Prima di iniziare a leggere queste, che dovevano essere drabble ma poi
mi sono lasciata andare la mano, sappiate che le prime tre si
ispirano alle vicende dell'anime e di uno dei giochi. Le altre sono
tutte opera del mio cervellino bacato... ma approfondisco alla fine, se
no vi spu... rivelo tutto prima del tempo XDD
Volevo scrivere alcuni momenti importanti nella storia fra Pie e Yama,
anche se effettivamente avrei potuto raccontare tante altre cose,
c'è sempre tempo. U_U
Buona lettura ^_^
Whisper in the dark
E’ un soffio leggero di vento, un sussurro d’aria
appena percepibile, un profondo senso di malinconia che lo prende e non
lo lascia andare, lo trascina a terra e scava una voragine nel suo
cuore.
Affluiscono alla mente i vecchi ricordi, i tristi rancori che cerca di
soffocare con una maturità che ancora non possiede.
E’ lì a capo chino a chiedersi cos’ha
sbagliato e basta solo suggerirgli qualche piccolo, insignificante,
scorcio di vita e la voragine intorno a lui cresce ancora e ancora, a
dismisura, inghiottendolo e condannandolo.
E’ perduto, lo sente.
La paura è un potente catalizzatore, una mano artigliata che
affonda le unghie putride nel suo cervello e lo trascina ancora
più giù, verso la bocca che da al baratro della
morte.
Basta poco, davvero, solo un ultimo soffio gelido di
autoconsapevolezza, eppure, inspiegabilmente, lui scampa a quella
trappola di mortale depressione.
Come sarebbe bastato quell’ultimo, infido, sospiro, sono
state sufficienti così poche parole a fargli respingere
l’oscurità che lo divorava nel profondo della sua
anima.
Ecco perché lo temi così tanto.
Walk on the Edge
La sua voce.
Lo scorgi in lontananza ad un passo dalla vittoria quasi completa e
fingi che sia troppo tardi, mentre già sai che
cos’accadrà, purtroppo.
Perché l’Amicizia è un’arma
potente che può ribaltare anche la situazione più
disperata, proprio come in questo momento.
Loro, i tuoi nemici prima agonizzanti, sono vivi e in forze davanti ai
tuoi occhi e non ti resta altro che ostentare il tuo diabolico sorriso
per dimostrare che no, non t’intimorisce affatto che il
gruppo sia quasi al completo. Ma la realtà è che
sei disperato. Loro sono in tanti anche se non tutti, mentre tu sei da
solo. Il tuo piano per tenerli lontani ti si è rivoltato
contro, perché non hai pensato a tenerti stretti i tuoi di
amici. Dopotutto, l’Amicizia sarà anche un
sentimento potente, ma è un’arma a doppio taglio
imprevedibile, come hai potuto costatare e come constateranno quei
mocciosi.
E’ svantaggioso provare dei sentimenti e tu lo sai bene. Il
tuo cuore piange ogni giorno ed ogni giorno porti quella dannata
maschera per coprire gli occhi colmi di lacrime per gli amici perduti
nei tempi andati. Ormai sei quel che sei e non puoi cambiare
null’altro. Soltanto avanzando per la strada che hai scelto,
schiacciando tutto e tutti, forse ritroverai un po’ di pace e
il tempo per godertela. Ora sai solo che non vuoi che un manipolo di
mocciosi distrugga tutto ciò che hai costruito e calpesti
ciò che hai perso. Glielo fai assaggiare quando sottrai ai
bambini i loro due più cari amici e godi quando quei due
piccoli marmocchi corrono verso di te, in nome di
quell’Amicizia che tanto temi perché
l’hai perduta.
Incoscienti…
Li hai presi.
Potresti ucciderli e sarebbe davvero facile… però
non lo fai…
Sadismo o incosciente pietà, Piemon?
Checkmate
Si, sei decisamente incosciente a non approfittarne.
Potresti ucciderlo, torturarlo, fargli tante di quelle cose da poterci
scrivere un trattato da voltastomaco sulle metodologie moderne di
supplizio Digitale. Però, preferisci stare seduto a
guardarlo mentre si concentra, socchiude gli occhi e corruga le
sopracciglia. Esita, avanza la regina, la riporta indietro, cerca di
fare la scelta giusta, come se davvero ne andasse della sua vita.
Effettivamente, dovresti afferrargli il collo sottile fra le mani e
stringerlo fino a fargli esalare l’ultimo respiro,
così forse favoriresti Millenniumon, ma ritieni che non
faccia differenza, dopotutto, ora come ora, il problema non
è più Yamato Ishida che accorre per salvare
Taichi Yagami, ma Ryo Akiyama. E, per quanto possa essere davvero
forte, per quante grane vi abbia dato, ritieni che lui non
riuscirà mai a sconfiggerLO.
Perciò ti godi l’ultima partita a scacchi insieme
a quel piccoletto.
L’ultima per quella sera o l’ultima della tua vita?
La porta si apre, ironia della sorte, e il tuo servitore ti chiama,
spaventato –Signore!- esclama –E’
arrivato!-
Tre parole ed è la fine dei giochi.
