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Beh, salve a
tutti, appassionati di Shaman King!
Questa è la mia
prima fanfiction in assoluto!
Perciò, non siate
troppo duri nel giudicarla! ^.-
Spero che vi
possa piacere!
Perciò, bando
alle ciance ed eccovi la storia!
PROLOGO
Tempo fa in una
giornata ventosa una ragazza bionda, mentre viaggiava verso la sua nuova casa,
aveva trovato un foglio stracciato. Su di esso vi erano scritti degli
appunti:
“…Si sussurra che esista una dea, uno spirito
la cui abilità sia seconda solo allo spirit king, lo spirito supremo. È uno
spirito fiero e orgoglioso e ha la capacità di dominare ogni elemento naturale,
al di sopra degli spiriti degli elementi stessi, oltre che possedere altre virtù
ignote e arcane. Ogni sciamano che conosce questa leggenda vorrebbe riuscire ad
ottenere questa dea come spirito custode, ma lei non si lascia dominare da un
umano. Fugge dagli sciamani, si fa beffe di loro e continua la sua esistenza
libera. Si dice anche che certe volte riesca ad apparire agli occhi di umani non
sciamani, con l’aspetto di una fanciulla bellissima. Una polverosa leggenda
semisconosciuta racconta che la dea riuscì a nascere in un corpo umano. Ma così
facendo si scordò della sua natura e si
innamorò…”
La ragazza
appallottolò il foglio e lo lanciò nel cestino più vicino, facendo centro.
Chiunque avesse scritto quella roba doveva essere veramente un ingenuo, se ci
credeva veramente. Erano solo delle stupide favole.
CAPITOLO I
In cui
un semplice essere umano riesce a dissolvere il più potente degli over
soul
Ansimava, il
respiro spezzato in rantoli.
Vacillava ad ogni
passo, cercava un sostegno in ogni sporgenza che
trovava.
Si fermò per
riposarsi un pochino. Lasciò che le sue gambe cedessero e che la sua schiena
strusciasse sulla ruvida parete di una roccia che a malapena distingueva. Non
sentiva più nulla, forse la pietra le aveva graffiato la schiena ma ormai era
diventata insensibile al dolore. Si scostò i capelli sporchi dal viso e nel
compiere quel semplice gesto si osservò le mani,
agghiacciata.
Quelle mani erano
sporche di sangue, il suo sangue.
Si rialzò a
fatica, sorpresa di riuscirci e continuò a camminare. Improvvisamente le rocce
finirono e appena si accorse di questa cosa, qualcosa di acuminato andò a
piantarsi nel suo braccio sinistro, inchiodandola alla parete rocciosa che aveva
alle spalle. Qualcosa che oltre ad essere acuminata era incredibilmente calda.
Alzò lo sguardo, ma ormai vedeva tutto ciò che la circondava in modo sfocato,
distingueva a malapena due persone, una alta e l'altra più bassa e alle loro
spalle una incredibile macchia rossa. Qualcuno tolse l'oggetto che le era stato
piantato nel braccio. Privata di quel doloroso sostegno, cadde a terra bocconi.
Sentì confusamente delle voci che discutevano tra loro, ma non distinse bene le
parole. Poi si sentì sollevata, qualcuno la stava tirando su ad un'altezza
incredibile, appesa a quel residuo lembo di stoffa che le era rimasto della
maglietta. La sua vista si schiarì un poco: era sopra ad un baratro di fiamme,
un fuoco intenso e spaventoso e vi stava lentamente calando. "Fuocherello,
perché vuoi farmi del male?- pensò lei tra sé -Fuocherello, adesso
placati, svanisci in un fil di fumo..." Aveva alzato debolmente la mano,
nemmeno sicura di riuscirci, ma tentò lo stesso. Nonostante la sua grande
debolezza, riuscì a fare in modo che quella vampa rossa di fiamme diminuisse
sotto il suo sguardo e improvvisamente si sentì lasciare
cadere.
Ma non aveva
paura.
Lentamente e
dolcemente stava scendendo verso terra, come se l'aria l'avesse presa tra le sue
braccia invisibili. Non fece neanche in tempo a sfiorare il suolo che si rilassò
e svenne, nella sua lenta e dolce caduta.
**********
Un rumore
improvviso scosse il ragazzo dai suoi pensieri e senza aspettare di vedere
ordinò al suo spirito custode di bloccare
l'intruso.
Si voltò, il viso
sorridente, per vedere chi era. Un po' deluso, ordinò al suo spirito di lasciar
perdere. Non poteva venire nessun pericolo da un'umana in fin di
vita!
«Signor Hao?» Il
ragazzo si voltò al suono della voce infantile del suo piccolo compagno dalla
grande capigliatura riccia e folta: «Dimmi, Opacho...» gli
rispose.
«Quella ragazza,
pensi che partecipa anche lei allo shaman fight?»
Il ragazzo alzò
le spalle: «Poco importa, sta già per morire...»
«Vuoi farla
mangiare da Spirit of fire?»
Il ragazzo studiò
la ragazza a terra: «Uhm… Sento uno spirito incredibilmente forte dentro di lei…
Sì, uno spirito così è molto raro, una ghiottoneria, buon appetito Spirit of
fire…» disse poi. Tanto quella ragazza ormai era quasi morta, almeno così
avrebbe rafforzato il suo spirito custode. Poi accadde qualcosa che non aveva
mai visto in vita sua: e lui di vite ne aveva vissute già tre! La ragazza aveva
sollevato debolmente la mano che ancora riusciva a muovere e con quel gesto, il
suo Spirit of fire iniziò a deformarsi, fino a diventare una piccola fiammella
che si spense ad un colpo di vento.
Era rimasto
paralizzato dalla sorpresa, il suo volto mostrava un'espressione sbigottita. Ma
la ragazza non cadde al suolo. Scivolò a terra dolcemente, come se fosse una
piuma.
Incredibile.
Il suo over soul
spezzato con così tanta facilità che non se n'era nemmeno
accorto.
Ricompose
l'espressione del viso e si avvicinò. Era divorato dalla curiosità. Chi poteva
essere quella ragazza per spezzare un over soul come il suo? Valeva la pena
salvarla per avere una risposta a questa domanda, oppure era meglio lasciarla
lì, a morire dissanguata? Il suo aspetto era veramente orribile: il suo braccio
sinistro aveva l'osso rotto nel punto in cui l'aveva aggredita il suo spirito
custode, la sua mano destra era tenuta contro un fianco, da quel lato del corpo
in giù sporco di sangue rappreso. Altri graffi o ferite più o meno gravi, oltre
che lividi, costellavano il suo corpo. «Devo...» Hao sobbalzò al suono rauco
della voce della sconosciuta. Lei aveva parlato inconsciamente. «...Hao...»
ancora un sussurro della ragazza. «Cosa ne vuoi fare signor Hao?» chiese il
piccolo Opacho, vedendo il ragazzo che aveva sollevato la ragazza, inerte tra le
sue braccia. Hao gli rivolse uno dei suoi soliti, strani, sorrisi: «Ma come, sei
curioso anche tu di scoprire chi è, o sbaglio?» Opacho non disse nulla ma si
mise semplicemente le mani sulla testa, il volto contratto in un’espressione di
disgusto e tristezza. Ancora una volta il suo signore aveva letto nei suoi
pensieri.
Beh, spero che vi sia
piaciuto!
Al prossimo capitolo, se vorrete continuare
a leggere!
Un grazie in anticipo
^_^
KiaeAlterEgo
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