Titolo: The Angels Christmas Fair
Personaggi/pairing: (Bonus
“Roulette russa”) Hermione J. Granger, Altro personaggio
Genere: Generale
Rating: Giallo
Avvertimenti: One-Shot; Missing
Moment
Prompt utilizzati: Angelo,
Stella, Ricordi, Vin brulé, Regalo, Coro
Eventuale canzone scelta:
Silent Night
The Angels Christmas Fair
indetto da jakefan e Kagome_86
«Abbiamo preso lo zenzero e la cannella… mancano solo i canditi, e poi
potremo dedicarci ai regali.»
Hermione ascoltava distrattamente sua madre intenta ad elencare gli
ingredienti che mancavano per i biscotti allo zenzero. La sua mente era
ancora persa tra i ricordi legati alla festa di Natale al LumaClub.
Un completo disastro.
McLaggen l’aveva perseguitata tutta la sera, e lei aveva tentato in
qualsiasi modo di sfuggirgli.
Se avessi saputo che il viscido era
dotato di tentacoli, neanche fosse
una Tentacula Velenosa, avrei evitato di chiedere proprio a lui di
accompagnarmi.
E come se non bastasse non era ancora riuscita a chiarire con Ron.
Anzi, invitando Cormac, aveva ulteriormente complicato le cose.
Ammettilo, Hermione. Non è stata una
mossa intelligente.
Non lo era stata per niente. Aveva solamente dato l’ennesima
dimostrazione di quello che provava per quell’idiota.
I M.A.G.O. sono il tuo obiettivo
adesso, Hermione. Lascia perdere
quella Zucca Vuota.
Succhiò istintivamente il labbro inferiore tra i denti e la lingua.
Alzò lo sguardo e cercò la sagoma della madre che si distingueva a
fatica nella moltitudine di gente ammassata tra le bancarelle.
Non appena arrivata alla stazione di King’s Cross, sua madre l’aveva
accolta calorosamente e con un sacco di progetti per il pomeriggio.
Così avevano deciso di recarsi all’Angels Christmas Market, ad Hyde
Park. Hermione, nonostante il viaggio, aveva accettato più che
volentieri: le sarebbe servito per distrarsi e non avrebbe pensato a
tutto quello che era successo la sera prima.
Beh, ci aveva provato.
«Hermione, credo di aver preso tutto. Vedrai, ne faremo tantissimi.
Ricordi quando li preparavamo insieme?»
«Certo, mamma.»
Hermione sorrise sinceramente. Nonostante amasse essere una strega, la
lontananza non era affatto facile da gestire. I suoi genitori le
mancavano, soprattutto adesso che per il Mondo Magico si prospettavano
tempi molto bui.
Comincio ad essere veramente
preoccupata per quello che una nuova
Guerra potrebbe significare per la mia famiglia non certo Purosangue,
pensò sconsolata.
Si lasciò scivolare di dosso quelle preoccupazioni e annuì con un
altro sorriso appena accennato alla proposta di sua madre di
continuare nella ricerca di un regalo per il padre.
***
L’odore della cannella e delle altre spezie gli solleticavano il naso.
Trovava fastidiosa quella fragranza che si diffondeva nell’aria e andava
a mischiarsi agli altri odori: dolciumi e bevande della tradizione
natalizia babbana, legno umido delle bancarelle e degli alberi e
arbusti attorno, sudore e sangue della gente che si spintonava tra gli
stand e dei mocciosi che correvano come forsennati da una parte
all’altra del viale addobbato e che puntualmente andavano a scontrarsi
con lui.
«Ne hai ancora per molto?» Sanguini lo disse con la solita espressione
annoiata, se non fosse stato per quella inclinazione seccata che
evidentemente Eldred non aveva percepito.
«Andiamo, non fare il guastafeste. Invece di fare quella faccia, perché
non dai un assaggio a questa bevanda babbana. Com’è che si chiama…? Vin
brulé, ecco.» Eldred avvicinò la tazza all’amico, ma dovette
rassegnarsi con uno sbuffo: Sanguini aveva arricciato il naso in una
vera e propria espressione di disgusto.
