I wanna start this over again
Quinn aveva aperto gli occhi lentamente, un pò stranito dal peso insolito che si sentiva intorno. Ci aveva messo qualche secondo a realizzare che quel peso era il braccio di Padge stretto intorno alla sua vita, e che l'odore che sentiva era quello del suo ragazzo. Poteva chiamarlo di nuovo così? Era abbastanza sicuro di si, ma non del tutto. In quel preciso momento non riusciva a pensarci, si sentiva così - assurdamente - felice che si sarebbe messo a piangere se avesse potuto, invece si era solo pressato un pò di più contro di lui, affondando la faccia nel petto dell'altro per respirare il suo odore, e per sentire il suo cuore battere. Aveva sentito il braccio di Padge stringerlo più forte, non appena si era avvicinato, e l'aveva osservato aprire piano gli occhi e sorridergli leggermente ancora intontito dal sonno. Quinn aveva ricambiato quello sguardo, ma non era riuscito a fare lo stesso col sorriso, perché era ancora troppo nervoso per poterlo fare. Non faceva altro che chiedersi 'che succederà adesso?' Padge aveva scosso la testa ancora col sorriso sulle labbra, e si era scostato dal biondino per mettersi seduto.
"Ok Quinn" "Cosa?" "Non sarai tranquillo finché non parleremo, giusto?" "Si.."
Quinn l'aveva detto con un leggero tono di scusa nella voce, ancora spaventato di poter dire o fare qualcosa che potesse improvvisamente far precipitare tutta la situazione. Sperava davvero che quella sensazione se ne sarebbe andata prima o poi. Padge invece aveva solo annuito, e gli aveva fatto segno di sedersi accanto a lui. Il biondino aveva fatto come gli diceva, e si era seduto accanto a lui, abbastanza vicino in modo che le loro gambe si toccassero, disperato di non interrompere il contatto nemmeno per un attimo. Il moro gli aveva passato le dita tra i capelli, e l'altro si era immediatamente rilassato a quel tocco. Padge aveva le dita calde, era rassicurante.
"Mi dispiace Padge" "No.. no Quinn, non é quello che intendevo quando ho detto che avremmo parlato" "Ma.." "Ascolta, si tu hai sbagliato, ma ho sbagliato anch'io.. sono io che ho fatto diventare enorme questa cosa.." "No.. tu.. eri arrabbiato.. avevi ragione ad esserlo" "Si forse all'inizio, ma non era solo quello. Io.." "Tu cosa?" "Io volevo allontanarti da me"
Ed aveva fatto male sentirlo, ma aveva tenuto quella cosa per sé, cercando di non cambiare l'espressione del suo viso.
"Perché?" "Perché ho pensato che se tu ti allontanavi Jay si sarebbe riavvicinato"
Ed era strano realizzare quanto si possa ferire una persona, quanto ci si senta in diritto di farlo, solo perché si é dalla parte della ragione. Il moro aveva notato lo sguardo confuso del più piccolo, e l'aveva accarezzato ancora una volta prima di spiegarsi. E non era facile spiegare qualcosa di irrazionale, qualcosa che Matt aveva dovuto urlargli contro perché lui ne prendesse consapevolezza. Ma ci aveva provato lo stesso, in quel suo modo un pò incerto di quando si parlava di certi argomenti.
"Non fraintendermi, non provo quel tipo di sentimenti per lui, lui è.. ok ascolta, ti ho raccontato della mia famiglia.." "Si, non molto" "Io ti ho accusato di farmi pagare per le cose brutte che ti sono successe in passato.. ma io ho fatto lo stesso con te.. Vedi.. quando.. ecco quando i miei hanno capito che non sarei stato come volevano loro hanno semplicemente.. ecco credo che abbiano semplicemente smesso di amarmi.."
Quinn non aveva detto una parola, quasi tratteneva il fiato per quanto enorme fosse quell'informazione, mentre Padge si prendeva un attimo di silenzio. Perché si, forse una parte di sé ci aveva pensato, molte volte, ma quella era una cosa che non aveva mai raggiunto il livello cosciente, fino ad allora. Il biondino aveva letto lo sguardo sconcertato sul viso dell'altro, come se solo adesso avesse realizzato quello che stava dicendo. Quando gli aveva toccato la mano per fargli sentire che era lì con lui Padge si era riscosso, ed aveva ripreso a parlare come se quel momento di silenzio non ci fosse mai stato.
