E io ho scelto te

di mamie
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Sei

 

Kurogane si era tirato su a fatica. Le ferite facevano male, ma la sensazione meravigliosa di essere tornato a casa era migliore di qualsiasi medicina. Accanto a lui la principessa Tomoyo sorrideva.

- A quanto pare ora hai capito cos'è la vera forza.

Avevano parlato a lungo e tranquillamente e il ninja sentiva che ora, per la prima volta dopo un tempo lunghissimo, poteva lasciarsi andare.
Mancava solo una cosa.

Quando dal rettangolo aperto della porta entrò Fay, avvolto in un kimono chiaro, ammutolì di colpo. Sembrava ancora più sottile e la benda nera sull'occhio gli dava un aspetto sinistro.

Si guardarono in cagnesco per un po', poi Kurogane azzardò un saluto a mezza voce, spostando gli occhi da un'altra parte.

Il pugno che gli arrivò sulla testa come un carico di mattoni lo lasciò senza fiato. Guardò il mago con assoluto sbalordimento, ma il suo stupore fu ancora più grande quando vide che sorrideva. Non il suo solito sorriso falso e dolente che trovava sempre così irritante. Quello era un sorriso vero, leggero e carico di gioia, così com'era gioiosa la voce che gli diceva "Te lo dovevo, signor Kurogane".

"Provaci un'altra volta e ti riduco in poltiglia" rispose col suo solito ghigno da lupo.

Gli faceva male dappertutto ed era stanchissimo, ma era molto, molto tempo che Kurogane non si sentiva così bene. 





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