«Dovresti essere più aperto a queste cose. Io lo trovo davvero
delizioso, ottimo per serate fredde come questa. Sai, credo che potrei
cominciare a scrivere qualcosa sulle tradizioni babbane…» Diede un paio
di sorsi alla tazza che aveva offerto prima, poi continuò a borbottare
tra sé e sé.
Sanguini ascoltava distrattamente il parlottare di Eldred, ormai
abituato ai suoi lunghi monologhi. Se non fosse che gli aveva promesso
di accompagnarlo a Notturn Alley, si sarebbe risparmiato tutte quelle
luci colorate, i festoni, i balocchi, la confusione, e ovviamente
quell’odore nauseabondo che proveniva dal vin brulé…
Una leggera foschia rende l’atmosfera
di Londra quasi suggestiva. Lo
spettacolo della neve che ha ricoperto i tetti delle case, le insegne
dei negozi, le strade, insieme alle luci natalizie ad ornamento di ogni
dove è incantevole. Sente ancora riecheggiare nella mente la sua voce
che intona una carola di Natale mentre, estasiata, lava il suo corpo
con il sangue delle loro vittime di quella notte. L’odore del sangue
che si mischia a quello del vin brulé cucinato istanti prima del loro
arrivo da quelle stesse vittime nella loro casa.
«Per la barba di Merlino! Quella ragazzina non era forse alla festa del
vecchio Lumacorno, ieri sera?» La domanda improvvisa di Eldred distolse
bruscamente Sanguini dai suoi cupi pensieri. Seguì con lo sguardo la
direzione verso la quale era rivolto quello di Eldred e questa lo portò di fronte
ad una ragazzina dai folti capelli bruni e dall’aria crucciata che
guardava la pila di sciarpe su una bancarella, indecisa evidentemente
su quale acquistare. Non rispose. Sapeva che, quando Eldred aveva
quello strano luccichio agli occhi, era meglio non assecondarlo… non
che questo potesse in qualche modo abbatterlo.
«Dico invece che è quella ragazzina! Ho visto il giovane Potter
conversare con lei. Di sicuro oltre ad essere compagni di scuola,
saranno anche ottimi amici, e quale migliore occasione di quella di
poter convincere la cara
amica a persuaderlo riguardo alla sua
biografia.» Sistemò per bene gli occhiali sul naso e cominciò ad
avvicinarsi a lei, mentre assumeva quell’espressione disinteressata e
ingenua che di certo non gli apparteneva. A Sanguini non rimase altro
che seguirlo.
***
Quella rossa o quella blu? Però,
forse, sarebbero meglio un paio di
guanti. O un cappello...
«Accidenti! Ma perché non ci ho pensato prima?» Da parecchi minuti –
aveva ormai perso la cognizione del tempo – non faceva che guardare
quelle sciarpe, tuttavia senza avere la benché minima idea di quale
scegliere. Di solito, nei Natali passati, si occupava settimane prima
dei regali, soprattutto quelli per i suoi genitori: sapeva che
avrebbero apprezzato di più un regalo fatto con le sue mani, magari, o
comunque che non avesse niente di “magico”. Per cui si premuniva e
trovava la soluzione migliore in tempo. Di solito…
Miseriaccia! …oh, ecco. Adesso parlo
come lui.
Si morse con rabbia l’interno della guancia e, frustrata, andò a
guardare quei guanti verdi indossati dal manichino in fondo allo stand.
Non ricordava fosse tanto difficile scegliere un regalo di Natale.
Fece il giro attorno lo stand e si mise di fronte al manichino,
nell’angolo in cui si collocava un altro stand che esponeva oggetti
artigianali, per lo più angeli in terracotta dipinti ad arte.
Magari questi potrebbero andare.
Potrei ricamarci sopra qualcosa.