"e.. i miei amici, loro sono diventati la mia famiglia.. erano tutto quello che avevo, capisci? E perdere Jay é stato come.. come essere abbandonato ancora. Non.. non volevo che se ne andasse, e ho tenuto lontano te" "E cos'é cambiato?" "Ho capito.. in realtà Matt me l'ha urlato contro finché non ci sono arrivato, che certe cose non posso cambiarle, non posso cambiare che Jay sia innamorato di me, e non posso cambiare il fatto che non sia così per me.. ma io e te.. noi.. noi possiamo decidere come devono andare le cose.."
Quinn era scoppiato a piangere, senza sapere bene perché, e senza riuscire ad impedirselo. Sapeva che Padge stava male, e avrebbe voluto essere di conforto anche, ma non ci riusciva. Tutte quelle cose - tutte insieme - il dolore di Padge ed il suo, la distanza, ed ora quella vicinanza che non sapeva cosa fosse. Era come se la sua testa non riuscisse a prendere tutte quelle informazioni, o come se non volesse ancora crederci del tutto, perché l'altro stava cercando di dirgli qualcosa, questo era sicuro. Padge gli aveva accarezzato una guancia, sapeva qual'era il punto, sapeva che Quinn aveva bisogno che lui dicesse esattamente le parole, non che lasciasse intendere, era ancora spaventato, ed aveva bisogno di una definitiva e chiara rassicurazione. Aveva usato un tono dolce, facendo in modo che il più piccolo lo guardasse.
"Hey.. capisci quello che ti sto dicendo Quinn?" "C-credo di si.. ma dimmelo lo stesso" "Io voglio tornare con te"
Il biondino aveva pianto più forte di prima, e Padge se l'era trascinato tra le braccia e l'aveva stretto, senza dire nulla per lasciare che si sfogasse, che tirasse fuori tutta la tristezza e la paura che aveva provato, e che le eliminasse una volta per tutte. Piano i singhiozzi erano diventati meno forti, e poi erano terminati del tutto. Quinn era rimasto silenzioso tra le sue braccia per un pò, lasciando che il suo corpo si abituasse nuovamente alla temperatura di quello dell'altro. Era rimasto quieto finché tutte le parole che Padge gli aveva detto non erano passate di nuovo nella sua mente, e solo allora si era scostato per guardarlo.
"Padge?.." "Che c'é?" "Hai detto perdere.. perché hai detto perdere Jay?" "Non importa.. non dobbiamo parlare di questo.." "Si invece.. puoi parlarmene sai?.. Io ho capito.. davvero. So che non provi niente per lui, e so che é importante per te.. voglio che tu possa parlarmi di tutto.. non voglio zone d'ombra tra noi, cose di cui non possiamo parlare.. non più." "Sei sicuro?" "Si" "Ok.. Jay, lui mi ha detto che vedermi oramai gli fa soltanto male, e.. e mi ha chiesto di uscire dalla sua vita.. e ha lasciato la band"
L'aveva detto snocciolando tutte quelle informazioni una dietro l'altra, con lo stesso tono piatto che avrebbe usato per leggere la lista della spesa. Ma Quinn lo conosceva troppo bene per pensarlo, e non gli era sfuggito quel lampo - disperato- negli occhi, e come le sue mani avevano tremato leggermente mentre parlava. Il biondino si era ritrovato a spalancare la bocca a quelle parole. Non aveva mai pensato che le cose avrebbero preso proporzioni così fottutamente grandi. Non aveva mai pensato al risvolto della medaglia. La stanza era quasi completamente buia, ma Quinn riusciva comunque a vedere bene gli occhi di Padge, quanto fossero tristi.
"Padge.. io.. mi dispiace.. dio é tutta colpa mia.. se io non avessi tirato fuori questa storia lui.." "No Quinn.. basta così. Sembra che non facciamo altro che decidere a chi dare la colpa.. sono stanco. Non é colpa tua, perché sarebbe venuto fuori comunque, e non é colpa di Jay per quello che prova, e non é colpa mia perché non ricambio.. é così e basta.." "Ma.. tu stai male adesso.."
