Nuova pagina 3
NdA//
Allora questa è la
prima fic che pubblico in questo fandom. Spero che la storia possa interessarvi
e piacervi. E' ambientato dopo la sconfitta di Majin Boo, alla fine di Dragon Ball Z. Non ci saranno assolutamente riferimenti a Dragon Ball GT che,
personalmente, non mi piace per niente.
Ovviamente
invece di scrivere la tesi di laurea, mi sono messa amabilmente a scrivere
questo racconto! Ma questi sono chiaramente dettagli XD Vi ringrazio per
l’attenzione, spero lascerete un commentino per farmi sapere cosa ne pensate!
(Se vi può interessare ma anche no era da tanto che volevo
scrivere un FF su Dragon Ball).
NdA2//:
Per adesso il rating è giallo, ma potrebbe
aumentare in seguito.
Ho deciso
di utilizzare in nome Junior invece di Piccolo per il namecciano.
Il motivo? Mi piace di più ;)
Disclaimer: I
personaggi di Dragon Ball e i loro universo appartengono ad Akira Toryama,
quindi non posseggo nulla e la storia non ha assolutamente fini di lucro.
Making a Wish
Monti Paoz
“Goku!” gridò Chichi “Goku, dove
sei? Ho bisogno di una mano!” Rimase in attesa davanti alla porta d’ingresso,
carica di pacchi e borse della spesa “Goku!”
Non ottenendo alcuna risposta,
la donna cominciò a sentire una leggera irritazione. Dove diavolo era
andato a finire quello scansafatiche di suo marito? Le aveva promesso di restare
in casa a rimettere in ordine, mentre lei usciva a fare la spesa.
“Ehi, mamma!” Gohan si affacciò
dalla porta della casa adiacente “Ti serve una mano?” chiese, avvicinandosi
prontamente alla madre, afferrando le borse più pesanti.
“Sì, tesoro. Grazie!” con le
mani libere, Chichi prese a rovistare nella borsa alla ricerca delle chiavi.
“Sai per caso dov’è andato a finire tuo padre?” domandò stizzita, mentre
afferrava le chiavi e le infilava nella serratura.
“E’ uscito mezz’ora fa insieme a
Junior per andare fare un po’ di allenamento, ma ha detto…”
Gohan non riuscì a terminare la
frase, e capì di aver detto qualcosa che non andava, quando sua madre in preda
al nervoso, spezzò di netto la chiave nella serratura.
“E’ mai possibile che non riesca
a pensare ad altro?” strillò la donna, sfondando con un calcio la porta di
ingresso. Nonostante l’età, Chichi possedeva ancora una discreta forza.
“Mamma, calmati!” Gohan cercò di
placare l’animo di sua madre, ma inutilmente, la rabbia di Chichi aumentò
ulteriormente alla vista della casa ancora in disordine.
“Sono veramente stufa del
comportamento di tuo padre!” urlò, sbattendo con un colpo secco le borse sul
tavolo della cucina, facendo rovesciare la tazza che Goku aveva lasciato sul
tavolo dopo aver fatto colazione.
“Allenarsi! Combattere! Non sa
pensare ad altro!” con gesti nervosi cominciò a sistemare la spesa negli
scaffali. Gohan ascoltava sua madre in silenzio, in attesa che si sfogasse a
sufficienza.
“Pensavo che dopo la sconfitta di Majin Boo si sarebbe finalmente calmato, che avremmo potuto
vivere come una normale coppia sposata!” continuò afferrando un barattolo di
marmellata “E invece no!” lo appoggiò sul tavolo con talmente tanta forza, che
Gohan temette andasse in frantumi. Le dita della donna tremavano ancora attorno
al contenitore, ma poi, senza alcun preavviso, Chichi lasciò la presa e si
afflosciò sulla sedia, sconsolata.
Gohan strinse gentilmente la
mano di sua madre.
“Dovresti sapere com’è fatto
papà. Combattere è la sua vita, è un istinto innato dentro di lui. Appartiene ad
una razza di prodi guerrieri e desidera sempre spingersi oltre il suo limite.
