Kronk
Scritta per il Multifandom Drabble Fest.
Fandom:
Le follie dell'imperatore
Titolo: C'erano una
volta un uomo e il suo scoiattolo
Rating: Verde
Conto
Parole: 380
Personaggi:
Kronk (♥), Tibo, Chaca (accennati Pacha e la moglie)
Avvertimenti:
Missing Moment
Genere:
Slice of life, Generale
Prompt:
Scrivere una storia dove un personaggio
parla con un animale (Squadra 2 aka I Cavalieri dell'Ordine Consacrato
della Ficcyna Splendente)
Note
dell'Autore: Ambientato da qualche parte dopo
la fine del cartone. Inizialmente volevo utilizzare il prompt in una
drabble originale, ma poi mi è saltata all'occhio la
videocassetta delle Follie dell'imperatore e mi sono detta che non
poteva esserci protagonista migliore di Kronk.
Era il dolce pomeriggio di un
giorno di metà primavera. Il sole
illuminava con i suoi raggi caldi tutto il paesaggio, colorando di un
verde brillante le immense distese d'erba e gli alberi in fiore, dai
quali proveniva il canto degli uccellini che avevano costruito il loro
nido sui rami.
Kronk stava percorrendo il sentiero che conduceva alla casa di Pacha,
delicatamente adagiata sulla cima di una collina. Portava sulle spalle
lo zaino da capo scout e fischiettava allegramente la canzone della sua
squadra di marmottini.
Tibo e Chaca, avendolo visto arrivare, gli corsero incontro
saltellando. "Kronk! Kronk! Sei venuto a trovarci!" Esclamarono felici
in coro.
Kronk li sollevò da terra senza fatica e se li mise sulle
spalle. "Se non sbaglio mi dovete una rivincita nella corsa con i
sacchi."
"Io non posso: mi fa male un ginocchio." rivelò Tibo triste.
"Ieri Chaca mi ha fatto cadere."
"Non è vero!" ribatté l'interpellata, puntando un
dito sul fratello. "Sei solo un bugiardo."
"Tu sei una bugiarda!" si arrabbiò l'altro aggrottando le
sopracciglia.
"No, tu lo sei!" strillò la bambina.
"Tu!"
"Tu!"
Kronk li afferrò per la collottola e li depose a terra.
"Bambini, state buoni." li ammonì, con un tono fin troppo
bonario per essere davvero un rimprovero.
I due si fecero la linguaccia, ma, poi, sui loro volti apparve un
sorriso. "Kronkino, ci avevi anche promesso di insegnarci a dire
qualcosa in scoiattolese."
"Oh, giusto. Oggi impareremo a dire: «Lo sformatino di
spinaci è cotto a puntino»." annunciò, e da
dietro il suo collo spuntò uno scoiattolo, che gli
si arrampicò sulla testa.
"Come dici?", domandò Kronk; quello squittì
qualcosa in risposta. "Squik dice che vorrebbe giocare, prima."
"Sì!" Approvarono i due bambini, battendo le mani.
"Tu che cosa proponi?" Domandò Kronk, rivolgendosi
nuovamente
allo scoiattolo, che gli sussurrò qualcosa all'orecchio. "E
che
nascondino sia! Però non vale arrampicarsi sulla cima agli
alberi."
Dalla soglia della loro umile dimora, Pacha e sua moglie, sorridendo,
osservavano i figli cercare un nascondiglio mentre Kronk contava
tenendo un occhio aperto.
Sapevano bene che Kronk, per quanto potesse sembrare un tipo
tutto muscoli e niente cervello, e per di più con la strana
abitudine di parlare con gli animali, era una delle persone
più
buone e sincere che avessero mai conosciuto.
"...squik, squiker,
squikin. Arrivo!"
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