Salve a tutti! Mi
chiamo Ichigo Momomiya, ho 28 anni, sono felicemente sposata e ho una
bellissima bambina di 7 anni. Scrivo questa storia per raccontarvi di come
cambiò la mia vita, all'incirca 13 anni fa...
------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
-Ichigo!
Sbrigati o farai tardi!- urlò la madre dalla cucina.
-Arrivo!
Buongiorno mamma, buongiorno papà. Io scappo- prese una fetta di pane con la
marmellata e uscì di corsa dalla porta.
"Uffa anche
oggi in ritardo! Perchè non sento quella sveglia maledetta! E Ryo non si è
ancora visto!"
Proprio in
quel momento, intravide una figura appoggiata al muro della
scuola.
-Ryo! Ryo!-
salutò
-Come sempre
in ritardo. Prima o poi i professori butteranno fuori dalla classe anche me!-
rispose il ragazzo.
-Buongiorno
anche a te Ryo. Sì, sto bene Ryo. Grazie per esserti preoccupato per me- lo
prese in giro Ichigo.
Ryo
Shirogane e Ichigo Momomiya erano compagni di classe sin dall'asilo.
Alle elementari avevano fatto gruppo insieme a Masaya Aoyama e Mint Aizawa.
Da allora erano inseparabili.
Alle medie
Ryo aveva conosciuto Keiichiro Akasaka, che lavorava in un locale gestito dai
suoi genitori. Aveva un anno in più di loro però si era integrato
subito.
Alle
superiori poi, Mint era stata messa nella sezione A mentre loro erano nella B.
Questa cosa era stata gradita molto da Ichigo, che aveva una cotta per
Masaya.
Peccato che
quando gliel'aveva detto lui se ne era uscito con un -Mi dispiace ma io sto già
con un'altra. Scusa- e se ne era andato. Si era scoperto che
l'altra era proprio
Aizawa.
Ma per
fortuna questa cosa non aveva influito sull'unità del
gruppo.
-Uff...Due
ore di matematica sono pesanti...Per fortuna ora c'è ginnastica!- esclamò Ichigo
mentre aspettava il suo turno per fare l'esercizio.
-Non sono le
due ore ad essere pesanti, è la tua incapacità di capire la matematica a
renderle tali- rispose Ryo.
Ci fu una
risata da parte dei ragazzi in fila e Ichigo divento
paonazza.
-Momomiya
vogliamo anche dei pasticcini col tea o vogliamo fare l'esercizio?- chiese
allora il professore, dopo averla chiamata più volte.
-Mi scusi
prof. Masaka. Arrivo- lanciò un'occhiata al ragazzo che l'aveva distratta e
corse verso l'ostacolo da saltare.
"Appoggiare
le mani, spinta e salto"
Appoggiò le
mani, si diede la spinta e saltò.
-Brava
Ichigo-chan. Ti ho intravisto dalla porta della palestra e devo dire che
migliori di giorno in giorno- disse Keiichiro
all'uscita.
-Grazie
Akasaka-kun. Devo dire che mi sono stupita persino io. Ah, io sono arrivata!
Allora a domani-
-Uh!
Ichigo-chan, hai chiesto ai tuoi per il locale?- intervenne
Ryo.
-Che sbadata!
Me ne sono dimenticata! Ma ora i miei non ci sono...Domani è sabato e non
abbiamo scuola. Vieni per le dieci così glielo chiedi e provi a convincerli se
per caso non vogliono-
-Ecco lo
sapevo. Il lavoro sporco sempre a me....Ok...A domani-
-A
domani!-
Rientrò in
casa e si diresse in camera sua.
Aveva un
sacco di compiti da fare e doveva finirli in fretta, così da preparare un piano
per convincere i suoi a lasciarla lavorare sabato e domenica al locale dei
genitori di Keiichiro. Gestivano un piccolo bar, nel parco e in quel periodo
avevano molti clienti e i camerieri non bastavano così avevano chiesto al gruppo
se gli andava di aiutarli quando non avevano scuola.
Akasaka e Ryo
andavano lì ogni pomeriggio mentre Aizawa e Masaya andavano solo nel
week-end.
Mancava solo
lei che però ogni volta evitava il discorso con i
genitori.
Conosceva la
risposta, ma ora era stufa di essere trattata come una bambina e li avrebbe
affrontati.
§ SALVE! Spero che questo prima cap vi piaccia. So che non è
ancora spiegata bene la situazione però spero vogliate continuare a leggere, anche perchè non è
la solita fic, è un'idea che mi è venuta a mezzanotte e mezza però
mi è piaciuta e allora mi sono detta la scrivo; non vi dirò le coppie. Dovrete leggere
per scoprirle. Naturalmente ho l'appoggio della feffe (che non era molto
convinta dell'idea a dir la verità)...Sono riuscita lo stesso a convincerla ad aiutarmi e
ripongo la fiducia nella sua sanità mentale. Recensite, ci fareste contente,
anche insulti, li accetteremo. Bye! § |