AL TELEFONO CON EDWARD, ovvero come mi disse che mi ama.
Sapete
cosa succede quando rimetti a posto le cartelle del tuo pc e scopri
cose dimenticate?
Ecco, mi è successo questo ieri sera. Vi prego
perdonatemi per le minchiate che leggerete, va bene?
Ho ritrovato un breve sclero
che Miss
Sophie mi
aveva obbligato a scrivere alle quattro di notte.
In pratica si tratta della sottoscritta che riceve l'invito ad un
pranzo a casa Cullen e chiama per la conferma...
Ps:
mi scuso per alcune parolacce, ma rispecchia proprio i miei pensieri in
una situazione del genere.
Enjoy it e spero che riderete
almeno la metà di quanto ho riso io scrivendolo ;)
Uno, due, uno
due…
su un po’ di
sforzo!
Uno, due, uno
due…
Mai
piùù… mai più ginnastica
sopra al letto… sia chiaro!
Uno, due, uno
due…
ero così
assorta dal video
su come rassodare i muscoli che fosse entrato un uragano non me ne
sarei accorta. Sul bordo del letto ad allargare e chiudere le braccia
fingendomi atletica.
Uno, due, uno due.
-Athena!
-Ahhhhhhhhhhhhhhhhhh.
Sbang.
Fece il mio
povero sedere
per terra.
Avete presente quei film a rallenty dove potete vedere tutta
la caduta in diretta e analizzare perfettamente tutte le smorfie del
protagonista? Ecco, immaginatevi quello…. Non sarei dovuta
essere un bello spettacolo…. Per di più atterrai
malissimo sul pavimento freddo… neanche sul tappeto della
mia
immensa camera. Mannaggia a me e alla mia sbadataggine. Non vi sto ad
elencare tutte le parolacce che ho strillato mentalmente altrimenti
avremmo una lunga serie di: “porca
miseria”
“porco cane rognoso” indi per cui “Porco
Jacob sempre
in mezzo alle scatole” e “Porchi
Volturi”… si
sono le mie imprecazione… marchio registrato non pensate di
copiare!
-Ma che
cavolo…?!- tentai di
lenire il dolore massaggiandomi il mio povero e piccolo, se piccolo si
fa per dire, sederino.
-Athena stavi facendo
ginnastica
sul letto?- mi domandò mia madre. No miss intelligenza fatta
persona, sai come è stavo praticando uno studio approfondito
del
parquet! Ma che razza di domande sono?!
Mi alzai tutta
dolorante e mi rimisi in piedi sul letto riprendendo a massaggiarmi la
parte lesa.
-Ho ritirato la posta-
esordì. Bene, e a me che me ne frega? Mica le pago io le
bollette, il massimo che mi intestano sono le cartoline dei
nonni. Già annoiata ripresi a muovere le gambe su e
giù
per tonificarle: dovevo essere al top per l’estate.
-C’è
una lettera per
te…-disse dubbiosa; ah si!? E chi era che mi mandava una
lettera? Di certo non i miei amici, c’erano facebook,
messenger,
skype… non credo mi avrebbero mandato una
lettera… quindi
pensai subito alla scuola… o santo cielo, ero nella merda.
Sempre facendo l’indifferente continuai i miei
esercizi,
stavolta più nervosamente ripercorrendo con la mente tutti i
possibili disastri combinati… per la miseriaccia! Un
diversivo
Athena, ti serve un diversivo!
-…Ma non
conosco il mittente.
-Ah- dissi sollevata,
non lo
conosceva, uguale niente scuola, benissimo, e che mi
preoccupavo
a fare allora? Mi misi a sedere e allungai la schiena sul materasso
fino a toccare con la testa capovolta il pavimento, mi andava il sangue
al cervello così, ma che ci volevo fare, ero già
scema di
mio, un po’ di sangue in più non avrebbe intaccato
le mia
capacità intellettive.
-Chi è il
mittente?- chiesi
allungando una gamba sopra di me e stirandola con una mano. Perfetto,
fa che il mio equilibrio regga signore, o sarò catapultata
nuovamente sul mio amico pavimento.
-Mhh… qui
dice Cullen.
Sbatabang!
Ecco il
rumore che fa
una doppia capriola mortale all’indietro. Peccato che mi
stessi
seriamente per rompere l’osso del collo. Ma possibile che in
dieci minuti dovevo cadere due volte? Aspetta un attimo… una
volta ero caduta per la magnifica entrata in scena di mia
madre…
ma l’altra…
-Cullen? Mamma non
scherzare… per favore… lo sai quanto è
importante
per me… non mi portare per culo!
