Ragazzi. Vi prego, picchiatemi. Non voglio dirlo, perché solo a pensarlo mi prudono in maniera spaventosa tutte le parti del corpo, ma credo che sarò obbligata.
Inizia a piacermi Sakura. Eh? Come dite? Non avete capito?
Non preoccupatevi, non era niente di importante... Oh, al diavolo. La piattola rosa, chiamata comune Sakura la rompicoglioni... inizia a piacermi.
Okay, potevi ammazzarmi, picchiarmi, torturarmi, fate pure. Me lo merito.
Forse mi inizia a starmi simpatica perché è destinata a soffrire per tutta la vita per un amore non corrisposto *ghigna perfida*
Sì, mi piace il pensiero di lei che soffre *^*
Comunque. Ohoh, è la prima volta che in una mia storia metto l'avviso "het" *___* Di solito avviso che sto pubblicando porcate tra uomoni, non mi era mai successo di avvisare di una relazione etero :3 Sono quasi emozionata x° I personaggi non mi apartengono e questa storia è stata scritta senza alcuno scopo di lucro.
Dedico this one all'unica persona al mondo che ama Sakura (tu sei pazza, pazza ti dico!) x°
Cara Luce, questa è per te ^___^
Spero vi piaccia!
Red Fox
Come i fiori di ciliegio
Non sono niente.
Non sarò mai niente.
Non posso voler essere niente.
A parte questo, ho dentro me tutti i sogni del mondo.
Pessoa
Il mondo gira. E' un dato naturale, è un fatto scontato. Perchè si sa: il mondo gira. La terra è il terzo pianeta del sistema solare, gira intorno al Sole, gira su se stessa e ha un satellite che le ruota intorno. Tutto gira. E il semplice fatto di girare, la rende simile ad una trottola.
Ma il mondo non è una trottola.
E per Sakura ha smesso di girare. Perché il mondo della ragazza erano due paia di occhi neri come la pece, due labbra morbide e piene, capelli soffici e fini. Il suo mondo si chiamava Sasuke.
Una parola, tre sillabe, sei lettere, un mondo intero.
Perché Sakura aveva sempre cercato di aggrapparsi a lui con tutta la sua forza, cercando di affondare le sue unghie nella sua pelle, per non cadere. Per non essere lasciata indietro.
Ma tanto ormai è tutto finito.
Perché lui se n'è andato. L'ha lasciata immobile a guardare le sue spalle andarsene, l'ha lasciata piangente a convivere da sola con i suoi dubbi, le sue paure. L'ha lasciata a chiedersi se non fosse colpa sua, la fuga del moro.
E non importa quanti -Grazie.- le avrà detto o le dirà ancora. Perché se n'è andato.
Non ci crede Sakura. Non riesce a capire, ad accettare la scelta del ragazzo. Finalmente aveva trovato, in lei, in Kakashi e in Naruto, degli amici, dei compagni. Quindi perché andarsene? Ora che era finalmente riuscito a raggiungere un equilibro, spezzava tutti i legami che aveva, li tagliava con rabbia, con violenza. E lasciava lì, in quel villaggio che era stato per dodici anni la sua casa, i suoi ricordi e la sua innocenza.
Quando -Vado da Orochimaru.- le aveva detto, con quel suo tipico sguardo impenetrabile, freddo, lei aveva sentito come un crack nel suo petto.
Uno scoppio, uno strappo, una ferita.
E sa, Sakura, che la cicatrice di quel giorno la accompagnerà sempre. Starà lì, silenziosa, e osserverà neutrale tutto ciò che le succede intorno. Brucerà, ma con il tempo non le procurerà più dolore. Starà solo lì, partecipe consapevole della sua sofferenza. Come i fiori di ciliegio accarezzerà la sua pelle, la accompagnerà durante le stagioni e poi, con estrema calma e delicatezza, quando arriverà l'autunno la lascerà, si staccherà da lei, in attesa dell'inverno in cui i suoi occhi si chiuderanno, e un sorriso malinconico si dipingerà sulle sue labbra pensando a quell'amore lontano che le ha fatto tremare le gambe per tutti quegli anni.
E solo allora, il suo mondo ricomincerà a girare. |