Secondo
capitolo ambientato durante e dopo lo splendido Water of Mars in
cui secondo me David Tennant dà stupefacente prova di
sè e in cui il Dottore è riuscito davvero a
spaventarmi. Forse è un po' confuso perchè i
pensieri di Rose mentre osserva il Time Lord sono confusi e smarriti,
ma sinceramente a me piace così anche se non è la
mia miglior flash fiction!
Time Lord Victorious
Se qualcuno le avesse detto che un giorno avrebbe avuto paura del
Dottore, non ci avrebbe mai creduto. Eppure lo aveva guardato, guardato
il suo Dottore e ne era stata spaventata, non aveva riconosciuto il
fuoco che ardeva nei suoi occhi troppo estranei per poter
essere davvero i suoi. Rose aveva guardato quell'alieno incredibile
giurare morte ai Dalek, ne aveva osservato il cieco furore abbattersi
implacabile sui suoi nemici, ma non ne aveva avuto paura nemmeno per un
secondo, prima di allora.
< Io sono il Vittorioso Signore del Tempo! >
Il Dottore non l'aveva guardata, continuando invece a fissare Adelaide
Brook come se lei non ci fosse.
< Dottore, cosa stai dicendo? >
Aveva sentito le lacrime pizzicarle gli occhi e si era trattenuta per
non scoppiare a piangere, quasi che temesse lui potesse deriderla.
Si era voltato senza dirle nulla, facendo per entrare nel TARDIS,
quando si era sentito lo sparo. Allora aveva visto gli occhi del
Dottore spalancarsi e la consapevolezza farsi trada in lui, sgretolando
le fondamenta del suo essere.
< Sono stato uno stupido. > il Dottore
barcollò, tanto che Rose lo dovette trattenere per un
braccio affinchè non cadesse.
E finalmente incrociò il suo sguardo e ciò che
vide fu la tristezza e la paura, la stessa paura che aveva l'afferrata,
quel panico di quando si era accorta che quello era un altro.
Lo abbracciò e ancora una volta sentì che la
stringeva con forza, ricambiando quel gesto che per loro era
diventato sempre più intimo e importante man mano che si
conoscevano.
< Ho avuto paura, Dottore, > gli disse infine, quando si
ritrovarono nel TARDIS, seduti l'uno accanto all'altra con una tazza di
thè, < paura di perderti di nuovo. >
< Ho perduto me stesso, io non posso cambiare ciò che
deve essere. >
Alzò lo sguardo verso di lei e Rose potè vedere
le lacrime non versate nei suoi occhi.
< Ci sono io qui, se mai dovessi perderti, ricorda che ti
troverò sempre, in ogni luogo, persino dentro te stesso.
>
Lo baciò sulla guancia, chiedendosi se non avesse osato
troppo o se avrebbe mai avuto il coraggio di tentare di più.
< Sarai con me, Rose Tyler? Sarai con me se mai dovessi
perdermi? >
< Non ti lascerò mai, ti giuro che sarò
qui a fermarti. >
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