-Ma no ti giuro!-
disse aprendo la
busta. Intanto mi ricomposi e ripresi la precedente posizione conscia
del fatto che era solo un fottutissimo scherzo. Ma certa gente godeva
nel vedere i sogni altrui non realizzarsi… pffff….
-Certo e magari mi
invitano anche a
pranzo… ma vai…- scherzai. Ma perché
doveva
illudermi?! Che stronza di madre che avevo!
-Questo è
un invito per il pranzo di domenica infatti…
Sbang! Ecchecazzo! La
smetti di
farmi cadere autrice dei miei stivali? O almeno fai comparire
magicamente un tappeto, o che ne so io un cuscino! Ci tengo
al
mio real sedere! Senza dare il tempo al mio povero corpo martoriato di
riprendersi mi alzai repentinamente e strappai il fantomatico invito
dalle mani di quella che fino ad allora avevo definito
mamma…
giuro che se era uno scherzo l’avrei uccisa… si
dato che
eravamo in tema…mhhh… si avrei chiamato i gemelli
stregati…. Le avrei inflitto le più atroci pene
solo per
aver scherzato sulla saga, sacrilegio! È.È
Invece aprii il foglio
e….
Ma
ciao! Sono io, la
fantastica
Alice Cullen, e ti invito ad un pranzo qui, a casa Cullen! Devi
assolutamente partecipare! E se non vieni, vampiro o no, ti inficco un
paletto di legno nel cuore. Per confermare la vostra presenza
telefonate o mandate un messaggio a Sofi!
BaciBaci,
L’
angioletto Alice.
O. Mio. Dio.
Bene questa volta non
ero caduta… ero semplicemente svenuta.
-Santo cielo Athena!
Stai bene?- mi
chiese mia madre correndomi in contro e sventolandomi una mano davanti
al viso. Stavo bene? la risposta era no! Riuscii solo ad emettere una
serie di mugugni di cui io stessa stentai a capire il significato.
Nella mia testa vi era solo un’informazione: mittente, Alice
Cullen, la favolosa Alice Cullen… colei che tutto
può,
colei che la sua parola è legge, la regina dello shopping!
Avevo
bisogno di qualcosa di forte, di molto forte.
-Portami della vodka-
le ordinai sibilando.
-Ma che ti sei
rincoglionita?
Secondo te ti do la vodka?- ok avevo bisogno di qualcosa di meno
leggero, ahhahahaha… bene attaccavo a ridere pure nella mia
mente.. si ero andata! Afferrò il foglio e prese a
usarlo
come ventaglio; nel frattempo elaborai il significato del biglietto e
glielo strappai senza tante cerimonie dalle mani, avrebbe potuto
provare a dire qualcosa! Si sarebbe trovata coperta di insulti!
Emh… peace and love mami! Pranzo a casa Cullen,
ommioddio! Non potevo mancare! Non dovevo mancare! Non volevo mancare!
Mi rimisi in piedi e
presi il
telefono di casa componendo il numero indicato ne biglietto…
respira Athena, con calma… sta squillando… adesso
parli
con Sofi, dai che la conosci… con calma… ci
parli,
accetti e inizi a prepararti psicologicamente. Semplice no?! Si sto
cazzo! Certo autrice mettici anche quei cazzo di asterischi
lì,
tanto le dico lo stesso le parolacce! Faccio come mi pare io! U.U
-…Pronto??-
presa come ero
ad insultare mentalmente l’autrice che prima o poi me
l’avrebbe fatta pagare, non avevo sentito che avevano
risposto.
-Emh.. si pronto? Chi
parla?- chiesi titubante.
-Qui casa
Cullen… sono
Edward Cullen, ha bisogno di qualcosa?- spalancai gli occhi e
stramazzai al suolo trascinando su di me l’intero telefono
che
per non so quale grazia divina non si era staccato dalla corrente.
Edward Cullen mi aveva risposto al telefono, a casa Cullen. Edward
Cullen.
Edward Cullen, aveva
risposto a me semplice ragazza, Edward Cullen.
OMG OMG OMG OMG OMG
OMG OMG OMG OMG OMG OMG
Questo era
l’unico pensiero
coerente nel mio cervello se ovviamente escludiamo i “Porco
Jacob
che sta sempre in mezzo” e i “Porchi
Volturi”.
