che lavoro ingrato!

di Xiwan
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Morte si alzò, le ginocchia scricchiolarono. Percorse a grandi passi il corridoio ed entrò attraverso la porta nella stanza numero 3250. Un vecchietto quasi del tutto paralizzato si schiacciò contro il muro roteando il bastone come una clava.

-Vieni a prendermi se hai il coraggio!- ululò sputando saliva e … dentiera.

AHIME’ … CHE LAVORO INGRATO!

-Non mi farò sbattere fuori tanto facilmente!-

FUORI? DA DOVE?

-Tu non sei un agente del Fisco?-

Morte scosse la testa con veemenza.

-E allora chi sei? … ragazzo?-

IO SONO LA MORTE

-La Morte …? Aaah già già il nipote di Eleonore?-

N … NO, SIGONRE … NON SO CHI E’ ELEONOR … ALMENO CHE NON SIA MORTA … IO SONO LA MORTE.

-Cosa? La Sorte? Beh sai ragazzo, la sorte è avversa per noi vecchi …-

OH MAMMA, PURE SORDO!

-Cosa? Hai visto un tordo? E dove?-

Il nonnetto iniziò a girare su se stesso cercando il fantasmagorico tordo.

Morte si prese la testa fra le mani mormorando CHE LAVORO INGRATO, CHE LAVORO INGRATO ….

Dato che da quel parapiglia non se ne usciva, tra tordi e sordi Morte indossò mantello e inforcò la falce.

COSI’ E’ PIU’ FACILE??

Il vecchietto fece un salto -Oh Gesù! La morte è venuta a prendermi!-

SIA RINGRAZIATO IL CIELO

-Cosa?-

HO DETTO : SIA RINGRAZIATO IL CIELO

-Cosa centra il cedro?-

OH SANTO PARADISO!

-Hai voglia di riso?-

OH SAN GENNARO!

-Ti hanno rubato il denaro?-

POVERO ME!

-E’ morto un re?-

ADESSO BASTA!

-Hai buttato la pasta?-

Morte alzò la falce sopra la testa e menò un fendente a mezz’aria.





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