Padge si era limitato ad assentire, perché non pensava ci potessero essere parole adatte per spiegare la sensazione di vuoto che si sentiva dentro. La sansazione di aver perso una parte di te, della tua vita. L'abbraccio di Quinn l'aveva fatto istantaneamente sentire meglio però. Il dolore era ancora lì, probabilmente non se ne sarebbe mai davvero andato, ma si era sentito meglio.
"Mi sento inutile.. non posso fare niente per te.." "Si che puoi" "Cosa?" "Puoi darmi un bacio, e poi dirmi che mi ami, e farmi un sorriso" "E ti farà stare bene?" "Non bene, ma meglio"
Quinn gli aveva posato le labbra su quelle dell'altro, poi gli aveva posato un bacio anche sul naso, e gli aveva detto che l'amava. E lo amava sul serio, più di qualsiasi cosa avesse mai amato in vita sua.
"Devo dirti un'altra cosa.."
Il biondino aveva aperto gli occhi per guardarlo, e gli aveva rivolto un sorriso triste. Sapeva che qualsiasi cosa gli avrebbe detto gli avrebbe fatto male, ma sapeva anche che non gli sarebbe importato, che non importava più.
"Hai fatto l'amore con Jay?.." "No, non l'ho fatto.. ma.. l'ho baciato" "Ok" "Ok?" "Si, non mi importa. Qualsiasi cosa ti abbia fatto capire che dovevi tornare da me va bene.. non mi importa" "Sei diverso, più.. forte" "Forse lo sono" "Tu.. tu hai.. fatto l'amore con qualcun'altro?.." "Mi sono a malapena alzato dal letto in questo mese.."
Quinn aveva notato lo sguardo completamente confuso dell'altro, e si era affrettato a chiarire quello che intendeva, con una specie di risatina nella voce.
"No! Non in quel senso.. da solo.. ero troppo giù per uscire.." "Dio Quinn, mi é preso un colpo. Beh sono contento che tu non l'abbia fatto" "Padge.. ho fame" "Mi mancava sentire questa frase"
Matt aveva alzato il telefono per comporre il numero di Bert, ovviamente ce l'aveva memorizzato in rubrica, ma lo conosceva a memoria e lo faceva senza veramente pensarci oramai. Il moretto aveva risposto nel suo solito modo quasi maleducato che lo faceva ridere, senza dire nemmeno ciao, ed informandolo soltanto che stava arrivando. Aveva sentito comunque un pò di tensione nella voce del moretto, e non sapeva bene se preoccuparsene o no. Prima che potesse ipotizzare qualsiasi cosa però Bert aveva bussato alla saracinesca, praticamente investendolo non appena aveva aperto. Gli aveva dato un bacio veloce, ed un morso altrettanto veloce, e si era seduto sul divano, Matt l'aveva seguito.
"Stai bene? Sembravi un pò teso al telefono" "Si beh, é che.. ho aspettato fin ora per sclerare, ma adesso devo sapere cos'é successo a Padge, e quanto devo preoccuparmi per Quinn" "Non c'entrava Quinn, era per Jay che stava così" "Questo non mi consola particolarmente" "E' tutto ok.. con Quinn intendo.. lo rivuole indietro" "Per davvero stavolta?" "Si" "Cazzo finalmente.." "Già.." "Come l'hai fatto rinsavire?" "Urlando per lo più"
Bert aveva ridacchiato, spostandosi per potesi mettere a cavalcioni sul più grande, e lasciandogli un bacio un pò provocatorio sulle labbra, e poi appena dietro l'orecchio. Matt aveva socchiuso gli occhi, ma neanche quei piccoli gesti erano riusciti a rilassarlo completamente. Il moretto l'aveva sentito, sentiva la tensione nel corpo di Matt, ed il fatto che fosse così silenzioso era il segno che aveva qualche pensiero per la testa. Era rimasto dov'era, seduto sopra di lui, ma aveva smesso di baciarlo, limitandosi a circondare il collo dell'altro con le braccia, ed a chinarsi un pò per poterlo guardare in viso
"Non devo preoccuparmi per Quinn, ma devo farlo per te, é così?" "Perché dici questo?" "Perché é chiaro che c'é qualcosa che non va. Quant'é brutta la situazione?"