OH CAZZO… e
si tu autrice
dei miei stivali mettili pure quegli asterischi del cazzo sulle mie
parolacce! Non me ne frega niente! Non so se ti rendi conto che mi ha
risposto al telefono Edward Cullen….e che.. porco
cane…
lo avevo mollato in linea come un comune mortale qualsiasi. Come avevo
potuto?! Il mio amore unico! L’avevo piantato in asso, certo
magari per perdermi in fantasie erotiche su di lui ovvio, ma pur sempre
non lo avevo calcolato. Tirai fuori le palle…. O mamma mia
come
siamo suscettibili! Ok raggruppai quello che chiamavo
“coraggio” e lo usai… va
bene!? No dillo pure
se vuoi che lascio l’amore della mia vita appeno come un
deficiente ad un telefono autricetta
snaturata…dicevo…
-Si…si..
sono Athena…
emh… chiamo per confermare… emh… il
pranzo…
ecco… si…
-Va bene
riferirò alla nana che parteciperai…- disse
cortese.
-Emh… io..
io…grazie…
-Non
c’è di
che…ora scusa ma devo andare e…no Renesmee!!
Lascia stare
Giacobbe! Non toccarlo lì!!- strillò nella
cornetta. Non
potevo farmi scappare questa occasione… quante altre volte
avrei
risentito la sua voce roca e sensuale? Cosi dannatamente perfetta?
-Edward…
scusa…
-Si dimmi
pure…Renesmee!!
Molla quel cavolo di gatto o giuro che ti blocco la carta di credito e
non ti faccio fare shopping con la zia!
-Ma papiiiiiiiiii- si
sentì uno strillo nel telefono- non puoiiii non puoiiiii
noooooooo!!
-Si invece, io sono
Edward Anthony Masen Cullen, e faccio quello che mi pare…
-Edward abbassa la
cresta! Se
nostra figlia vuole tirare la coda a quel gatto orrendo lo fa, hai
capito!?- si sentì una voce femminile aggiungersi al
battibecco,
probabilmente Bella, visto che aveva detto “nostra
figlia”.
Incredibile come si sentiva tutto bene dalla cornetta di un insulso
telefono.
-Ma amore…
-Niente ma…
-Va bene…-
disse sconfitto,
povero cucciolo! Vieni da mammina Athena che ti consola! Eccome se ti
consola! A dovere lo fa! Eeheheheheheh
-Comunque…
mi dicevi…- non fece in tempo a finire che una voce
sovrastò tutte quante:
-Giacobbeeeeeeeeee
amore della mammaaaa ma cosa ti hanno fatto?!?
-Rose non abbiamo
fatto niente al tuo stupido gatto!- rispose Bella.
-Non è
stupidooooooo ç___ç
Benissimo…
ora ce mancava solo che si rincoglioniva Rose ed eravamo a
cavallo…
-Si invece,
è stupido!
-No!
-Si! Si fa la
pipì sotto!
-Emh….
Io… il cielo è blu!
-E che
c’entra adesso zia?- si sentì la piccola Nessie
domandare.
-Niente…
vado a consolare il gatto… andiamo Giacobbe… qui
non ci apprezzano…
-Santo cielo che
famiglia di squinternati… davvero mi dispiace…
come hai detto che ti chiami?
-Athena- tremai
dicendo il mio
nome. Edward Cullen sapeva il mio nome!! E si era dimostrato
così gentile nei miei confronti… probabilmente
avevo gli
occhi a forma di cuoricini. Mieloso, disgustosamente mieloso. Mi
paiceva!
-Allora cosa ti
serviva?- mi feci coraggio… ora o mai più..
-Emh…. Io
mi chiedevo se…SETUPOTRESTIFARMIUN’AUTOGRAFO!
Ecco…
-Cosa? non ho capito
bene… sai nonostante sono un super vampirone a distanza
ancora non capisco bene…
-Si certo…
io mi chiedevo
se…TUPOTRESTIFARMIUN’AUTOGRAFO…
-Un’autografo?
Al telefono?
-Emh… si..-
risposi senza rendermi conto dell’enorme cazzata appena
sparata.
-Ma vaffanculo va!-
disse
attaccandomi il telefono in faccia. Edward Cullen mi aveva appena
mandata a quel paese. Sospirai e mi rigirai nell’intricato
annodamento di fili che si era creato intorno al copro cercando di
liberarmi senza fare la parte della fessa, cosa che naturalmente non mi
riuscì. Sospirai di nuovo: avevo parlato con Edward Cullen e
domenica ci avrei mangiato insieme, ovviamente sperando vivamente di
non essere la portata principale. Ma mi aveva parlato…avevo
qualche chance no?!
Ah…l’amore...sarebbe
stato un pranzo davvero interessante…pensai ancora stesa per
terra intrappolata in due metri di filo del telefono.
Eccome se lo sarebbe
stato.
Ok Athena…
riproviamoci.
