Capitolo
13: Ritorno di un’amica
Haruka
andò insieme a sua moglie alla festa organizzata dal nobile
Aidoh, un loro caro amico dal carattere socievole e divertente. Costui
aveva dei figli. Tutte femmine tranne un maschio, il minore e il futuro
erede del suo casato. Il bambino si chiamava Hanabusa e i coniugi Kuran
lo avevano conosciuto anni fa quando andarono a trovare la sua famiglia
insieme a Kaname. I due giovani eredi non sembravano aver fatto
amicizia ma comunque non c’era nemmeno ostilità.
Meglio di niente.
I coniugi
Kuran stavano parlando con un'altra coppia finché Haruka non
sentì una voce famigliare nella sala tra tutto quel
vociferare.
Si
girò e vide la sola amica sincera che abbia mai avuto.
Mitsuki Fudo. Colei a cui aveva confidato i suoi sentimenti per Juuri,
le sue paure e i suoi tormenti. Erano passati tantissimi anni
dall’ultima volta che l’aveva vista ma si erano
sempre sentiti per lettera. Non era cambiata. Era ancora adesso una
donna molto bella e con il sorriso sulle labbra. Profondi occhi
argentati e lunghi capelli corvini.
-Scusatemi un
attimo. Vado a salutare un amica- disse congedandosi e lasciare un
attimo la moglie a continuare la conversazione.
Andò
verso Mitsuki e appena si trovò di fronte a lei, sorrise.
-Ciao Mitsuki-
La donna lo
guardò felice.
-Da quanto
tempo, Haruka. Ci rivediamo in un evento mondano come allora-
-A quanto
pare-
-Sono stata
molto felice per te quando nelle lettere mi hai raccontato del tuo
matrimonio e di tuo figlio. Ti meriti queste gioie, anche se per poco-
disse sussurrando le ultime parole con malinconia. Anche lei sapeva
della profezia naturalmente e come andrà a finire.
Haruka
avrebbe tanto voluto dirgli anche di Yuuki ma non era il momento adatto
e per lettera non sarebbe stato sicuro. Non gli piaceva tenerle
nascosto questo segreto.
-Ah! Ti
voglio presentare mio marito e i miei figli. Aspetta- disse andando
allegra a prendere i suoi cari portandoli poi al cospetto del sangue
puro.
-Haruka, ti
presento Shun Kanari, mio marito, e queste due pesti sono Ren e Len, i
nostri gemelli- li presentò. L’uomo era piuttosto
attraente e sembrava una brava persona con occhi castani e capelli neri
come la moglie. I gemelli erano identici tranne per il colore degli
occhi. Quello che doveva essere Ren aveva gli occhi grigi della madre
mentre l’altro, Len, aveva gli occhi castani del padre.
Entrambi dovevano avere più o meno
l’età di Yuuki.
-E’
un onore conoscere un grande sangue puro come voi, nobile Haruka- gli
porse i suoi saluti con rispetto, il signor Kanari.
-E’
un onore anche per me. Non preoccupatevi di tutte queste
formalità. Chiamatemi semplicemente Haruka, vostra moglie
è la mia più cara amica e vorrei essere amico
anche vostro- gli porse la mano con un sorriso.
-D’accordo,
nob… Haruka. Voi chiamatevi pure Shun- gli strinse la mano e
ricambiò il sorriso.
-Papà,
mamma! Questo bel signore è vostro amico allora?- chiese
strattonando la giacca del padre, il piccolo Len.
-Sì,
ragazzi. Salutatelo da bravi- li incitò la madre.
I due gemelli
fecero due passi in avanti e salutarono con entusiasmo Haruka per poi
correre via.
-Ah ah
ah… Avete dei fantastici bambini. Ma non è presto
per loro partecipare alle serate mondane?- chiese divertito Haruka.
C’era un limite di età per poter partecipare alle
feste di solito.
-Ma oggi
è una festa speciale dove anche i bambini del padrone di
casa partecipano quindi non ci sono problemi. Aidoh è sempre
stato un tipo bizzarro ma simpaticissimo- disse Mitsuki.
-Il solito
Aidoh- ridacchiò il signor Kanari.
Il Kuran non
poté evitare di pensare ancora alla sua bambina e a come gli
sarebbe piaciuto partecipare a questa festa, fare amicizie e giocare
con gli altri bambini. Lui e Juuri non hanno avuto scelta a nasconderla
ma fa sempre male sapere che la piccola Kuran si perderà un
infanzia normale.
Era talmente
assorto che appena sua moglie gli prese la mano, sussultò.
-Ehy caro.
Non mi presenti i tuoi amici?-
-Scusami
tesoro, ero soprapensiero- e fece le dovute presentazioni. Juuri era
contenta di conoscere finalmente di persona l’amica di suo
marito. Da come gliela aveva descritta, era una persona fantastica ma
non aveva motivo di esserne gelosa. Da anni, Haruka gli dimostrava il
suo amore incondizionato.
Rimasero a
chiacchierare e a ridere come veri amici ma si fece tardi e i Kanari
dovevano riportare i bambini a casa prima che si addormentassero in
casa Aidoh.
-E’
stato un piacere rivederti Haruka e anche conoscere te, Juuri- sorrise
Mitsuki.
-Anche per
noi- rispose Juuri ricambiando il sorriso e restando tra le braccia del
marito.
-Arrivederci.
Spero di poterci rincontrare il più presto possibile.
Buonanotte- salutò prendendo a braccetto la moglie.
-Buonanotte-
salutarono i Kuran. Ma sarebbe stato un arrivederci o un addio?
Continua…
Chiedo
immensamente perdono!!! Da un anno che non aggiorno e mi dispiace da
morire >.< Spero seguirete ancora questa ff quasi
conclusa. Baciotti da Himeno!
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