GIOCA CON ME, PAPA'!
Ero seduto sulla poltrona, davanti al camino, con le gambe accavallate
e stavo leggendo la gazzetta del profeta. Scorpius era steso per terra
sul tappeto, a pochi passi dal camino, a giocare con i suoi pupazzi.
Imitava le loro voci e i loro movimenti, ridendo da solo di tanto
intanto. Faceva strani versi con la bocca e gonfiava le guance,
brontolando e sbuffando. Un sorriso involontario si dipinse sulle mie
labbra. Era bellissimo, mio figlio. Alzai gli occhi dal giornale per
guardarlo; aveva i capelli biondi spettinati e gli occhietti grigi
brillavano per la luce del camino. Il pigiamino verde smeraldo con una
grossa "M" stampata sopra gli andava un pochino largo. Ma Astoria
diceva che sarebbe cresciuto presto e che da un momento all'altro gli
sarebbe andato stretto. Sorrisi ancora: Scorpius era proprio identico a
me. Gli stessi occhi penetranti, gli stessi capelli, lo stesso
carattere. Testardo al mio stesso modo. Forse dalla madre aveva preso
l'allegria e la voglia di vivere. Sospirai e tornai a leggere il mio
giornale.
Il bambino si alzò in piedi poco dopo e corse verso di me,
agitanto le mani per farsi prendere in braccio. "Shi, papà
papà!!"
Io sorrisi e posai il giornale di lato, e lo presi in braccio,
mettendolo a cavalcioni sulle mie gambe. Lui ridacchiò un poco e
poi mi mostrò i suoi due pupazzi preferiti. Mi raccontò
che uno era un cane piccolino, che la mamma aveva abbandonato. E poi mi
disse che l'altro si chiamava " 'Caco " come il suo papà. Risi
di gusto e gli posai un bacio sulla fronte.
Lui mi porse uno dei due pupazzi e mi rivolse uno sguardo dolce ed
intenso, uguale a quello di sua madre. "Gioca con me, Papà!"
Guardai i suoi piccoli occhi grigi illuminarsi di speranza, mentre mi
stringeva le braccina al collo. Degltuii rumorosamente e per un
secondo, rividi in lui il bambino che ero stato.
Inizio Flashback
Guardai con gli occhietti spalancati quella figura alta e austera
seduta dietro alla scrivania. Strinsi l'orsacchiotto Bingo al petto, un
po' spaventato. Mi avvicinai a lui, con le gambe che mi tremavano e
stringendo sempre più forte l'orsetto di pezza Bingo che mia
Madre mi aveva regalato. Feci un altro passo avanti, singhiozzando
appena. Ero solo, non sapevo cosa fare, mi annoiavo in quella casa
così grande! E alcuni posti erano troppo bui, io mi spaventavo
tanto se stavo da solo! Eppure nemmeno in giardino riuscivo a
stare bene, c'erano gli alberi grossi che non facevano passare la luce
del sole.
Tirai leggermente il vestito di mio Padre, cercando di attirare la sua
attenzione. Lui non si voltò. Lo tirai con più energia.
"Cosa c'è, Draco?" chiese lui, scocciato, con la testa bassa,
mentre continuava a scrivere sulla pergamena con una piuma nero
brillante, rifinita di argento.
Mi mordicchiai le labbra e gli porsi l'orsacchiotto, la cosa che
più amavo, con gli occhietti pieni di speranza. "Gioca con me,
Padre!" Conoscevo la risposta.
Lui sbuffò e si sitemò i lunghi capelli di platino.
"Adesso non posso. Sto lavorando, Draco. Vai a giocare di là."
Con un gesto della mano, lui mi congedò e mi chiuse la porta
alle spalle. Rimasi a fissare la porta chiusa, con il labbro inferiore
che mi tremava violentemente. Volevo un papà come tutti gli
altri bambini, perché non potevo averne uno anche io? Scoppiai a
piangere e mi sedetti per terra, facendo camminare l'orsetto Bingo
verso di me. Continuavo a piangere, a giocare e a ripetermi che mio
Padre sarebbe venuto a giocare con me, a farmi ridere magari! Sarebbe
venuto... Sarebbeee.... Sarebb... Sare... Mi addormentai sul pavimento
mentre lo aspettavo.
Fine Flashback
Scossi
la testa e tornai alla realtà. Fissai Scorpius con uno sguardo
confuso. "Allola Papà! Giochi con me?" lui mi sorrise e si
agitò sulle mie gambe.
Sentii gli occhi riempirmisi di lacrime. Non sarei stato un pessimo
padre, come lo era stato il mio. Io amavo mio figlio. Amavo sentire le
sue risate, amavo guardarlo, amavo le sue guance paffute e amavo le sue
fossette quando sorrideva. Lo avrei reso felice, avrei dato tutto me
stesso per farlo stare bene. E soprattutto, non gli avrei mai imposto
scelte sbagliate, non lo avrei mai obbligato a fare nulla.
Sorrisi, dolcemente e emozionato, poggiando il bambino per terra e
inginocchiandomi di fronte a lui. "Va bene Scor, giochiamo insieme."
Ok, momento dolcezza :')
Ma quanto è bello papà-Draco! *__*
Poverino, quando era piccino Draco non veniva trattato bene dal papi! D':
Vabbe, a noi importa che lui sia un bravo papà!
Grazie per aver letto! :D
Bacioni!
Julian_96