*Autore: Rota
*Titolo:
Gambe
*Fandom: Nabari
no Ou
*Personaggi: Raiko
Shimizu, Gau Meguro
*Genere: Fluff,
Introspettivo
*Avvertimenti:
Flash fic, Shonen ai, Missing Moment
*Rating:
Giallo
*Note:
Ennesima RaikoGau, ennesima
fanfic per mia figlia, ennesima PWP senza arte
né parte. Mi è venuto un flash, tutto qui, e
volevo condividerlo con voi (L) Intanto sono contenta di infarcire la
sezione, che di RaikoGau non ne si ha mai abbastanza (L)
Non era naturale, per un ragazzo, aprire le gambe. Non era istintivo,
quantomeno, era una forzatura al suo ruolo di dominatore all'interno
dell'atto sessuale. Perché in quel campo non contava proprio
per nulla la simbologia: c'era chi stava sopra e c'era chi stava sotto
- di metafore belle e seducenti, di parole confortanti e dolci non se
ne faceva niente nessuno.
Almeno, questo era sempre stato ciò che Gau aveva pensato
con tutto sé stesso. Ingenuamente, con la mente di fanciullo
che riusciva a ritrovarsi persino a sedici anni, non vedeva sfumature
in quei gesti meccanici che non andavano molto oltre la loro
realizzazione spiccia.
Aveva cominciato a capire dopo, quando effettivamente aveva stravolto
egli stesso questa convinzione nel modo più semplice e
immediato che gli era stato possibile. Non aveva pensato, non aveva
sprecato tempo in uno dei suoi soliti ragionamenti sopraffini e
razionalmente perfetti, perché non ne aveva avuto
né modo né voglia.
Raiko lo aveva baciato a lungo prima di cominciare ad accarezzarlo
sulla pancia e poi sull'inguine ancora fasciato dai pantaloni.
Sorrideva e lo guardava dritto in viso, e in quella stanza avvolta
dalla quasi totale oscurità per Gau non c'era stato altro
che il suo sguardo su di sé.
La mano dell'uomo era calda - lui aveva tremato al tocco, anche senza
volerlo.
Quando Raiko aveva raggiunto la sua coscia destra, curioso e pieno di
sincero desiderio di lui, Gau si era mosso con naturalezza, fornendogli
quanto più spazio possibile per toccare, per esplorare, per
accarezzare, senza porgli ostacoli di qualche genere.
Aveva sentito che non c'era stato nulla di sbagliato o di strano nel
farlo, specie nel sentire quanto forte lo desiderasse egli stesso, nel
proprio animo.
Lo aveva toccato anche lui, dopo - e Raiko aveva aperto le gambe a sua
volta, sorridendogli e rassicurandolo così che era tutto
giusto. A cominciare da lui e da quello che voleva.
La maturità di Gau passò anche nella comprensione
che nulla vale un ragionamento fino dettato dalla fredda mente quando a
far da interprete principale c'era solamente un cuore pregno d'amore e una
mano calda sulla pelle.
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