Insomma, sono diventata piuttosto brava con i ferri…
«Sanguini, tu che ne pensi? Non è
particolarmente… realistico questo
angelo? Devo ammettere che questi babbani ci sanno proprio fare…»
Hermione si riscosse bruscamente all’udire quelle parole. Si voltò
verso i due interlocutori e quasi all’istante poté riconoscere che
quella voce apparteneva ad un mago. Un mago occhialuto, piccolo e
tarchiato, vestito con un completo marrone piuttosto appariscente ed un
cappello che faceva sembrare la sua testa ancora più piccola. Il tizio
con lui era invece parecchio inquietante: alto, emaciato e
tremendamente pallido, con due ombre intorno agli occhi che li
rendevano ancora più cupi e profondi. L’espressione annoiata del suo
volto si alternava, di tanto in tanto, con quella quasi… affamata,
quando spostava la sua attenzione verso la donna dietro il bancone che
con meticolosità appendeva delle decorazioni a forma di stella in
alto alle sue spalle. Si distingueva benissimo il tintinnio delle
stelle che si scontravano l’una con l’altra, mosse dal vento quasi
impercettibile.
Ricordava benissimo la lezione di Difesa contro le Arti Oscure
incentrata sui vampiri e Hermione era sicura che quello accanto al
mago fosse un vampiro.
Il mago, che non aveva ricevuto alcuna risposta dall’altro, si rivolse
ad Hermione, la quale si ritrovò presa alla sprovvista. «Lei cosa ne
pensa, signorina?»
«Ehm… ecco, io… io non credo di aver capito, signore.»
«Oh, mi scusi. È che mi chiedevo cosa ne pensaste di questo angelo
qui.» In mano teneva il busto di un angelo paffutello dall’aria
birichina.
«Beh, penso che sia… carino.» Hermione sorrise gentilmente. Quel mago
era curioso. Più che altro era curioso il modo in cui la guardava:
come se non aspettasse altro che… che?
Non ebbe il tempo di concludere
quel pensiero, che il mago riprese a parlare. «Sa, la sua faccia non mi
è nuova, signorina. Non si trovava per caso alla festa di Natale del
Professor Lumacorno, ieri sera? Mi pare di averla vista tra gli
invitati. Deve essere una studentessa di Hogwarts.» Quest’ultima frase
la disse piano, mentre si accostava con fare confidenziale vicino il
volto di Hermione.
Ecco perché mi era familiare! Devo
averlo intravisto mentre cercavo di
seminare McLaggen.
«Ricorda bene, signore. Mi trovavo proprio lì,» rispose Hermione con un
sorriso appena accennato.
«Avevo ragione, dunque! Ma lasci che mi presenti: sono Eldred Worple,»
disse Eldred. Si tolse il cappello e con un segno di intesa invitò il
vampiro ad avvicinarsi. «Mentre lui è il mio amico Sanguini.»
Quest’ultimo, poco interessato alla cosa, fece appena un cenno.
«Hermione Grenger. Molto lieta, signori.» L’ultima cosa che voleva era
dover perdere tempo prezioso per stare dietro al chiacchiericcio
continuo di un mago e alla presenza silenziosa – e inquietante – di un
vampiro.
«E così lei è una studentessa di Hogwarts del quinto anno, correggetemi
se sbaglio,» disse Eldred con un’aria vaga che comunque non convinceva
del tutto Hermione.
«Sesto, in realtà.»
«Ma allora conoscerà bene il signor Potter. Anche lui frequenta quello
stesso anno,»
L’aver sentito nominare Harry, le fece scattare un campanellino
d’allarme.
È interessato a Harry… logico. Dovevo
capirlo subito.
Hermione sapeva che di sicuro Eldred avrebbe cominciato a fare
insinuazioni riguardo ad Harry, il Prescelto e quant’altro. Infatti la
pronta domanda di Eldred le diede ulteriore conferma.