Matt restava sempre piacevolmente meravigliato dalla perspicacia di Bert. Ad uno sguardo inesperto poteva sembrare totalmente incasinato, ed anche un pò superficiale. E la prima cosa che ti veniva da pensare era che faceva davvero troppo casino per poter anche solo accorgersi di quello che gli succedeva intorno, ma non era così. Bert era molto attento, nel suo modo piuttosto rumoroso, ed osservava molto più di quello che gli altri potessero pensare. Il più grande gli aveva fatto un mezzo sorriso stanco.
"Jay non vuole più vedere Padge, non sono più amici, ed ha ufficialmente lasciato la band" "Cazzo" "Come diavolo ha fatto a diventare un casino così grosso?" "I sentimenti sono sempre un casino, specie quando ci sono un sacco di persone di mezzo.. e poi i gay sono un pò melodrammatici, dovresti saperlo oramai"
Matt aveva riso, e Bert l'aveva baciato più delicatamente di come aveva fatto prima, allacciandogli le braccia intorno al collo, silenzioso. Sapeva che Matt aveva bisogno di silenzio, e di pensare, ed era soltanto rimasto con lui, dandogli esattamente quello di cui aveva bisogno, facendogli solo sentire la sua presenza. Sapeva anche che l'altro aveva bisogno di lui lì, perché per quanto potesse sforzarsi di pensare, nemmeno lui poteva trovare alcuna soluzione a quella situazione. Nessuno poteva farci niente, si potevano solo limitare i danni.
"Sai che possiamo fare per tirarti su?" "Cosa?" "Possiamo scopare" "Mi chiedo perché ancora ti faccio certe domande" "Sei adorabile, te l'ho mai detto?" "E io te l'ho detto che in quanto a romanticismo fai schifo come fidanzato?"
Bert si era aquietato improvvisamente a quelle parole, limitandosi semplicemente a restare seduto accanto a Matt.
Zacky era rimasto tutto il giorno nella stanza di Jay, semplicemente guardando stupidi film e giocando ai videogiochi. Non l'aveva visto sorridere o sentito ridere una sola volta, ma almeno aveva smesso di piangere. Aveva tutta l'intenzione di restare quanto più possibile intorno al moretto, per la semplice ragione che sapeva esattamente come ci si sentiva, e quando ci era passato lui avrebbe voluto avere qualcuno accanto, ma così non era stato. E si era rivelato molto più difficile uscirne, é sempre tutto più difficile quando sei da solo. Avevano a malapena sentito il suono della porta, e comunque non se n'erano preoccupati dato che i genitori di Jay erano in casa. Avevano messo in pausa il controller solo quando qualcuno aveva bussato delicatamente alla porta della camera. Jay aveva sussurrato un 'avanti', credendo che fosse sua madre, invece era entrato Moose, e Zacky aveva sentito chiaramente il moretto irrigidirsi accanto a lui. Aveva provato ad alzarsi dal letto per lasciarli soli, ma Jay aveva stretto la mano intorno al bordo della sua maglietta, impercettibilmente, ed aveva capito che non voleva che se ne andasse. Moose era chiaramente sorpreso di vederlo lì, ma non aveva detto niente, limitandosi semplicemente si era seduto anche lui sul letto accanto al moretto. Aveva allungato una mano per toccarlo, per fargli una carezza o qualcosa di simile, ma Jay si era ritratto, e lui aveva lasciato cadere la mano.
"Volevo vedere.. come stai?" "Così" "Jay mi dispiace tanto.. c'é qualcosa che posso fare?" "Non puoi fare niente, proprio niente" "Andiamo Jay, parlami.." "Non c'é niente da dire Moose, io voglio Padge e lui non vuole me. Fine della storia" "Sembri arrabbiato con me" "Non lo sono, ti sto solo rendendo le cose più facili, a tutti voi" "Che significa?"
Jay non aveva risposto, e Moose aveva fissato i suoi occhi sul suo viso cercando di leggerci quello che gli passava per la testa, ma l'altro non aveva ricambiato lo sguardo, così aveva guardato Zacky, in cerca di una qualsiasi spiegazione. Sapeva che non poteva dargliene, che non spettava a lui, ma era tutto quello che aveva al momento. Zacky non aveva neanche aperto bocca, ovviamente.
