka. «Ora dimmi immediatamente che cosa c'era là dentro!»
Sokka
aveva le lacrime gli occhi e si teneva lo stomaco con le mani. Rantolò qualcosa,
ma nessuno riuscì a capire una parola.
Tentò di riprendere fiato un paio
di volte «Succo di cactus!!» Riuscì infine a dire, quando si fu
sufficientemente calmato.
Il silenzio piombò come una cappa scura su
tutti, eccetto su Sokka che, ancora impegnato a ridere, si allungò verso Katara
a riprendersi la borraccia. Tutti ricordavano perfettamente quali effetti il
succo di cactus su Sokka in mezzo al deserto.
Katara si prese la testa
tra le mani «Sokka... ma come... perchè...?» Balbettò mentre accennava ad
alcuni passi traballanti all'indietro.
Toph si unì alle risate di Sokka,
congratulandosi a vicenda per il loro eccellente piano. Aang andò verso di lei,
ogni istante più preoccupato. «Katara...» La chiamò piano piano allungando una
mano verso di lei. Era pronto ad afferrarla al volo nel caso perdesse i
sensi.
«Tutto bene?» Chiese titubante. Lei si era bloccata, le spalle
curve e il viso nascosto da un'ombra proiettata dalla Luna.
«Mi... mi
chiedi se va tutto bene..?» Sussurrò, con un tono strano che ad Aang non
piaceva per niente. Si bloccò quando, inaspettatamente, Katara si raddrizzò con
un balzo, sventolando le braccia in aria «Non sono mai stata
meglioooo!!!!!»
Aang rimase pietrificato sul posto, mentre la guardava
senza parole correre ed urlare come una pazza verso Sokka e Toph.
«Vai
così, sorellinaaaa!» Ululò Sokka versando altro succo di cactus nelle quattro
ciotole che, nel frattempo, aveva recuperato. Katara gli ruzzolò addosso, non
smettendo mai di ridere. Brindarono tutti e tre e bevvero.
Katara prese
l'ultima ciotola. «Aang, dai vieni qui con noi!»
«Ehm... Non credo sia
una buona idea...» Fece, passandosi distrattamente una mano tra i capelli
corvini perennemente scompigliati.
La ragazza si diresse a passo di danza
verso di lui e si abbassò di mezza spanna per guardarlo dritto in viso. Aang
notò come le iridi degli occhi di Katara, normalmente di un azzurro
limpidissimo, fossero diventate nere come la pece a causa della pupilla
completamente dilatata. Uno degli effetti collaterali di quella roba, ma non il
peggiore...
Gli prese le mani, intrecciando le dita con le sue ed il
giovane dominatore dell'aria non potè fare a meno di arrossire.
«Eddaaaaaiiiiii Aangy.......» Lo supplicò lei, sventolando apposta le lunghe
ciglia.
Lui distolse lo sguardo, cercando di trovare un modo per
rifiutare senza far arrabbiare la ragazza, ma non ce ne fu il tempo perchè lei,
senza aspettare, lo strattonò fino a che non raggiunsero gli altri due. Anzi:
tre compreso Momo. Lo obbligò a sedersi saltandogli di peso sulla schiena e gli
mise in mano la coppa piena di liquido. Una parte gli schizzò subito sulla
manica della tunica visto l'entusiasmo che Katara aveva avuto del porgergliela,
ma Sokka rimediò alla cosa riempiendogliela immediatamente più del dovuto.
«E ora...» Annunciò Sokka con tono solenne, battendo per tre volte col suo
amato boomeraang la ciotola di metallo che reggeva «... un bel brindisi»
Lo imitarono tutti quanti, trattenendo a stento le risate per non sciupare quel
finto momento di serietà. Solo quando tutti ebbero alzato le proprie coppe, Aang
lo fece solo dopo essere stato incenerito da un'occhiataccia alla Wang Fuoco,
Sokka riprese con una schiarita di voce: «Facciamo un brindisi... ai capelli di
Aang! Senza i quali la fantastica festa di questa sera non avrebbe mai potuto
avere luogo. Che possano crescere lunghi, folti e senza doppie punte!»
«Hurrààààà!!»
Urlarono tutti, meno Aang, in coro finendo in un sol fiato il contenuto
della coppa. Aang aveva ancora il braccio alzato per metà e li
osservava incredulo, soprattutto Katara. Abbassò lentamente il
braccio borbottando un «Hurrà» molto poco convinto,
e con discrezione versò per terra la sua parte di succo di
cactus.
Bisognava che almeno qualcuno tra loro
rimanesse sobrio per controllare gli altri ed impedire che compissero qualche
sciocchezza o che si facessero male. Questo era un compito di cui Katara si era
sempre preoccupata, perchè lei era la più responsabile del gruppo. Aang non si
era nemmeno mai chiesto se la cosa gli pesasse o no, a dire il vero... chissà
quante volte aveva impedito che succedesse qualche disastro e non se n'era
nemmeno accorto. Comunque sia, pensò allontanandosi di soppiatto senza farsi
notare dallo scatenato trio, ora che Katara era fuori gioco toccava a lui
vegliare su tutti loro.
Si avvicinò ad Appa e gli accarezzò con una
mano il pelo lanoso della fronte «Sarà una nottata molto molto lunga,
amico.»
L'angolo
del commento:
Bene, se siete arrivati qui vuol dire che non avete
chiuso dopo le prime agonizzanti righe. ^^' si, immagino di essermi fossilizzata
nello stile dopo tanto che non scrivacchiavo...
tecnicamente era nata come
one-shot, ma siccome sono una persona che si perde tanto in niente ho deciso di
tagliarla. l'idea è nata da uno dei miei schizzi made-in-train, e per il fatto
che sono una fiera Kataangomane (o forse è il contrario..?). la puntata dove
Sokka partiva di testa dopo aver bevuto il succo di cactus è a dir poco
leggendaria x°D "Un fungo gigante! Forse è amichevoleee!". perciò mi sono
chiesta: "ma Katara come sarebbe da ubriaca?". e questo era nulla! °risata
malvagia°
ecco, comunque spero vi sia piaciuta. Upperò presto anche la
seconda parte, ma non troppo perchè sono in periodo di esami (Coscienza: ecco
che fai, invece di studiare e finire le tue ricerche).
Se you
soon! ^-^
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