«Magari siete pure ottimi
amici, o sbaglio anche questa? Magari è la
stessa amica che cercava ieri… Perché sa, lei potrebbe convincerlo a
scrivere la sua biografia! Non impiegheremmo molto tempo, e pensi,
potrebbe guadagnarne qualcosa anche lei…» Disse Eldred con tono
ammiccante. Hermione a quel punto capì che l’unica cosa da fare era
sbarazzarsi di lui.
«Non credo di essere interessata, signore. Anzi, per me è arrivato il
momento di andare. Credo si sia fatto tardi. È stato un piacere
conoscerla… ehm, conoscervi,
davvero, ma adesso devo proprio andare.»
Fece un gesto frettoloso di saluto con la mano e voltò loro le spalle.
La confusione che mano a mano era aumentata non le permetteva di
andarsene di fretta, per cui poté sentire distintamente le parole di
Eldred. «Ma signorina, non si rende conto che la gente vuole sapere
quante più cose sul Prescelto? È di vitale importanza! Vuole sapere se
è con il Ministero!»
Hermione si fermò un attimo in mezzo alla folla. Il Ministero… Percepì
appena una morsa allo stomaco, strinse i denti e con aria contrita
cominciò a farsi largo tra la confusione, alla ricerca della madre.
***
«Dannazione! Ci mancava molto poco, molto poco. Ho perso un’occasione
unica. Devi averla spaventata, ne sono sicuro. Avresti dovuto smettere
fin da subito di fissare il collo di quella donna. Ti ho visto, sai?
Non sono mica scemo.»
Sanguini si voltò verso Eldred. «Sei stato tu a spaventarla. Le sei
piombato addosso come un avvoltoio. Avresti dovuto usare più tatto.»
«Più tatto, dici? Sono stato gentilissimo. Le ho perfino chiesto
educatamente cosa ne pensasse di questo coso con le ali,» rispose
Eldred. Con la mano continuava ad agitare l’angelo paffuto.
«Evidentemente ho sbagliato approccio.»
Sanguini alzò gli occhi al cielo. Non vedeva l’ora di andarsene da quel
posto e starsene per conto suo… magari senza Eldred intorno. «Adesso
che hai finito, che ne dici di andarcene? Dobbiamo andare a Notturn
Alley, ti ricordo.»
«Certo, certo. Possiamo andare,» disse Eldred. Calcò per bene il
cappello in testa e si sistemò meglio la sciarpa intorno al collo.
Fecero per andare quando una voce li fermò. «Mi scusi, signore. Vedevo
che era particolarmente interessato a quell’angioletto. Si è deciso ad
acquistarlo?» La stessa donna dietro al bancone che aveva fissato tutto
il tempo si era rivolta a Eldred, il quale, ancora seccato per il
tentativo mal riuscito di convincere la ragazzina bruna, con uno sbuffo
rispose «Ah, sì sì… ecco a lei,» disse mentre estraeva dalla tasca del
denaro babbano che teneva “per ogni evenienza”, come diceva lui. «E
tenga il resto.» «La ringrazio, signore, e buon Natale!» «Come no.
Certo, certo. E ora, dimmi, cosa me ne faccio di questo coso?» Sanguini
non si sprecò nemmeno a rispondere… «Beh, posso sempre usarlo per
spaventare quei maledetti gnomi che girano per il mio giardino,» disse
Eldred… per l’appunto.
***
Fortunatamente era riuscita a trovare sua madre in fretta. L’aveva
scorta vicino ad una bancarella che vendeva addobbi natalizi e
cianfrusaglie varie. In quel momento si stavano incamminando verso
l’uscita di Hyde Park, dritte verso casa.
«Certo che stasera c’era molta confusione, ma mi sembra normale, è la
Vigilia, dopotutto.» Hermione ascoltava poco attenta. Eldred le aveva
messo involontariamente una pulce nell’orecchio: il Ministero voleva
Harry dalla sua parte. A Hermione parve naturale pensare immediatamente
che Harry, qualora lo avessero contattato – perché prima o poi ci
sarebbero riusciti –, non sarebbe stato del loro stesso avviso. Non
dopo tutti i torti che aveva subito…
«Hermione, mi ascolti? Ti ho chiesto se alla fine sei riuscita a
trovare qualcosa per papà,» disse sua madre che sembrò leggermente
infastidita dalla poca attenzione della figlia.