Non puoi fargliene una colpa, è la sua natura di Sayan”.
“Lo so, però, vorrei soltanto
che capisse cosa significa affrontare la vita di tutta i giorni, quella vera,
senza poteri o forza sovrumana.” disse sospirando.
Rimasero in silenzio per qualche
secondo, poi Chichi si rialzò con determinazione e continuò a mettere in ordine,
aiutata dal figlio, come se nulla fosse accaduto. Gohan sorrise: la rabbia di
sua madre tendeva a scemare abbastanza rapidamente e, in men che non si dica,
riguadagnava il buon umore, almeno nei confronti di chiunque non fosse Goku. Era
convinto che non appena suo padre fosse rientrato a casa, si sarebbe beccato una
bella sfuriata. E forse, in quel caso, sua madre non aveva tutti i torti.
“Cavoli è tardissimo!” disse
Chichi nel guardare l’orologio “ Mi sono dimenticata che dovevo incontrarmi con
Bulma per pranzare insieme! Dì tu a tuo padre dove sono andata e che provveda da
solo al suo pranzo!” Abbandonò quello che stava facendo e schizzò in un lampo al
piano di sopra per prepararsi.
Capsule
Corporation
Bulma rimase impietrita,
incapace di proferire parola. Per Dende, non poteva averlo fatto. Non sul
serio. Era sicura di averle viste tutte in vita sua, ma si era sbagliata.
Clamorosamente sbagliata. Eppure il preside della scuola di Bra era
realmente lì, accompagnato da uno squadrone di poliziotti, mentre sbraitava di
come suo marito avesse demolito la scuola soltanto perché sua figlia aveva
cominciato a piangere, dicendo che il professore di matematica le aveva dato un
brutto voto. Come al solito, Vegeta aveva preferito passare direttamente
all’azione, distruggendo tutto, come uno scimmione senza cervello, invece di
ragionare e parlare civilmente. E adesso, sempre come al solito, toccava a lei
sistemare i danni causati dal suo amato - ancora per poco- consorte. Dopo aver
elargito scuse a più non posso e strappato un assegno con una cifra esorbitante,
Bulma si diresse verso la Gravity Room.
“Vieni fuori. Subito” disse
rabbiosa attraverso il video monitor.
Vegeta stava lanciando pungi e
calci, fendendo l’aria circostante.
“Adesso ho da fare donna. Non
scocciarmi” rispose lui piccato, senza degnarla di uno sguardo. Bulma non si
diede per vinta “Eh no, bello mio! Si può sapere cosa ti è saltato in mente? Ti
avevo chiesto soltanto di andare a prendere Bra a scuola, non di far saltare
tutto in aria!” La voce della donna stava raggiungendo dei toni pericolosamente
acuti.
“Taci. Mi stai facendo perdere
la concentrazione!”.
“Non usare quel tono con me! Hai
capito? Sono io quella arrabbiata, non tu! Si può sapere quando imparerai a
comportarti come una persona civile?”.
Vegeta la ignorò, mandando Bulma
ancora di più fuori dai gangheri.
“Devi smetterla di comportarti
come uno scimmione impazzito. C’era bisogno di fare tutti quei danni?”
“Ora basta! Sono il Principe dei
Sayan e posso fare quello che mi pare!” e senza aspettare una risposta Vegeta
spense il video monitor.
“Questa è sempre la tua risposta
a tutto, vero?” urlò la donna davanti alla stanza della Gravity Room “Sei un
maledetto testone!”
Tornò in casa furente,
continuando quello che stava facendo prima di essere interrotta dalla visita in
aspettata. Finì di prepararsi per il pranzo con Chichi e mezz’ora dopo era in
macchina, diretta in centro.
Ristorante “Il Tucano”
Il ristorante che avevano scelto
per quella piccola riunione tra amiche, aveva aperto da poco, ma aveva riscosso
subito un grande successo, sia per la cucina a base di pesce, che per il
magnifico l’arredamento hawaiano. Sembrava veramente di trovarsi su un’isola dei
caraibi.
