1. La strega senza nome.
Il ginepro selvatico.
~ La strega
senza nome.
Quella di cui vi voglio parlare, non è una ragazza come le
altre, e, credetemi, non solo perché io
la reputo speciale.
Tanto per cominciare, ha la mia stessa età, e non ha ancora
un nome.
I genitori non hanno mai saputo che nome le si addicesse di
più, e le stessa dimostrò più volte di non aver cura di una questione che pare
per lei sia del tutto futile.
Quindi, ognuno finisce per chiamarla come vuole…Melinda,
Rosaspina, Titania, Lavinia, Calendula, Pungitopo…ed è sorprendente come la
cosa non le crei problemi, neanche un minimo di confusione, come invece accade
a me, ed è perfettamente capace di rispondere ogni volta venga chiamata, anche
se con un nome diverso e a lei sconosciuto. Tuttavia, mi ha confidato un
giorno, il nome tra tutti che predilige è Juniper, nome che io stesso le diedi
il giorno in cui la incontrai, e con cui continuo a chiamarla. La conobbi che
ero un bambino.
E lo era anche lei, ma in una maniera in cui nessun altro
bambino avrebbe saputo.
Fin da piccola aveva dimostrato di possedere peculiarità
eccezionali, le quali sorprendono, ma il più delle volte, alla maggior parte
della gente ignorante, suscitano spavento.
Per citarne alcuni, fin dai primi mesi non ha mai avuto
paura del buio, come spesso invece accade ai bambini –me compreso- anzi,
sembrava trovarvisi perfettamente a sua agio, e pare che riuscisse a vedervi
meglio di tutti gli altri, come alla luce del giorno.
Aveva grandissima familiarità con gli animali e nessun tipo
di insetto le ha mai fatto paura o ribrezzo. Lo stesso si può dire dei ragni,
della polvere e dell’odore di terra bagnata. Le piace uscire quando piove, e
durante le sue lunghe passeggiate – che facevano e fanno preoccupare la madre
come una pazza- non si è mai una volta beccata un raffreddore. Ama da sempre la
natura, e –so che sembra strano dirlo- ma è come se fosse in qualche modo
ricambiata. Le piante paiono ubbidirle, germogliando e seccandosi così a suo
piacimento.
E’ sempre stata una bambina dal carattere pacato e composto,
era educata ancora prima che la si educasse e senza toccare libro è come se le
informazioni entrassero da sé nella sua testolina.
Tuttavia, non ha mai imparato ad apprezzare la compagnia
delle persone.
Poche sono le cose che la infastidiscono davvero, cose come
il suono delle campane della chiesa, il tintinnio dei sonagli, il pianto dei
bambini e la vista degli indumenti indossati rivoltati.
In quei casi suole tuttora storcere il naso, aggrottare le
sopracciglia e correre via tappandosi gli occhi o le orecchie a seconda del
caso, e andandosi a nascondere chissà dove.
Un’ altra stranezza avveniva nelle notti di luna piena, in
cui nemmeno una volta da quando è nata ha dormito, piuttosto se ne andava in
giro per la casa saltellando, particolarmente di buon umore.
Per tutti questi motivi, capirete, le era sempre difficile
trovarsi degli amici, ma lei sembrava stare perfettamente bene anche per conto
suo.
Non è particolarmente bella, secondo i canoni in uso di
questi tempi. Ha il naso leggermente adunco, e le sopracciglia folte, il visino
rotondo che termina con il mento aguzzo, sempre incorniciati dai lunghissimi
capelli neri, che alla luce della luna sembrano quasi color vinaccia, quasi
sempre legati un due trecce o più. Quella chioma non sta mai davvero totalmente
in ordine,e anzi, sembra che segua il suo umore, ingrifandosi e spettinandosi
più lei è nervosa o giù di morale.
Gli occhi –oh, gli occhi!- si potrebbe aprire un capitolo a
parte su quelli. Sono grandi e belli, e il loro colore varia dal dorato
dell’ambra al grigio piombo del mare in tempesta. Non si seppe mai il motivo
dei repentini cambiamenti di questo, né, del resto, della maggior parte dei
suoi comportamenti.
Nel complesso, eppure, ha un so che di affascinante, che la
fa apparire comunque bella.
Nonostante tutto, i genitori le hanno sempre voluto un bene
dell’anima, anche se…ma da che parte si comincia a dirlo?
Iniziamo col dire che bisogna che ci crediate.
Le streghe, dovete sapere, sono creature magiche che amano
vivere nelle grotte nelle montagne, in mezzo ai boschi. Il loro aspetto non è
sempre dei migliori, come il loro carattere. Sono tra le creature magiche che
più detestano –oh, che parola grossa!- mal sopportano –diciamo- la presenza e
la compagnia degli umani. Si crede tuttavia erroneamente, che odino i bambini,
che li uccidano, che li mangino e chi sa cos’altro…in realtà, quando sono così
piccoli, è una delle uniche circostanze in cui non farebbero mai del male ad un
umano, Non che in genere gliene facciano, ma come tutte le creature magiche hanno
insito l’amore per il fare gli scherzi, e tendono a diventare dispettose se si
invadono i loro spazi, ma, come dicevo, non nel caso dei neonati.
Anzi, li adorano così tanto, che capita che li rapiscano, e
li crescano come loro. In genere, sostituendoli con i loro sosia magici, ovvero
i loro piccoli.
La differenza non si nota, almeno non nei primi mesi – o in
certi caso anni- d’età, fatta eccezione per dei dettagli, che possono però
sfuggire all’occhio poco attento di un genitore umano, anche perché spesso
nascosti da incantesimi, e si rivelano colo con l’avanzare dell’età, questi
quali: orecchie a punta, occhi di colore diverso l’uno dall’altro, coda di
animale…o altre parti del corpo animalesche, ma queste ultime sono più rare.
Tornando alla nostra Junie, il perché di questo discorso?
Ormai è facilmente intuibile. Ebbene, abbiamo tutti i motivi per sostenere che
si tratti di una bambina scambiata, altresì una piccola strega inconsapevole
della propria natura magica.
Note:
…ok.
Prima cosa: non sparatemi a distanza perché invece di
scrivere per ben altre fanfic che devono
essere continuate mi ostino a scrivere minchiate.
Seconda cosa: boh.
Cioè…non è che abbia un senso.
Allora…mentre ero in autobus per andare a scuola qualche
giorno fa…in realtà in più giorni a più riprese…ho partorito i vari pezzi della
descrizione di ‘sto personaggio qua.
Mi ci sono affezionata subito, perché era particolare
rispetto al mio solito, e volevo usarlo, ma non sapevo e non so tutt’ora che
farmene.
Quindi, giustamente, ho pensato di procedere tanto per
cominciare scrivendo ciò che mi ricordavo su di lei.
Lei sarebbe Juniper…o Junie abbreviandolo. Il che significa
ginepro, ma mi suonava male chiamarla così, quindi in inglese che fa sempre fAigo
e suona meglio LOL
Ah, naturalmente chiamatela come vi
pare…Teodolfa…Ariperta…Gigismonda…non ha un nome.
Per come la ho pensata –sì, perché ho perfino pensato!-
dovrebbe tipo essere una raccolta di vari momenti ed esperienze anche magiche
che questo tizio-narratore(?) vive essendo amico di Junie…o semplicemente delle
corbellerie(?) che questa combina col suo carattere tutto particolare.
Non aggiornerò MAI regolarmente e i capitoli avranno
lunghezza variabile.
Insomma “alla come
viene” =D
♥Daruku
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