-Che peccato…- dici dandogli una pacca sui capelli biondi e
lasci la stanza.
Ma prima che tu esca, prima che ordini al tuo servitore di riportarlo
in cella, odi per l’ultima volta la sua voce da uomo mancato.
-Scacco matto.-
Fuck you!
E’ vicinissimo a te.
Sibila nel tuo orecchio quelle odiose parole e vorresti solo colpirlo
fino a farlo inginocchiare senza fiato ai tuoi piedi.
Ma la tua forza non basta e questo ti fa incazzare da morire.
E la cosa che odi maggiormente di lui è che sa di essere
molto più forte di te e, se volesse, potrebbe afferrarti e
sottometterti senza darti possibilità di ribellarti, ma non
lo fa. Ti guarda, sfidandoti con quegli occhi sanguigni che vorresti
cavare, e ti chiede di venderti in cambio del suo aiuto.
Lo respingi senza smettere di fissarlo, trattenendoti dallo sputargli
in faccia (se doveste combattere, sai già che perderesti) e
te ne vai.
-Non resisteresti un minuto là fuori.- ti dice, aspettando
che tu torni indietro pronto a inginocchiarti e a prenderglielo in
bocca.
Della sua protezione non te ne fai nulla, tanto più che non
la vuoi, e neppure lui voleva e vuole concedertela.
Sta solo approfittando del tuo dolore, allora tanto vale che esci per
le vie di quella città maledetta, chissà che non
ottieni molto di più che parlando con questo stupido
pagliaccio.
Welcome to my life
Un braccio rotto, per non parlare di quelle due o tre
costole…
E le escoriazioni dove le mettiamo? Aggiungiamoci anche la stanchezza,
la quasi totale sordità e l’emorragia
interna… altro?
Neppure sai cos’hai di rotto e cosa invece funziona ancora.
Tanto poi le ferite si rimargineranno, è una maledizione
costante, ma non t’importa.
Era ora che se ne accorgesse.
Ti fissa basito, mica se l'aspettava che togliessi così le
palle. E forse un po’ è anche merito suo, ma non
glielo concederai mai.
Da quando tutti, compreso lui, si sono messi in testa che tu fossi
speciale, non c’è stato giorno in cui non
cercassero di farti a pezzi.
E ora che è nella tua stessa situazione, anche se solo per
una volta, per una stupida circostanza e un bizzarro scherzo del
destino, ti guarda con meraviglia, come a chiedersi come mai non ti sei
ancora infilato un cappio al collo e non hai dato un calcio allo
sgabello della tua esistenza.
Bella domanda, tu te lo chiedi ogni giorno.
Forse è solo che non hai la minima intenzione di dare
soddisfazioni a chi non se le merita e sei troppo attaccato alla tua
vita.
Così sogghigni come fa lui, con gusto e falso gaudio e
glielo dici chiaro e tondo –Benvenuto nella mia vita.-
Inkheart
Era solo possesso.
Solo quello sarebbe dovuto essere.
Lui era suo e di nessun altro. Il suo giocattolo, il suo trastullo,
quello che si portava a letto quando si annoiava di possedere Lady
Devimon e quando si seccava del fatto di dovere pregare Vamdemon in
ginocchio perché lui, il “signore
dell’oscurità” come voleva chiamarsi,
non gradiva d’essere sottomesso. Con quel marmocchio
bastavano sì e no due parole in croce.
Minacce al fratellino, ricattucci vari… solite cose,
insomma, neppure ci metteva tanto, anche perché,
diciamocelo: non gli ci voleva molto a costringerlo con la forza, ma
vuoi mettere il gusto di fargli chinare il capo spontaneamente?
Chiunque gli sarebbe stato alla larga sapendo che era SUO.
E invece…
-Mi fai male.-
-Non fare il bambino, hai passato di peggio.-
Già, c’era qualcuno a cui non importava che su
Yamato Ishida ci fosse scritto “Piemon” a caratteri
cubitali, perciò lui, il “padrone” di
quella schiena rosata e liscia, di quegli occhi azzurri e di quei
capelli biondi, di quella faccia da schiaffi e di quella voce profonda,
non poteva esimersi dal rimarcare il proprio territorio con un seme di
spade dal cuore grande e l’elsa sottile.
Perché Yamato non era suo, era IL suo, il che rendeva la
questione molto, ma molto più delicata.
Il cerchio della vita
Gli tieni la mano e lo guardi mentre si lascia andare, distende le
rughe, chiude gli occhi, sorride appena mentre la forza fra le sue dita
nodose s’affievolisce fino a cessare.
Resti a guardarlo reggendo quell’arto inerte per non sai
quanti secondi e t’aspetti che scompaia, quasi ti stupisci
del fatto che il suo corpo resti integro a ricordarti che è
morto.
E piangi…
E’ stupido, ma piangi, non puoi farne a meno,
perché, per quanto hai lottato per spegnere quella vita, non
hai mai potuto fare nulla.
