Castelli di sabbia e baci rubati
Era proprio
un bel castello il suo. Non come quello della bambina li accanto, pieno di
crepe, che minacciava di crollare in ogni istante.
Il suo
castello era liscio e regolare, con un bel fossato che lo circondava. Aveva fatto
proprio un buon lavoro con il suo secchiello e paletta.
Si alzò dalla
sabbia allontanandosi di qualche passo, per rimirare meglio la sua opera.
Eh già. Si
poteva ritenere soddisfatta del risultato.
Sorridendo
contenta si voltò alla ricerca di sua sorella per mostrargli quant’era stata
brava.
Scrutò tra la
folla di bagnanti alla ricerca della su figura. La scorse, poco lontana dalla
riva, intenta a giocare con la palla assieme ai suoi cugini più grandi.
Prese fiato
per chiamarla ma, poco prima che le sue parole uscissero dalla bocca, un tonfo
la distrasse.
Lentamente si
voltò e, dove prima faceva bella mostra la sua costruzione ora non vi era altro
che un bambino con la faccia spiaccicata nella sabbia. Del suo lavoro non era
rimasto che un cumulo di sabbia. Stupida, inutile, informe, sabbia.
In poco meno
di un secondo il volto della bambina mutò dallo shock alla furia pura. Gli
occhi le si socchiusero, la faccia si arrossò e tutto il suo corpo prese a
tremare fissando l’artefice di tale sfacelo.
Intanto, il
bambino, inconscio delle ire che aveva attirato, aveva iniziato a alzarsi. Si
mise a sedere, scotendo la testa per liberarsi dai granelli, per poi, con
calma, raddrizzarsi gli occhiali sbilenchi sul volto paffuto.
Una volta
messo a fuoco ciò che aveva davanti fece un balzo indietro spaventato.
La bambina
era davvero terrificante….
- TU! – tuonò
lei – HAI DISTRUTTO IL MIO CASTELLO! –
Il bambino si
riprese velocemente da quelle urla e alzandosi in piedi la fronteggiò a testa
alta.
- Quello non
era un castello. Era solo una montagnetta. – disse semplicemente.
- NO! Quello
era il mio castello. L’avevo costruito io. Ci avevo messo così tanto…- disse
mentre dei lacrimoni minacciavano di sfuggirle dagli occhi.
Dispiaciuto e
intimorito da quelle lacrime il bambino si fece avanti dando due colpetti sulla
schiena della bambina per consolarla. Non poté, però, fare molto altro perché
una voce lo richiamò:
- James! –
Il bambino si
voltò – ARRIVO MAMMA. – urlò in direzione del genitore poi, riportò la sua
attenzione alla bambina. Si mise sul volto il suo miglior sorriso sfrontato e
velocemente le si avvicinò schioccandole un bacio sulla morbida guancia.
- Mi dispiace
per il tuo castello ma ora devo andare. Però ti prometto che quando sarò più
grande, se mi sposi, te ne regalo uno mille volte più bello. È una promessa! –
disse prima di correre via, verso i suoi genitori, lasciando lì una bambina
impietrita e con le guance arrossate.
- Lily ma non
hai ancora finito il tuo castello? – la riscosse una voce.
La bambina si
voltò verso la sorella che l’aveva appena raggiunta – Si ma un bambino strano
ci è caduto sopra e l’ha distrutto. –
Petunia si
guardò attorno contrariata.
- Certe mamme
dovrebbero mettere al guinzaglio i loro figli. - disse duramente. Poi
sorridendo verso la sorellina – Non ti preoccupare. Adesso cerchiamo un posto
più tranquillo e ti aiuto io a costruirne un altro. –
Lily sorrise
contenta. La sua era la sorella migliore del mondo.
Trotterellando,
come solo una bambina di sei anni sapeva fare, la seguì e ben presto si
dimenticò dello strano bambino paffuto con gli occhiali che l’aveva fatta tanto
arrabbiare.
§o§
10 anni
più tardi
Fin da
piccola Lily aveva sempre amato costruire castelli di sabbia.
La rilassava.
Stava giusto
ultimando la sua ultima opera quando un’ombra calò su di lei.
Proteggendosi
gli occhi dal sole con una mano, alzò lo sguardo.
La figura di
James Potter troneggiava su di lei.
- Mia dolce
Lily. Quale gioia incontrati su questa spiaggia. –
- James. – lo
salutò lei freddamente – Non ti bastava darmi il tormento a scuola? Anche
durante le vacanze devo incontrarti?! – disse seccata.
- Mia cara.
Nonostante le tue dure parole, sono certo che anche il tuo cuore gioisca nel
rivedermi. Credo che anch’io sia mancato a te almeno quanto tu sei mancata a
me. –
Lily lo
guardò di traverso e ignorandolo tornò al suo lavoro.
Risentito,
lui, prese a punzecchiarla.
- Cosa
sarebbe questo? Una montagnetta? –
- No un
castello di sabbia. – rispose piccata lei.
- Come?!
Questo un castello? – esclamò inorridito – Mia cara. Se accetti di uscire con
me ti compro io un vero castello! –
Lei infuriata
dalle sue parole si alzò di botto e lo spinse facendolo cadere col sedere sulla
costruzione. Poi, dopo un - Cruciati
Potter! – velocemente si allontanò.
Ancora per
terra James la guardò andare via, poi, voltò la testa verso i suoi amici che,
qualche ombrellone più in la, stavano ridendo a crepapelle per la sua figura.
Sconsolato alzò le spalle e a tutti e a nessuno disse…. – Che dire. Almeno ciò
provato. –