Glass

di Sekhlet
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Aprì la porta con un calcio, andò in camera e appoggiò la ragazza sul letto, avendo cura di appoggiare la caviglia ferita su un asciugamano per non sporcare.

Inspirò profondamente per raccogliere le idee.

Come diavolo gli era venuta quell'idea? Come medicava adesso quella poveretta? Lui non era un paramedico, lui la gente la eliminava, i medici dell'esercito si occupavano di quello! Non sapeva neanche da dove cominciare a curare una ferita di quell'entità!

E, tra l'altro, non aveva neanche l'attrezzatura per farlo!

Le sfilò la scarpa e il calzettone ed esaminò la ferita: un foro d'entrata, nessuno d'uscita. Ergo, il proiettile era ancora dentro. Imprecò.

...E adesso?

Non era mica come in quei film di hongkong che i suoi commilitoni lo obbligavano a vedere, in cui ci si medicava con un... -Illuminazione-

e se funziona?
Tanto, peggio di così...


Prese la balestra dal proprio armamento e lo caricò con un dardo soporifero. Sparò sulla coscia. La ragazzina s'irrigidì un attimo nel sonno per poi rilassarsi.

Guardò la caviglia. Era messa molto male. Andava disinfettata. E non aveva disinfettante.
C'era il proiettile conficcato nella carne che con le mani non si riusciva a togliere. E non aveva pinze.
(cristo, che situazione di *****)

Oh no...

dai, questo è semplicemente umiliante...



Chiuse gli occhi, rassegnato.

Tanto non mi vedrà nessuno...

Inspirò profondamente.

OK. Ora o mai più.

L'ufficiale Dragunov appoggiò le labbra sulla caviglia della ragazza, imbarazzato. Il sangue gliele bagnò. Coi denti estrasse il proiettile dalla carne e se lo mise in tasca. Piccolo trofeo.
Passò la lingua sulla ferita. Saliva, disinfettante naturale.

Il sapore metallico del sangue... Mmm...

Alzò la testa dalla caviglia della ragazza, un rivolo di sangue gli scese dalla bocca, con gli occhi chiusi si pulì col dito e lo mise in bocca. Gustò quel sapore che tanto gli piaceva.

Un risolino malizioso lo riportò bruscamente in sè. Era sveglia!?!
Guardò la ragazza. Dormiva profondamente, ma aveva un'espressione decisamente godereccia.

Bendò la ferita con uno straccio fresco di bucato. A ricucirle la gamba avrebbe pensato più tardi, avrebbe chiesto ago e filo alla sua anziana vicina di casa. Tanto in quelle condizioni la ragazzina sarebbe riuscita a malapena ad alzarsi dal letto (errore, grave errore 2)

Riguardò la faccia sorridente della ragazza. Ripensò alla sua reazione quando le aveva... 'leccato'... la gamba.

E'... così... piacevole...?




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