«Scusami, mamma. Oggi non sono stata di molta compagnia, vero? È solo
che nel Mondo Magico stanno succedendo delle cose e…» Sua madre la
interruppe mettendole una mano sulla spalla. «Non occorre che ti
giustifichi. È solo che ci vediamo così poco, e per quel poco che
possiamo stare insieme vorrei che tu fossi qui, e non da qualche altra
parte. Mi capisci?»
Solo allora Hermione si rese conto di non essersi comportata
correttamente nei confronti di sua madre. Aveva ragione: doveva
approfittare meglio dei momenti insieme a lei e a suo padre.
«Ti chiedo scusa,» disse. La madre le rispose con un sorriso. «Comunque
no, non ho trovato nulla,» continuò con espressione dispiaciuta.
«Non preoccuparti, averti per il giorno di Natale è di sicuro il
miglior regalo che potrebbe mai ricevere.» Hermione parve rincuorata
dalle parole della madre.
Silent
night, holy night!
All is calm, All is bright
Round yon Virgin, Mother and Child
Holy Infant so Tender and mild,
Sleep in heavenly peace,
Sleep in heavenly peace.
Di fronte l’uscita del parco un piccolo coro formato da grandi e
piccini intonava una carola natalizia. Hermione e la madre si
avvicinarono e rimasero in silenzio ad ascoltare.
Quello, dopotutto, sarebbe stato un bel Natale.
Posso sempre riciclare la lana
rimasta che usavo per fare i cappellini
per gli elfi. La stella dovrebbe venirmi bene…
***
Dalla parte opposta alla stessa uscita, dove il piccolo coro continuava
a cantare Silent Night, Sanguini e Eldred camminavano fianco a
fianco, anche quest’ultimo stranamente silenzioso.
Silente Night, holy night… Carmilla continua a cantare, mentre con un
panno umido toglie il sangue sul viso. Lui l’ascolta in silenzio,
rapito, senza sapere che quella sarebbe stata l’ultima volta che
l’avrebbe sentita cantare.
Notenoiose:
Questa cosa qui è stata scritta in un paio d’ore, riletta alla c**** e
inviata cinque minuti prima della scadenza per il Contest indetto dalla
lupastra Jakefan e la comare Kagome_86 Un canto di Natale.
È ambientata subito dopo la festa di Natale al LumaClub. Hermione
decide di trascorrere le vacanze natalizie insieme ai suoi genitori.
Non mi dilungo troppo, dico solo che questa è la prima e ultima volta
che mi iscrivo ad un contest natalizio. Avrete notato il mio ammmore
per il Natale, eh? E come se non bastasse, il personaggio che mi è
andato a capitare è stato Hermione, la quale mi ha fatto impazzire. Le
idee scarseggiavano, quelle poche le cambiavo un giorno sì e l’altro
pure, fino a quando una certa signorina vannagio si è
messa a scalciare
sassolini. E così è uscito fuori Sanguini insieme all’amico Eldred.
Questi due personaggi sono comparsi durante la festa di Natale al
LumaClub, in quanto invitati. Di Sanguini si sa poco e niente, e
potrebbe essere legato in qualche modo ad una certa Lady Carmilla
Sanguina che aveva la bella abitudine di lavarsi con il sangue delle
sue vittime, convinta che così facendo avrebbe mantenuta intatta la sua
bellezza. Io ci ho ricamato sopra ed è venuta fuori ‘sta cosa qua. Non
è escluso che un giorno di questi approfondisca meglio il loro
rapporto, anzi.
Non sono completamente soddisfatta del risultato, potevo impegnarmi di
più. Se non fosse stato per un branco di amikette che mi hanno
minacciato, incitato fino all’ultimo, non l’avrei mai finita.
Quindi, prendetevela con loro! :P
Grazie a chi leggerà.
|