Tentai inutilmente di disfarmi di quei fili inutili, fortuna che non si
era rotto il nuovo videotelefono altrimenti la vecchia mi avrebbe fatto
la pelle; si vecchia inteso come mia madre.. problemi?
Me ne stavo
lì come una
deficiente a cercare di slegarmi…sembravo un salame! Dopo
circa
cinque minuti di rotolamenti e bestemmioni vari ce la feci.. sia lodato
il signore! Appoggiai il telefono sul letto e mi calma respirando:
Edward Cullen, avevo parlato con Edward Cullen e non avevo neanche un
autografo… sentii salire le lacrime…
dovevo averlo!
Presi quel cavolo di
telefono e cercai in rubrica la mia salvatrice, composi il numero e
aspettai che mi rispose:
-Prrrrrrrronto?
-Pronto? Sofi? Sono
Athena!
-Yeeep! Macciao
Athenaa! Dimmi pure!
-Ho chiamato prima per
confermare la mia partecipazione al pranzo..
-Bene bene!
quindi…?!
-Quindi ho parlato
con…- ok
lo ammetto i pensieri rossi stavano aumentando a dismisura, solo
pensando a lui, come avrei fatto a pronunciare il suo nome?!- ho
parlato con Edward…- e giù fiotti di bava- ma..
lui… io gli ho chiesto solo un autografo… e
… lui
mi ha mandato affanculooooooooooooooo!
-Cosa? davvero?
-Siiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii
-Adesso me lo inculo
per bene! non ti preoccupare Athe, avrai il tuo autografo!
-Grazie mille Sofi!
Sei la mia salvatrice!
-Lo so cara.. lo so!
5 minuti
dopo…
Chiamerà?!
Non chiamerà?! Ci sarà riuscita?! Dovevo avere il
mio autografo! DOVEVO averlo!
DRIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIN
OMG OMG OMG OMG OMG
Dovevo stare calma!
Dovevo stare calma! Seee col cazzo! Afferrai il telefono ed emozionata
pigiai il pulsante.
-P….Pronto?
Oh Edward io…
-Buongiorno.. siamo di
Sky! Sono
Francesca e volevo chiederle se era interessato alla nostra offerta
speciale che offriva ai nost….
-Ma vaffanculo
deficiente!- sbottai
irritata attaccandole il telefono in faccia. Io aspettavo la chiamata
dell’amore della mia vita e quella che faceva? Mi si metteva
a
fare l’elenco delle promozioni! Ma che cazzo…. Mi
metti
pure i tuoi dannati asterischi! Autrice del piffero!
DRIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIN
Ma che cavolo voleva
di nuovo?! Stavolta giuro che le attaccavo in faccia!
-Senti non rompermi le
palle… aspetto una telefonata importante ok?!- riattaccai
giusto
in tempo per sentire la sua voce che esclamava:
-Ma cosa..?!
Oh, merda.
Immediatamente pigiai
il tasto per la richiamata. Fa che mi risponda, fa che mi risponda ti
prego.
-Pronto?- disse
stizzito.
-Ommioddio
Edward…
io… io scusa pensavo fosse quella di
Sky…è che
rompe sempre… io io..- stavo per piangere! Per la
miseriaccia!
stavo per piangere! Se Edward mi avrebbe
odiato…io…io… non ci volevo pensare!
Dall’altro
capo del telefono silenzio… poi un’incitamento:
-Forza! Dillo o sei
morto!
-Ma io sono
già morto!
-Ma non peso che tu
voglio provare
la magnificenza di avere un palo conficcato su per il culo!- wow! Lo
sentii deglutire e si affrettò a parlare:
-Emh…ma no
Athena! Non fa niente davvero.. sono cose che capitano!-sospirai
sollevata.
-Che ne dici se
facciamo una video chiamata? Così mi vedi in faccia no?!
-Siiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii-
strillai nel telefono.- sisisiissisisisisisisisiissiisisisisisisis-
allora quello stupido video telefono serviva a qualcosa nella sua
stupida vita! Pigiai convulsamente tutti i tasti fino a quando non
trovai quello giusto e si aprì il video.
Oh, cazzo. Stavo
vedendo Edward
Cullen. Edward Cullen. Merda per favore fa che io non svenga proprio
ora ti prego o mi suiciderei in un secondo momento. Ti prego
signore… non farmi una cosa del genere…
perderesti una
serva fedele! Lo dico per te… e per me ok.. ma non farmi
questo
ti prego!
-Emh…
ciao!- esordii come una perfetta deficiente.
-Ciao!...
allora… come va?- Edward Cullen mi aveva chiesto come andava!
