Hoshisaki

di VaniaMajor
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Author's note: Benvenuti a tutti! Cominciamo con un piccolo assaggio di quanto vi attende...Sarà una lunga avventura!

PROLOGO

«Vieni, Inuyasha.» disse l’inu-yokai, tendendo la mano verso il piccolo dai capelli d’argento. Il bambino si aggrappò alla mano del genitore, felice, e si fece issare sul suo ginocchio. La madre lo aveva lasciato sulla soglia e se n’era andata chiudendo la porta dietro di sé, ma Inuyasha non aveva timore di restare solo con suo padre. Anche se Inuken il Grande incuteva reverenza a Demoni e Uomini, per il piccolo Inuyasha era una figura a cui affidarsi senza pensiero.
Alzò gli occhi ambrati per incontrare quelli identici di suo fratello Sesshomaru, un demone adolescente dal viso così perfetto da essere quasi femmineo, ma lui stava guardando fuori dalla finestra, appoggiato al muro con le braccia conserte. Sembrava di cattivo umore, come accadeva di frequente quando si trovavano al cospetto del padre.
«Ci racconterai una storia, chichi-ue?- chiese Inuyasha, tornando a guardare il genitore- Mi piacciono le storie in cui sconfiggi i demoni cattivi! Anche al fratellone Sesshomaru piacciono le tue storie!»
Sesshomaru emise un piccolo verso sprezzante che fece corrugare la fronte a Inuken, Imperatore del Regno Occidentale di En.
«Hai ragione, Inuyasha, sto per raccontarti una storia, ma tuo fratello la conosce già e teme di essere annoiato dalle mie parole. Voglio comunque che sia presente perché non gli sia concesso di dimenticarla.» disse, guardando fisso il figlio maggiore. Sesshomaru si voltò finalmente verso di lui, il volto delicato corrucciato in un’espressione di sospetto, poi tornò a guardare fuori, dove cadeva la neve, pretendendo indifferenza. Inuken sistemò meglio Inuyasha sul suo ginocchio.
«Questa storia inizia molti anni fa, in secoli che ormai sono avvolti nella tenebra.- iniziò il Demone Sovrano, raccogliendo le idee- Era un’epoca travagliata in cui Uomini, Demoni e Dei si combattevano a vicenda. Il caos stava distruggendo il nostro regno e quelli vicini, e presto non sarebbe rimasto altro che un deserto a raccontare il massacro in atto. Fu allora che il cielo pianse le sue lacrime per il destino della nostra terra.»
«Il cielo…pianse?!» sbottò Inuyasha, la sua mente di bambino impegnata ad immaginare una cosa simile. Inuken sorrise e annuì.
«Noi la raccontiamo in questo modo. Caddero sulla terra due lacrime di cielo, due stelle gemelle, luminose e potenti, che avrebbero potuto riportare l’ordine nel mondo. Purtroppo, esse non finirono nelle mani adatte ad utilizzarle.- continuò lo yokai- La prima entrò in possesso di una grande sacerdotessa degli Uomini. Il suo nome era Midoriko e fin dalla giovinezza combatteva per ridare speranza ai regni in guerra; il suo unico difetto era la convinzione che solo in Uomini e Dei vi fosse da riporre fiducia. Disprezzava tutti i Demoni.»
«Ma non è giusto!- sbottò il piccolo Inuyasha, battagliero- Noi non siamo cattivi! Io non sono cattivo! Neanche tu e neanche Sesshomaru!»
«Tu non sei nemmeno un Demone, se è per questo; vedi di stare zitto.» lo censurò Sesshomaru, sprezzante, zittendolo e facendogli spuntare le lacrime agli occhi.
«Ti ho già avvertito di stare attento a come parli a tuo fratello, Sesshomaru.- intervenne Inuken, con voce potente e minacciosa- Non ti avvertirò un’altra volta, figlio. E ora taci.»
Sesshomaru strinse le labbra in una linea invisibile e un muscolo vibrò sulla linea della sua mandibola, ma fu tutto. Non reagì al rimprovero paterno e tornò a chiudersi nel silenzio. Inuken accarezzò la testa del figlio più piccolo, poi continuò.
«L’altra stella fu raccolta da un Uomo posseduto da una potente congrega di Demoni. Egli si chiamava Magatsuhi e aveva studiato da mago. Midoriko e Magatsuhi presero il comando della guerra, utilizzando il potere delle Stelle Gemelle, e un giorno si scontrarono faccia a faccia in una battaglia terribile. La magia che utilizzarono fu così potente da sfuggire al loro controllo. Le stelle, pari in potere perché gemelle, messe l’una contro l’altra si frantumarono in sei pezzi ciascuna e volarono in ogni direzione, allontanandosi dai precedenti proprietari.»
«Le Stelle si sono spaccate?!» ansimò Inuyasha, sobbalzando.
«Esatto, Inuyasha. Il potere rilasciato uccise Midoriko e Magatsuhi, e l’atrocità di quest’ultima battaglia riuscì finalmente a calmare gli animi. Lentamente, negli anni, le Razze sono riuscite a creare delle società stabili. Nel nostro Regno di En, tutti vivono in pace, ora.»
«Allora è come se Midoriko avesse vinto! Anche se non mi piace che odiasse gli yokai…però era lei quella buona, giusto?» borbottò Inuyasha.
«Purtroppo questa è stata una sconfitta anche per lei, nonostante fosse animata da buoni sentimenti. Le Stelle si persero, le loro Punte finirono chissà dove. Fu con l’intento di ottenere di nuovo la benedizione del cielo che nacque la ricerca delle Hoshisaki.»
