buffy
Buffy non riusciva a reggere tutta quella tensione, davanti
a Dawn e agli amici fingeva di essere forte ma dentro si sentiva morire ogni
giorno di più. Aveva dovuto lasciare l’Università per occuparsi di sua sorella
ma non era stato sufficiente, adesso erano anche piene di debiti e se non voleva
che i servizi sociali portassero via quella ragazzina per la quale era arrivata
a sacrificare se stessa doveva trovare un lavoro.
Quella sera troppi pensieri affollavano la sua mente. Si
recò al Bronze, ma nessuno dei ragazzi era là. Ordinò una birra alla quale ne
seguirono molte altre. Con la testa che scoppiava corse fuori dal locale. Si
rese conto che non aveva bisogno di tutto quell’alcool per stare meglio ma di
conforto e certo nella birra non l’avrebbe trovato.
Con passo incerto si allontanò e si trascinò attraverso il
cimitero quando, quasi senza rendersene conto, si ritrovò a vagare nei pressi
della cripta di Spike che, sentendo dei rumori, si era avvicinato alla porta e
l’aveva aperta ritrovandosi davanti la cacciatrice.
-Buf… non fece in tempo a pronunciare per intero il suo nome
che la ragazza gli svenne tra le braccia.
Il vampiro la sorresse e poi la distese delicatamente sul
letto. Era svenuta ed estremamente vulnerabile.
Pensò a quante volte, in passato, avrebbe desiderato
un’occasione come quella per liberarsi definitivamente della cacciatrice ma ora
era diverso, c’era quel maledetto chip e…Ma a chi voleva raccontarla? Non
avrebbe mai potuto farle del male e non perché i militari avevano installato
quello stupido apparecchio nella sua testa ma perché lui l’amava. L’amava profondamente
e soffriva come un cane per il fatto che lei non lo ricambiasse e troppo spesso
lo trattasse alla stregua di un mostro.
Si sedette accanto a lei nell’attesa che riprendesse
conoscenza.
Pensò a quanto la desiderava, e si domandò come potesse
essere che questo sentimento facesse stare così male lui, un vampiro. Sentiva
qualcosa scoppiare nel petto quando le era accanto.
Allungò una mano per sfiorarle la fronte ma poi la ritrasse,
se Buffy si fosse svegliata in quel momento gli avrebbe assestato l’ennesimo
cazzotto.
Improvvisamente aprì gli occhi e ci mise un po’ a capire
dove si trovasse. Lentamente mise a fuoco l’ambiente circostante, la cripta di
Spike. Improvvisamente si ricordò del fatto che aveva bevuto parecchio e che si
era inoltrata nel cimitero.
Ma cosa faceva stesa nel letto di un vampiro?
-Raggio di sole, prima che inizi a urlare o ad insultarmi,
vorrei dirti che mi sei praticamente svenuta tra le braccia. Si affrettò a dire
il vampiro sulla difensiva.
Buffy provò ad alzarsi ma sentiva la testa pesante e le
tempie pulsare con violenza.
Gli occhi azzurri di Spike erano fissi nei suoi.
La osservava disorientato.
-Ti piaccio ancora? Disse, inaspettatamente, la ragazza.
-Mi piaci sempre.
-Allora vieni qui, accanto a me. Disse facendogli segno con
la mano di avvicinarsi.
Il vampiro biondo, dapprima incerto, si fece coraggio e si
stese accanto a Buffy.
-Baciami, gli ordinò perentoria.
Lui l’allontanò da sé. –no, non così. Hai bevuto, non è
quello che vuoi davvero.
-Sì che lo voglio, protestò la cacciatrice.
-Se succedesse qualcosa tra di noi finiresti con l’odiarmi.
-Ma io ti odio già. Replicò.
-Sai che non è vero. Sussurrò, la sua voce era vellutata,
sensuale.
-Sì che lo è.
-Forse ti piacciono i cattivi ragazzi.
-No, non mi piacciono.
-Io credo di sì. Concluse Spike mentre aveva incominciato ad
accarezzarle i capelli. -Cerca di dormire ora. Le disse facendo appello a tutto
il suo autocontrollo che, per il vero, non era poi troppo.
Piano piano la cacciatrice si addormentò e si risvegliò solo
a mattina.
Quando aprì gli occhi si accorse di essere allacciata a
Spike, la testa sul suo petto, il braccio destro intorno al suo torace, un
braccio di lui circondava le sue spalle. Si sentiva finalmente bene dopo tanto,
troppo tempo e stava accadendo non con Willow o Xander, gli amici di sempre, ma
con Spike.
-Spike ma cosa? Esclamò parecchi turbata.
-Non è successo nulla, abbiamo solo dormito. Si affrettò a
giustificarsi.
Buffy aveva ricordi confusi della sera precedente ma sapeva
cosa aveva chiesto a Spike di fare e ricordava che lui si era comportato come
un vero gentiluomo.
-Grazie per ieri. Sussurrò con un tono di voce percettibile
solo ai sensi acuti di un vampiro, d’altra parte sapeva di non essere brava a
scusarsi o a ringraziare.
Si perse per un attimo nei suoi occhi di ghiaccio, poi si
avvicinò lentamente deponendogli un bacio casto sulle labbra.
-Buffy sei ancora… Disse sospirando mentre si riprendeva
dalla sorpresa.
-Non lo sono più. Lo rassicurò la cacciatrice approfondendo
il bacio. -No, non fuggirò via. Aggiunse vedendolo ancora incerto. – E non ti picchierò. Sorrise.
Spike non se lo fece ripetere un’altra volta, rotolò sopra
di lei e, dopo avere letto nei suoi occhi l’ennesimo cenno di assenso, le diede
un bacio infuocato al quale la cacciatrice rispose con enfasi crescente.
Compresa, completa, serena…finalmente. E se era grazie a
Spike che si sentiva così…be’, ai suoi amici non rimaneva altro da fare che
accettarlo.
Il futuro? Sapeva che non sarebbe stato facile ma d’altronde
era abituata alle sfide da sempre, era la cacciatrice…e poi c’era lui, un
vampiro, il suo vampiro.
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