-Adesso che ti ho
visto molto
meglio!- ommioddio l’avevo detto davvero?! Ma potevo essere
più cretina? Perfetto ora avrebbe pensato che fossi la
solita
bimbaminkia… perfetto… -_-“
-Allora… me
lo fai un autografo?! Chiesi impaziente, non sapevo neanche io il
perché ma dovevo averlo!
-Come faccio per
telefono?
-Semplice no?! infilo
una mano nel telefono!- che cosa ovvia..pffff
-Come?-
strabuzzò gli occhi- non penso che sia possibile!
-Si invece!- ribattei.
-No…
-Scusa
guarda… stiamo
parlando da un apparecchio di metallo… con un vampiro! Cosa
non
è possibile?! Quindi adesso tu infili quella cazzo di mano
lì- indicai la cornetta- e mi fai un autografo decente qui-
conclusi togliendomi la maglietta, rimanendo quindi in
reggiseno
e indicando poco sopra il pizzo la tetta. Vidi il suo sguardo fisso
sulle mie grazie, ecco a cosa serviva avere una terza abbonante di
seno! Eheheheheh
-Edward tesoro
distogli lo sguardo da lì o sarai il primo vampiro nella
storia divorziato.
-Ma no
tesoro…io…
-Sta zitto marito!
-Ok…
-Allora questo
autografo?- sbattei un piede a terra.
-Emh…-lo
vidi un po’
insicuro ma quando spuntò in visuale un paletto si
affrettò a infilare una mano nel telefono. Improvvisamente
sbucò dalla mia cornetta. La mano di Edward Cullen! Cazzo la
mano di Edward Cullen! Lo vidi cercare di non fissare il mio
decoltè e prendendo un pennarello che gli porgevo si
appoggiò e firmò su una tetta. Avevo
l’autografo di
Edward Cullen su una tetta!!! Oh per la miseriaccia!
-Oh grazie!
Graziegraziegraziegraziegrazie!- lo ringraziai ovviamente.
-Di…di
niente ma ti pare…-disse scocciato.
-Bene Ed…
sai quello che devi dire ora!- si sentì la voce di Sofi
dall’altro lato della cornetta.
-Devo proprio!?-
chiese disperato.
-Si!- disse lei senza
mezzi termini.
-Perché?!-
chiese cuccioloso. Il mio amoreeeeeeeee!! Come era
cucciolosooooooo <3__<3
-1- perché
è mia amica, 2-perché è una team
Edward sfegatata…
-Uff.. ma…
io sono sposato e…- nuovamente spuntò un paletto
nella visuale.
-Sai dove te lo ficco
se non ti sbrighi?
-Oh Athena…
sei l’amore della mia vita!! Ti amo così tanto!
Come farò senza di te?!?!
OH, CAZZO.
FOTTUTISSIMO CAZZO.
Non feci neanche
più caso
agli asterischi di quella stronzetta
dell’autrice…mi
limitai ad assorbire il significato di quelle parole… e
scapicollandomi afferrai il registratore mp3.
-Ridimmelo!
Ridimmelo!- tuonai come un’assatanata, iniziavo a farmi
leggermente paura.
-Athena… ti
amo alla
follia… sei l’amore della mia vita!- disse mentre
registravo. Tempo di fermare la registrazione che un tonfo mi
riportò alla realtà… ero io che ero
svenuta, di
nuovo.
*******************************************************
*L’autrice
entra in scena di
corsa e con una gomma cancella la bocca di Athena che sta imprecando
ogni sorta di parolacce perché non si è ancora
ripresa
dalla dichiarazione dell’amore della sua vita alias Edward*
Bhè
che
dire? se questa
è la reazione all’invito dei Cullen non oso
pensare al
pranzo! A cosa attenderà quel povero fico di Edward ragazze
mie! Ahahahaha va bene, apparte gli scherzi, mi sono divertita troppo a
scrivere questa mini storiella demenziale. Se aveste letto la fan
fiction a cui era destinata fare da parodia sareste morte.
Me ne vado, penso che con questa mi sarò sput...emh resa
ridicola per il resto della mia vita. Vado a sotterrarmi.
*Angolino di Sofii*
Ricordo
ancora quella sera in cui abbiamo scritto quel capitolo assurdamente
stupendo, è stata la prima nottata che abbiamo passato
insieme. E lei
ed io che scleriamo di notte non è una buona
combinazione.Quando l'ha
scritto ancora non la conoscevo bene e non sapevo cosa aspettarmi, ma
adesso, rileggendo quelle linee, penso "Sì, questo l'ha
scritto proprio
lei, nessun altro avrebbe potuto scrivere qualcosa del genere". Che
altro c'è da dire?
La adoro.
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