Le due donne stavano seduta
l’una di fronte all’altra chiacchierando animatamente delle ultime novità,
mentre attendevano di essere servite. Nel frattempo sorseggiavano dell’ottimo
vino.
“Allora? A casa le cose come
vanno?” domandò Chichi.
“I ragazzi sono meravigliosi. Mi
danno un sacco di soddisfazioni” rispose Bulma orgogliosa.
“Hai veramente ragione. Il mio
Gohan, sta per prendere un’altra laurea” spiegò Chichi con fare sognate “e anche
Goten, a modo suo, è un bravo ragazzo e si dà da fare!” afferrò il bicchiere e
sorseggiò un po’ di vino “E dimmi, Vegeta come sta?”
A sentir nominare il marito,
Bulma emise un grugnito di disappunto e stritolò nervosamente il tovagliolo che
teneva tra le mani.
“Non me ne parlare. Ultimamente
riesce solo a combinare disastri! A volte non capisco proprio cosa gli passi per
la testa” e torse il pezzo di stoffa con così tanta forza, che sembrava volesse
ridurlo a piccoli coriandoli.
“E’ successo qualcosa?” domandò
Chichi preoccupata da quella reazione, così Bulma le raccontò cos’era successo
quella mattina a scuola.
“Come ti capisco! Anche Goku mi
fa diventare matta a modo suo”.
Le due donne rimasero a parlare
a lungo dei problemi con i rispettivi mariti, condividendo i loro pensieri e i
loro timori.
“A volte vorrei proprio che Goku
fosse un essere umano, così capirebbe che anche affrontare i consueti problemi
quotidiani è una vera sfida, altro che annientare mostri. Vorrei proprio vedere
cosa sarebbe in grado di fare senza tutti i suoi super poteri!”.
Bulma rise al pensiero.
“A chi lo dici! Posso solo
immaginare cosa accadrebbe a mio marito! Chissà come se la caverebbe!” continuò
Bulma ridendo.
“Già” rispose Chichi “gli
servirebbe davvero una lezione del genere. Peccato si tratti di un desiderio
irrealizzabile”.
Bulma si bloccò di colpo, con la
forchetta a mezz’aria e l’espressione vacua.
“Ti senti bene?” chiese l’amica.
L’altra donna sembrava
impietrita.
“Ehi Bulma?”
“Ho avuto idea” rispose l’altra
maliziosa.
“Che genere d’idea?”
“Chiederemo al Drago Shenron di
trasformare Goku e Vegeta in esseri umani per un po’!”
Le due amiche si trovavano in
vasta valle erbosa con le Sette Sfere del Drago Riunite davanti a loro. Con
l’aiuto del radar cerca sfere ci avevano messo solo un giorno per recuperarle.
Appena uscite dal ristorante Bulma aveva insistito per utilizzare un nuovo
prototipo di navicella che le avrebbe aiutate a velocizzare la ricerca. La prima
destinazione era stata casa di Chichi, dove veniva custodita la quarta sfera,
per fortuna né Goku né Gohan erano in casa, così aveva potuto prenderla senza
destare sospetti o domande inquisitorie. Poi erano partite alla ricerca delle
altre e grazie alle attrezzature di Bulma, non avevano avuto alcuna difficoltà
nel recuperarle tutte.
Adesso dovevano solo invocare il
drago.
Le due amiche si guardarono e
con un cenno d’intesa pronunciarono la formula.
Il cielo si fece cupo e
minaccioso e una luce abbagliante si sprigionò dalle sfere. Chichi e Bulma
chiusero gli occhi e quando li riaprirono il Drago Shenron era davanti a loro.
“Allora, qual è il vostro
desiderio?” domandò con voce profonda e penetrante.
Fu Bulma a parlare “Desideriamo
che Goku e Vegeta siano trasformati in esseri umani, senza la loro forza, i loro
poteri e le loro abilità per un mese!”
“Va bene, esaudirò il vostro
desiderio”.
|