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di patronustrip
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Partecipo all’iniziativa “3 x 100: tre drabble/flash Auror per 100 ragioni” creata da soffio nel gruppo facebook “Cercando chi dà la roba alla Rowling. [team Harry/Hermione]”




78) Perché Harry ha Hermione in testa, dovunque si trovi

 


78

Il piede di Harry sdrucciolò per l’ennesima volta in una delle solite pietre malferme della montagna. Respirava affannosamente, stringendo davanti a sé ogni appiglio per costringere il suo corpo a non cedere. Del resto mancava poco all’arrivo, eppure la salita gli era parsa un po’ più ripida di prima.
«Ma … questa cosa diventa peggio ad ogni metro … o è solo … una mia impressione?» Balbettò raddrizzando il pesante zaino sulle sue spalle.
«Se avessi saputo quanto eri lamentoso non ti avrei mai chiesto di venire» Luna si voltò appena, nella sua voce non si sentiva quasi la fatica, e il sorriso – come sempre – le illuminava il volto.
«Avevi bisogno di una scorta … no? Però … diavolo, il Tibet mi piace, ma … Luna … non capisco …» Si fermò un attimo alzando le spalle e inalando l’aria, benché più rarefatta di prima. «Perché non usiamo la magia per questi dannati zaini?» Gli uscì un po’ isterico, ma fu capace di far voltare Luna che – ovviamente sorridendo – disse:
«La fatica nobilita l’uomo e purifica l’anima.» Con la luce del primo sole dietro di lei, sembrò quasi uno di quei mistici che avevano conosciuto durante il loro viaggio. «Su muoviti, manca poco» Come non detto.
Harry sospirò, sistemandosi i guanti e tornando a scalare l’erta salita. In fondo non era così lamentoso, amava quel viaggio.
Prese fiato e tornò a concentrarsi sul mondo che lo circondava; isolò i loro passi dal resto, ascoltando il vento freddo scivolare sulle guance rosse e accaldate, l’erba muoversi e frusciare, il proprio respiro regolare benché accelerato e gli odori che entravano nell’anima, cullandola come una madre col proprio bambino.
Luna gli sorrise in quel momento di pace, sentito quasi come un mantra che si ripeteva continuo tutt’intorno. La voce di Dio.
Erano arrivati in vetta, e quando l’ultimo spiraglio di roccia liberò la sua vista, vide anche il volto di Dio.
«Wow» Mormorò fra un respiro e l’altro.
Un calore aumentò lento dentro di lui, una sensazione di benessere, come se ogni problema fosse risolvibile, e perfino la morte non fosse così terribile a pensarci. Tutto il mondo era mistico, un luogo immenso di pace, dove era possibile trovare la soluzione ad ogni male. Dove lui era un puntino nel nulla e la cosa non riusciva a turbarlo perché era così che doveva essere. Perfezione nella perfezione e nel Volto di Dio.
«Neville impazzirebbe per questo posto …» Sussurrò Luna con le lacrime agli occhi.
Il calore si espanse fino al suo viso, ogni respiro che lasciava era una parte dell’universo «Già, anche lei …»
«L’anno prossimo torniamo, e portiamo Neville e Ginny con noi …»
Il canto gregoriano nella sua testa stridette come fa una puntina su un vecchio vinile. Tutta la perfezione del mondo entrò in pausa.
«Oh … sì, certo. Ginny»





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