Il tuo miglior difetto

di MedusaNoir
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L’inganno è il tuo miglior difetto ed io lo so

 

- Sei venuto per rievocare i bei tempi passati, Albus? - .

So che la mia voce è ancora capace di riaccendere in te la passione, te lo leggo in faccia: credi che non mi accorga del sudore che lentamente scende dal tuo viso? O non è sudore?

Albus Silente sta piangendo.

- No, non sono qui per questo. Devo fermarti - .

Ti lancio uno sguardo, cercando di farti ricordare le notti passate insieme, ma tu lo eviti accuratamente, socchiudendo gli occhi con dolore e facendo uscire una nuova lacrima. Se avessi un cuore mi si spezzerebbe.

- Ho smesso di farmi ingannare da te, Gellert - .

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#3 Classificata [a parimerito]:
Autore - MedusaNoir
Titolo - Il tuo miglior difetto



Grammatica e Ortografia: 10/10 punti
Stile: 9/10 punti
IC dei personaggi: 8,5/10 punti
Rispetto delle regole del Contest: 15/15 punti
Originalità: 9/10 punti
Trama e coerenza: 10/10 punti
Gradimento: 9/10 punti
Totale: 70,5/75 punti



Una fic eccellente!
La grammatica e l’ortografia sono perfette, il testo scorre piuttosto fluido e piacevole. Silente è terribilmente IC – mi ha quasi fatto paura – ma Gellert… è sempre molto somigliante a quel ragazzo di cui si parla nel settimo libro, ma… gli manca un po’ di carattere.
La trama è piuttosto originale –ti ho tolto un punto perché comunque sono due eventi narrati nel libro – ed è coerente con i fatti narrati nel settimo volume della serie.
Non mi resta che dare un parere personale, no? Io non sono un’appasionata di Grindeldore, per niente, ma mi è piaciuta molto. Stona, però, quel finto “ti amo” di Gellert… o meglio, stona nella mia testa. Perché, vedi, io penso che a modo suo lui amasse davvero Albus e non ce lo vedo, di conseguenza, a dirgli una bugia del genere. Loro erano entrambi affamati di potere, complici e artefici di piani folli che vedevano come protagonista la sottomissione dei babbani. Solo che Silente si è ripreso dopo la morte di Ariana, turbato e spaventato. Tutto qui.
E’ emozionante, comunque, vedere la sua disperazione dal punto di vista di Gellert: fa quasi venire i brividi la frase: “Se avessi un cuore mi si spezzerebbe.”




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