La Freccia e l'Aquila

di _Lightning_
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La Freccia e l'Aquila
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Capitolo 1: Calm before the storm



-Temo di non aver compreso, Maestro.-

-Io credo invece che tu abbia capito benissimo, Altaïr.-

Al Mualim si girò, dando le spalle alla grande vetrata illuminata dai primi raggi dell'alba e interrompendo il suo andirivieni di fronte ad essa.
Lo fissò intensamente, aspettandosi una protesta, che arrivò puntualmente dopo pochi secondi: 

-Maestro, non ho alcuna intenzione di...-

-Altaïr.-

La punta d'asprezza con cui Al Mualim pronunciò il suo nome gli fece capire di aver oltrepassato il sottile limite della sua pazienza, così chinò appena il capo in segno di scusa e l'altro ricambiò rigidamente, accigliato per il suo rifiuto perentorio.
Lo scrutò per qualche altro secondo e Altaïr si limitò a ricambiare con vago fastidio il suo sguardo.

-Tu addestrerai un allievo. Così ho deciso e così sarà.-

Il giovane Assassino ricacciò in gola la risposta pungente che gli era salita alle labbra, ricordando fin troppo bene le conseguenze del suo ultimo atto d'impertinenza e capendo che avrebbe dovuto fare buon viso a cattivo gioco.

-Ha già avuto un Maestro prima di me?- chiese, e nonostante stesse cercando di controllarsi il suo tono suonò forzatamente calmo, ma Al Mualim decise di soprassedere. 

-Non ha avuto un tutore fisso. Adesso è sotto la guida di Zahira; il suo precedente Maestro era Kadar.- aggiunse con leggerezza, e Altaïr represse un sussulto di sorpresa.

-Kadar e Zahira? Cos'è questa, un'altra punizione? Non vi è bastato degradarmi a Novizio?- sibilò a denti stretti.

-Frena la tua lingua, Altaïr.- 

Un lampo d'ira si accese negli occhi di Al Mualim, mentre la sua voce profonda e roca si alzava di qualche tono, rievocando il bruciore umiliante di uno schiaffo sulla guancia di Altaïr.

-Ammetto che la scelta del tuo allievo non è stata del tutto casuale.- disse lapidario, sfidandolo con lo sguardo a ribattere, ma stavolta lui si limitò a fissarlo con astio represso.

-Malik ne è a conoscenza?- chiese all'improvviso, con uno strano e serpeggiante senso di disagio che si faceva strada in lui.

-L'ho tenuto all'oscuro di tutto. Ritengo più sicuro aspettare che la sua ira nei tuoi confronti si plachi almeno in parte, prima di informarlo. Ti chiedo quindi di non recarti a Gerusalemme senza il mio esplicito permesso.-

Altaïr colse tutti i sottintesi di quella frase: aveva palesemente il timore di scatenare una faida tra lui, Malik e l'allievo di Kadar, dalla quale ovviamente l'unico a uscirne vivo sarebbe stato lui.
Senza contare che l'espressione "ti chiedo", pronunciato da Al Mualim, equivaleva a "ti proibisco categoricamente"

-Hai altre domande?- lo incalzò, vedendo i suoi occhi neri farsi ancora più scuri e torbidi del solito mentre era perso nelle sue riflessioni.

L'Assassino ebbe un attimo di esitazione, subito sostituito da una fredda calma.

-Perché?- esalò infine, trapassando il suo Maestro con lo sguardo.

Al Mualim si arricciò la barba, pensoso, come se sperasse che le parole della sua risposta vi fossero rimaste impigliate.

-Penso- esordì -che tu debba imparare a pensare di più e ad agire di meno, Altaïr.-

Vedendo che il Novizio si apprestava a ribattere, ferito nell'orgoglio, fece un cenno con la mano per farlo tacere e riprese:

-Non che tu sia stupido, anzi, sei uno degli Assassini più brillanti che io abbia addestrato, ma... pecchi di superbia, e diventi incosciente sopravvalutando le tue capacità. La tua arroganza è costata all'Ordine tre validi Assassini: Kadar non tornerà più tra noi e Malik è ferito nel corpo e nello spirito e non potrà mai più riprendere il suo ruolo.
E tu... tu, Altaïr, mi hai deluso profondamente. 
Hai compromesso te stesso, i tuoi compagni e l'Ordine, ecco perché ora sei di fronte a me come un semplice Novizio.-

-Non capisco: questo cosa...-

-L'allievo, oltre ad ascoltare, deve anche saper capire da solo il perché degli ordini che gli vengono imposti.
Quando capirai il perché della mia scelta, allora mi ringrazierai.- 

Altaïr tacque, preso in contropiede e disorientato da quel lungo e sibillino discorso, ma non osò controbattere per non sfidare ulteriormente la sua pazienza.

-Il tuo allievo ti sarà presentato domani da Zahira. 
Mi ha informato che è ancora un Apprendista e deve completare il suo addestramento di base; quindi spetterà a te mostrargli le nostre tecniche facendolo partecipare alle tue missioni per conto dell'Ordine.-

Altaïr represse un moto di stizza: il suo ultimo desiderio era avere un novellino alle prime armi tra i piedi durante una missione. 

-Salute e pace, Altaïr.- Al Mualim lo congedò bruscamente con un lieve cenno del capo, poi gli voltò le spalle, dirigendosi verso la vetrata e lasciando vagare fuori lo sguardo.

L'Assassino rispose con un rigido mezzo inchino, poi si avviò fuori a passo veloce, pensando amaramente che quello sarebbe stato il suo ultimo giorno di pace prima della tempesta.

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Note Dell'Autrice:

Rieccomi su questo Fandom!
Il fascino di Assassin's Creed è irresistibile, lo ammetto.

Due piccole spiegazioni riguardo a questa FF:

1. E' ambientata subito dopo che Altaïr è stato degradato a Novizio in seguito al fallimento della sua missione e questa è una delle poche situazioni che si rifà al Canon, perché per il resto non ho ancora deciso se incastrare i nove delitti di Altaïr nella trama o se citarne alcuni e poi "partire per la tangente". Deciderò a breve, comunque.

2. Nonostante le premesse e le vostre prime impressioni, vi assicuro che non scadrò assolutamente nel banale, nonostante credo che questo sia stato un tema molto sfruttato sul fandom (credo, eh).
Vediamo che esce fuori, spero di non deludervi :)

Detto ciò... se notate OOC et similia sentitevi liberi di prendermi a randellate.
L'OOC è bandito da questa FF, quindi se per caso "toppo" qualcosa (probabile, visto che non sono così esperta), vi prego di dirmelo.

Ringrazio chiunque leggerà o recensirà :)

Grazie alla mia Beta adorata, _ Shadow _ <3

-Light-

 
 
 




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