E quando hai rinunciato a ghermirla, quando l’hai amato, il
tempo è scorso come un soffio ed ora lui è
lì, vecchio e senza vita.
Ma sereno.
Sorride perché ci sei tu e lo sai, avete aspettato tanto
questo momento, da quando Sora se n’è andata.
Lui l’amava più della sua vita, perciò
ti ha chiesto di lasciarlo in pace, di aspettarlo, perché vi
amava troppo entrambi per perdervi tutt’e due.
E tu hai acconsentito, in fondo, non sono trascorsi neppure
cent’anni: un tempo relativamente breve, per te.
Chiudi gli occhi, raccogli la forza che hai, non ti ci vuole nulla, se
n’è andato appena da un minuto scarso. Senti le
sue membra tendersi, le sue ossa fortificarsi, il suo corpo riprendere
forma. Lo rivuoi piccoletto e scassa palle, come ai vecchi tempi, e sai
che questo lo manderà su tutte le furie ma è
così che lo ami, con i suoi attacchi isterici da ragazzo che
pretende di essere un uomo.
Il suo cuore riprende a battere, l’aria riempie i polmoni e i
suoi capelli sono nuovamente di quel colore paglierino che ti fa girare
la testa.
I suoi occhi poi…
-Non fare tante scene...- lo istighi, morendo dalla voglia che li
riapra e ti guardi. Ma lui non risponde, il furbetto.
Neppure può pretendere di fingersi morto, perché
è palese come se la ride sotto i baffi e la cosa ti diverte
assai.
-Non stai dimenticando qualcosa?- sussurra malizioso ed è
allora che ti chini su di lui e lo baci sulle labbra nuovamente lucide
e rosee.
Le possiedi come tanti anni fa e nonostante il tempo trascorso, il loro
nostalgico sapore è il medesimo.
-Ben svegliata, bella addormentata.- gli sussurri a tua volta.
E da adesso in poi, starete insieme per sempre, perché la
vita è un cerchio senza fine.
Note:
Partiamo dai titoli, che sono citazioni di canzoni e di un libro/film.
Walk on the Edge è la canzone di Yama, mi sembrava doveroso
metterla.
Ora scendiamo nei dettagli.
Nelle prime fic ho semplicemente pensato che Pie fosse in qualche modo
colpevole della depressione di Yamato. Insomma, controllando quel
territorio, sarà stato ben consapevole del potere oscuro
della mente che genera simili grotte strambe. Anzi, potrebbe aver
modificato Digiworld apposta per far sprofondare tutti nella
più completa disperazione... beh alla fine è solo
lui quello disperato e io sono molto cattiva, lo ammetto.
Niente amore per ora.
Arriviamo alla 3a "cosa" ispirata ai giochi che vedono Ryo
protagonista, mi pare fossero Anode e Catode Tamer, ma non erano due
giochi solo, ma diversi... comunque, il succo della faccenda
è che Mugendramon prima di morire si unisce a Kimeramon
formando Millenniumon, mette su un casino resuscitando i vecchi nemici
e rapendo i bambini prescelti il 31 dicembre del 1999 e i digimon
chiedono aiuto a Ryo Akiyama (si, quel R.Akiyama).
Morale della favola, il mio cervello patito d'angst voleva che
scrivessi qualcosa su quell'occasione che potrebbe, come non potrebbe
essere accaduto.
La quarta.... è solo un'anticipazione di una fic che sto
scrivendo (sono al capitolo 2) in cui i due se la devono vedere con un
tale di nome Faust e con Mephismon, spero di potervela far leggere
presto, perciò ho evitato di metterci troppi dettagli. E
Pie... si è sempre una carogna infida, tsk U_U
La quinta è una dimostrazione del mio livello di cattiveria.
Io sono sempre fissata col fatto che Yama possieda il potere
dell'oscurità un tempo appartenuto a Lucemon (ho in corso
una fic su questo, ma non è Pie/Yama) e quindi tutti lo
cercano, tutti lo vogliono e nessuno capisce come sta, neppure Pie,
finché non tocca con mano quanto sia difficile per lui
vivere così.
La sesta, è la faccenda del tatuaggio. In realtà
è una cosa molto più complessa, ma in pratica io
pensavo che qualcuno, di nome Lilithmon (altra fissa perenne) l'abbia
maledetto. E così il povero Yamatuccio mio è una
calamita per maniaci. Piesama dovrà metterci rimedio, no? U_U
Per fortuna che si sa difendere il bimbo e per
metà dei pervertiti basta il buon nome di Pie a tenerli
lontani, tiè!
Settima ed ultima... Non credo che Yama desidererebbe stare con Pie
appena morta Sora. Si, li adoro come coppia, ma la loro relazione
è un casino assurdo XDD Perciò mi sembra normale
che Yama voglia finire la sua esistenza prima di iniziarne un'altra da
immortale, con quello scassapalle del suo uomo.
Bene, ora vi lascio, sperando di non avervele rotte io le palline
eheheh!! Bacioni a tutti e fatemi sapere che ne pensate.
Così se mi dite che devo chiudermi in manicomio ci faccio un
pensierino.
Kiss kiss!!
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