«Le Hoshisaki?» chiese Inuyasha.
«Le Punte di Stella delle favole che ti racconta tua madre, imbecille.» ringhiò piano Sesshomaru, dal suo angolo. Inuyasha rispose facendogli una linguaccia e Inuken decise di soprassedere.
«Allora sono vere, chichi-ue?» Inuyasha sembrava felice di averlo saputo.
«Sì, piccolo mio. Le Hoshisaki, nei secoli, hanno dimorato nelle anime dei viventi. Amano la Vita, desiderano influenzarla e per questo ne sono attratte. Quando l’ospite prescelto muore, esse si spostano in una nuova vita. Esistono sei Punte di Luce e sei Punte di Tenebra, visto che le Stelle erano state influenzate dai loro possessori. Ora ascolta bene, Inuyasha, perché è importante.- spiegò Inuken, facendosi molto serio- Quattro Punte della Luce appartengono alla nostra famiglia.»
«Davvero?!» esclamò il piccolo hanyo, sbalordito.
«Due dimorano dentro di me. Sono Tsuyosa, la Forza, e Awaremi, la Misericordia. Presto troverò il modo di affidarvele perché non dobbiate attendere che ritornino su questa terra dopo la mia morte. Degli amici fidati stanno lavorando per me.- disse Inuken, sorridendo con una malinconia che il bambino non capì- Una si trova dentro tuo fratello Sesshomaru. Si tratta di Chinoo, l’Intelligenza, che lui spesso insulta con la sua testardaggine.»
Sesshomaru lanciò al genitore un’occhiata di odio puro ma si trattenne dal replicare.
«E l’ultima…- continuò Inuken, guardando con palese affetto il figlio minore- L’ultima è dentro di te, Inuyasha. Si tratta di Yuuki, il Coraggio.»
Inuyasha si toccò il petto con le piccole mani, perplesso e un po’ impaurito.
«Dentro…di me?!» chiese. Inuken annuì.
«Una bellissima Hoshisaki che ti guiderà per tutta la vita. Ora ascoltami, Inuyasha. Lo scopo di noi che regniamo su En è riunire le Hoshisaki della Luce e fare in modo che tornino ad essere un’unica stella.» disse.
«Perché, chichi-ue?» domandò il bambino, curioso.
«Perché, figlio mio, nel Regno di Gake è sorta una tenebra molto…troppo potente.- mormorò Inuken, corrugando la fronte mentre il suo sguardo si perdeva in lontananza- E’ nato un essere contro natura che possiede ben due Hoshisaki, come me, e ne ha appena ottenuta una terza con la forza. E’ un fatto gravissimo. Se quel maledetto riuscisse a raccogliere tutte le Hoshisaki delle Tenebre...»
«Non accadrà. Lo uccideremo prima.» disse Sesshomaru, irritato.
«Tu non scenderai in battaglia con me, Sesshomaru. Sei ancora troppo giovane.» lo frenò Inuken. Sesshomaru perse la compostezza e venne avanti di un passo, i pugni stretti.
«Padre, io…»
«Voglio la tua obbedienza, figlio!- esclamò Inuken con voce possente, facendo sobbalzare Inuyasha che osservava il litigio con preoccupazione crescente- Non gli consegnerò tre delle nostre Hoshisaki, questo è certo! Tu resterai qui e prenderai il mio posto se qualcosa dovesse accadermi.»
Il viso di Sesshomaru fu attraversato da uno spasmo di dolore, poi il giovane demone diede le spalle al padre, cercando con tutta evidenza di non mostrare quanto quelle parole l’avessero turbato. Inuyasha, che non capiva tutto quello che il genitore stava dicendo, sentì ugualmente che stava per succedere qualcosa di brutto.
«Devi…devi andare a sconfiggere questo mostro, chichi-ue? Devi combattere?» chiese, con voce tremante.
«Sì, Inuyasha. Partirò presto per cercare di uccidere Naraku…questo è il suo nome. Ha alleati potenti e sta minacciando le nostre frontiere. Potrebbe accadere il peggio, non possiamo prevedere il futuro, perciò voglio che voi due teniate a mente ciò che vi dirò oggi, che conserviate le mie parole nei vostri cuori perché siate pronti a combattere, se non sarò io a salvare il Regno di En.»
Strinse a sé Inuyasha, alzò lo sguardo sulla schiena rigida di Sesshomaru, poi disse le parole che i due non avrebbero scordato mai più.
«Ascoltatemi bene: dovete trovare le ultime due Hoshisaki della Luce. Sono Shinsetsu, la Gentilezza, e Junan, la Passione. Trovatele a qualunque costo, poi dirigetevi ad ovest, sulle montagne di Sorayama. Là, in tempi antichi, è stato tracciato il cerchio magico che restituirà la sua forma alla Stella della Luce. Createla e usatela per schiacciare le Hoshisaki delle Tenebre finché sono ancora divise, e coloro che le usano. Poi, offritela al Cielo e lasciate che scompaia dal mondo, in modo da riportare la pace. Questa sarà la missione a cui dovrete dedicare le vostre vite.»
«Ma…chichi-ue…- balbettò Inuyasha, ai cui occhi il futuro iniziava a sembrare una lunga strada buia- come faremo a trovarle?»
Sesshomaru si voltò a metà, facendogli capire che nemmeno lui era a conoscenza di quel dettaglio. Rimasero qualche istante in silenzio, mentre le labbra di Inuken si curvavano in un sorriso tenero, paterno.
«Ve lo dirà il vostro cuore, figli miei. Le Hoshisaki mancanti saranno incarnate in coloro che vi completeranno.- mormorò- Sarà l’amore a darvi la risposta.»





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