"Jay.. che significa?" "Vorrei.. dovresti andartene"
Padge si era infilato i boxer e si era avvicinato alla porta, mentre Quinn cercava dove fossero finiti i suoi. Aveva smesso di cercare quando aveva visto il moro bloccarsi, e l'aveva raggiunto per capire cosa stesse succedendo. I rumori provenienti dal piano di sotto gli avevano fatto spalancare gli occhi mentre si immobilizzava appena fuori la porta, e si voltava verso Padge, che aveva più o meno la sua stessa espressione. Il moro si era passato una mano sul viso
"Dev'essere mia madre.. staccava presto ieri.. non ci avevo pensato" "Dio, ti prego dimmi che non abbiamo scopato con tua madre nella stanza accanto" "Io non.. no, quando sei arrivato non c'era ancora" "Quindi ci ha solo visti dormire.. nudi" "Ops"
Quinn aveva ridacchiato, avvicinandosi all'altro per poggiarsi contro il suo petto. L'altro l'aveva stretto soltanto per un attimo, prima di allontanarlo per guardarlo bene, finalmente alla luce, lontano dal buio della stanza.
"Oh cazzo.. cazzo"
Quinn non capiva quella reazione così forte, ed era rimasto un pò confuso dal modo in cui lo fissava. Si era toccato il collo, senza sapere esattamente cosa cercare
"Mi hai fatto un succhiotto?" "Emh.. non esattamente"
Il biondino aveva fatto qualche passo verso lo specchio appeso alla parete del corridoio, ed aveva spalancato gli occhi. Il suo collo e le sue spalle erano ricoperti di segni di morsi. Piccoli segni circolari di un rosso scuro, che spiccava in maniera estrema sulla pelle pallida.
"Padge! Sono pieno di segni!" "Lo so, mi dispiace.. non volevo farti male" "Non mi hai fatto male, mi.. ecco mi é piaciuto.."
Quinn l'aveva detto accellerando le parole nell'ultima parte della frase, e Padge aveva ridacchiato per un momento, baciandogli velocemente le labbra. Subito dopo era tornato serio però, guadagnandosi uno sguardo da parte del biondino.
"Mi toccherà di nuovo scendere dalla finestra" "No, perché dovresti? Oramai sa che sei qui" "Quinn, probabilmente, no anzi, sicuramente, tua madre mi odia per quello che é successo tra noi.. e sei anche pieno di segni.." "Invece no, non ti odia" "Te l'ha detto lei?" "No, ma.." "Ti sei a malapena alzato dal letto perché eri troppo giù, così mi hai detto, che avrebbe dovuto pensare tua madre?" "Non importa ok? Non voglio che te ne vai.. mai più."
Il biondino gli si era stretto di nuovo addosso, più forte, e Padge non aveva potuto fare a meno di ricambiare la stretta. La verità era che il pensiero di andarsene, di lasciarlo così presto, lo faceva sentire male, nauseato quasi. Erano stati troppo lontani, troppo a lungo. Aveva acconsentito a restare con un sospiro, pensando che comunque non ne sarebbe uscito niente di buono. Non era solo l'imbarazzo a bloccarlo, era qualcos'altro, tristezza, più che altro. La madre di Quinn l'aveva fatto sentire accolto, e a casa, come non gli era mai capitato nemmeno nella sua, di casa, ed il pensiero che non sarebbe stato più così lo faceva sentire molto triste. Come se ancora una volta non fosse capace di appartenere a nessun posto. La voce di Quinn l'aveva trascinato via dai suoi pensieri, ed aveva sorriso a quel suono, anche se non aveva sentito una sola parola di quello che aveva detto.
"Che?" "Ho detto che dovremmo vestirci" "Forse é il caso che mi faccia una doccia prima, odoro di sesso"
Quinn si era espresso in un mugolio pigro e provocatorio, ed aveva affondato il naso nel petto di Padge per respirare forte quell'odore.
"Sei un piccolo pervertito"
Quinn aveva ridacchiato, lasciando un leggero bacio sulla pelle dell'altro prima di scansarsi, e spingerlo nella camera.
