Scommesse e guai

di Severia85
(/viewuser.php?uid=130954)

Disclaimer: questo testo è proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


EPILOGO: Nuovi piani

Sirius non menzionò mai alla McGranitt e a Vitious la scommessa fatta con James: disse semplicemente di aver rubato la GiraTempo per aumentare la propria popolarità. Fortunatamente, la professoressa McGranitt non mise in atto la minaccia di espellerlo dalla scuola, tuttavia lo punì, costringendolo a trascorrere i sabati dei successivi due mesi al servizio di Gazza.
Il primo sabato, Sirius si trovò a spolverare la Sala dei Trofei, senza poter usare la magia. Mentre chiacchierava con James attraverso lo specchio a doppio senso, invece di eseguire il suo dovere, ricevette la visita inaspettata di Prudentia Perspicilla.
Prudentia entrò nella Sala e prese a guardare Sirius attraverso le lenti dei suoi occhiali, con un’espressione seria e dispiaciuta.
“Mi ero fidata di te.” Iniziò la strega, senza nemmeno salutare.
“Lo so.” Si limitò a rispondere Sirius.
“Mi hai ingannata, mi hai mentito: hai finto di consolarmi, hai finto che ti importasse qualcosa di me, invece pensavi solo alla tua popolarità.”
“Mi dispiace, Pru.”
“Non è vero.”
“Sì, invece.”
“Mi hanno requisito la GiraTempo: ora, non posso più frequentare tutte le lezioni.”
“Pru, so che non mi credi, ma mi dispiace sul serio: sei una ragazza in gamba e non meritavi quello che ti ho fatto.”
“Hai ragione: non ti credo.”
Prudentia si voltò e se ne andò, lasciando nuovamente Sirius da solo.
Quando la porta si fu richiusa, Sirius sentì una sonora risata : James aveva ascoltato la conversazione attraverso lo specchio.
“Sai essere molto dolce, quando vuoi, Sirius.” Esclamò il mago.
“Piantala, James!”
“Non ti sentirai davvero in colpa?”
“Beh, è finita nei guai solo per colpa della nostra scommessa: non se lo meritava.”
“Non so se mi piace questa versione di Sirius Black: dispiaciuto, pentito e romantico.”
“Finiscila!”
“E pure permaloso!”
“A proposito di maghi permalosi: hai parlato con Remus?”
“No, penso che aspetterò qualche giorno, forse fino alla luna piena: voglio che si senta in colpa per un po’.”
“Hai avuto quel che meritavi; anzi: dovevi finire anche tu in punizione.”
“Io non mi sono fatto beccare da nessun professore.”
“Già, però ora tutta la scuola ti considera un imbroglione.”
“Dimenticheranno in fretta.”
“Non sei nemmeno riuscito a strappare un appuntamento alla Evans!”
“Meglio che essere uscito con Prudentia Perspicilla!”
“Non ci sono uscito! La frequentavo solo per necessità!”
“Va bene, va bene. Comunque, stavo pensando ad una cosa: mi è rimasta un bel po’ di Pozione Polisucco; sarebbe un peccato sprecarla.”
“Come potremmo sfruttarla?”
“Potremmo fingere di essere in due posti contemporaneamente, per esempio.”
“Remus capirebbe subito l’imbroglio: dovremmo convincerlo ad appoggiarci.”
“Non sarà un problema.”
“Dovrai ricominciare a parlare con lui.”
“Non sarà un problema nemmeno quello!” concluse James con un sospiro.

James e Sirius continuarono a discutere del loro nuovo piano, fin quando Gazza non venne a controllare il lavoro di Sirius e, accorgendosi che il mago aveva fatto poco o niente, si diresse a grandi passi verso l’ufficio della professoressa McGranitt.

La sera scese sul castello di Hogwarts, segnando la fine di un’altra giornata. Gli studenti si ritirarono nelle rispettive Sale Comuni, qualcuno con la prospettiva di godersi una domenica di riposo e vacanza, altri, invece, pensando ai compiti da finire il giorno successivo.
Quattro giovani maghi Grifondoro sedevano intorno ad un tavolo, allegri e spensierati, pronti ad affrontare una nuova malandrinata che avrebbe reso sempre più salda la loro amicizia.




Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=846173