"Io mi vesto e scendo giù.. a spianare la strada.. tu fà la doccia e raggiungimi" "Ti servirebbe una muta da sub per coprire tutti i morsi" "Grazie tante, non sei di aiuto"
Padge aveva riso mentre recuperava i vestiti della sera prima e si chiudeva la porta del bagno alle spalle. Quinn aveva sentito l'acqua iniziare a scorrere, e per un attimo era semplicemente rimasto ad ascoltarla silenzioso, per godersi la sensazione di calore che sentiva per il fatto che Padge fosse lì, con lui. Si era riscosso dopo qualche attimo, infilandosi velocemente un jeans ed una felpa, della quale aveva tirato su il cappuccio per nascondere il collo, poi era sceso, ancora scalzo, ed aveva raggiunto sua madre in cucina. E poteva giurare di non aver fatto nessun rumore nell'entrare, ma la donna si era immediatamente accorta della sua presenza, e si era voltata a guardarlo.
"Buongiorno.." "Buongiorno anche a te. Dov'é Michael?"
Sua madre era andata dritta al punto, di certo non usava giri di parole. Quinn l'aveva osservata per capire se fosse arrabbiata, o qualsiasi altra cosa provasse
"Mi dispiace mami.. non.. non era previsto che restasse qui mentre c'eri anche tu.. solo che.." "Non lo farai di nuovo scappare dalla finestra mi auguro..?" "No.. scenderà tra poco.. sei arrabbiata?.." "E la prima volta che ti vedo sorridere da un mese, non potrei davvero arrabbiarmi adesso."
Quinn non aveva neanche realizzato di aver cominciato a sorridere mentre parlava di lui, doveva essere una specie di riflesso incondizionato, probabilmente.
"Quindi siete tornati insieme?" "Si" "E tu stai bene?" "Adesso si"
Sua madre aveva sorriso impercettibilmente, perché era tanto tempo che non vedeva quell'espressione così radiosa sul viso del suo bambino. Era come se gli occhi di Quinn avessero cambiato colore, come se fossero più brillanti. Era tornata alle sue occupazioni in cucina, mentre il biondino prendeva posto in sala da pranzo.
Padge aveva indossato i suoi vestiti della sera prima, ed aveva legato i capelli in una coda bassa quando aveva capito che non c'era modo di sistemarli. Era sceso lentamente al piano di sotto, preparandosi mentalmente alla situazione di imbarazzo nella quale si sarebbe trovato. Aveva attraversato la porta della sala da pranzo in tempo per vedere Quinn intingere le dita in un barattolo di marmellata e poi leccarle con un'espressione contenta che l'aveva fatto sorridere, allentando un attimo la sua tensione. Il biondino aveva fatto un versetto felice quando l'aveva visto.
"Hey.." "Hey.. buona la marmellata?" "Mh mh"
Quinn aveva annuito leggermente col capo per rafforzare la sua affermazione, e gli aveva porto il vasetto che l'altro aveva rifiutato scuotendo la testa. Padge era rimasto in piedi, troppo nervoso per mettersi seduto, finché la madre del biondino non era entrata in sala con una brocca di caffé. Il moretto aveva sussultato appena, senza riuscire ad incontrare il suo sguardo. Si era messo seduto solo perché Quinn l'aveva tirato per la t-shirt.
"Buongiorno Michael" "B-buon giorno"
Quinn aveva interrotto il momento imbarazzante alzandosi in piedi, ed avvisando Padge che doveva fare qualcosa per lui, prima di lasciare la stanza senza nessun'altra spiegazione. Padge non aveva avuto il tempo di ribattere niente, nè di lanciargli lo sguardo implorante di 'non lasciarmi solo', così era semplicemente rimasto in silenzio, con la testa bassa sul piatto vuoto. Si sentiva come un peso addosso, come una specie di coperta appiccicosa che si attaccava alla pelle. Un'altra persona che aveva deluso, questo pensava, forse era nella sua natura deludere le persone.
Debbie aveva guardato il ragazzo/ex ragazzo/di nuovo ragazzo, di suo figlio con un mezzo sorrisetto, intenerita quasi dalla sua vergogna, ed aveva deciso di dargli una mano.
"Puoi guardarmi sai?"
Padge aveva alzato lentamente gli occhi, mordendosi leggermente l'interno della guancia per il nervosismo. Voleva disperatamente trovare qualcosa da dire, ma non voleva inventarsi scuse o giustificazioni, così aveva detto solo 'mi dispiace', perché quello era vero.
"Va tutto bene Michael, non ce l'ho con te" "No?" "No, le persone litigano, si lasciano, succede. E poi da quello che ho potuto capire la colpa non é stata tua" "Quinn ha..?" "No, non me l'ha detto lui, ma l'ho sentito per caso parlare con Bert"
Padge aveva annuito timidamente col capo, alzando gli occhi per guardare se l'espressione del viso rispecchiasse quello che stava dicendo. Debbie gli aveva sorriso, riempiendogli il piatto con delle uova e della pancetta.
"Non.. non volevo fargli male" "Lo so"
Padge si era tranquillizzato istantaneamente, pensando che dopotutto non era così un fallimento come pensava, che forse le persone potevano perdonare, o accettare il fatto che non fosse perfetto. Che quel qualcuno fosse la madre di qualcun'altro, e non la sua, quello si che era doloroso. Aveva smesso di pensarci quando Quinn era rientrato in sala, ed aveva sorriso quando il biondino aveva postato il suo piatto, posandogliene un'altro davanti.
"Mi hai fatto i franch toast?" "Ci ho provato.. avevi detto che ti andavano"
Padge gli aveva sorriso, nonostante i toast avessero uno strano colorito nerognolo e probabilmente non potevano davvero essere mangiati, e Quinn aveva afferrato le sue dita sotto al tavolo.
Non ci era voluto molto prima che il cellulare di Jay iniziasse a squillare, e non é che fosse stata propriamente una sorpresa. Il nome di Matt continuava ad apparire ad intermittenza sullo schermo, ed il suono riempiva la stanza silenziosa. Zacky aveva guardato Jay, lo guardava ogni volta che il telefono squillava, ma il moretto aveva smesso di prestare attenzione all'apparecchio, come se neanche lo sentisse.
"Non vuoi rispondere?"
Lo sguardo dell'altro era stato un chiaro no, anche se le sue labbra non si erano mai nemmeno aperte, si era limitato a prendere l'apparecchio tra le mani e togliere la suoneria. Zacky l'aveva osservato senza dire nulla. Conosceva quella trafila, quel percorso che stava intraprendendo, perché l'aveva fatto prima di lui. E sapeva anche che non era una buona idea, ma a suo tempo nessuno avrebbe potuto convincerlo a fare diversamente, e non pensava di certo di poter cambiare l'idea di Jay.
Thank you a lot, girls. I love you!
ChemicallyUsed: ahah hun, era troppo che non scrivevo una scena di sesso tra questi due, mi mancava! E poi si, Padge non poteva aspettare oltre! xD Comunque hanno parlato, tutti e due, e si sono aperti forse del tutto questa volta, che ne dici? Non é l'unica situazione ad essersi sbloccata, che ne dici degli altri sviluppi? xD
Xx_ImJustAKid: Dear, si Padge é idiota, ma lo sapevamo! *w* però nonostante questo le cose si sono mosse. Jay é decisamente a pezzi, e prende anche un'altra decisione, che ne pensi? Teorie? xD
ErisValentine: ahah che bella immagine per Jay, ce lo vedo! xDD Comunque in nostro piccolo bassista con la cresta sta male, molto male, e prende anche altre decisioni (per le quali sono quasi sicura che mi avrai odiato xD) Per il resto, vediamo che ne pensi, e se hai colto qualcosa di preoccupante *risata malefica*
Crazy_Me: Scommetto che non smetterai mai di tifare segretamente per la coppia Jay/Padge xD anche se adesso le cose stanno così.. Si, ha Zacky che lo aiuta, o almeno ci prova povera anima xD Che ne dici del capitolo?
Friem: ahah anche tu sei dell'idea che Matt ha urlato perché hanno interrotto il suo "momento" con Bert, e non per altro xDDD Zacky sta cercando di aiutare Jay, ma non é facile, Jay sta a pezzi. Eh si, Padge e Quinn sono tornati insieme.. era ora! Che ne dici del capitolo? Teorie?
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