L'albero della cuccagna
Friederich
il garzone osservava attentamente l’alto palo in legno a cui erano appesi
succulenti prosciutti, preparandosi all’arrampicata. Si trovava davanti
all’albero della cuccagna, una delle pochissime occasioni che aveva un giovane
garzone come lui per procurarsi un bene prezioso come la carne.
Il
garzone sapeva che Herr Mannelig, marchese di Sassonia, lo stava osservando
attentamente. Il marchese assisteva divertito ai tentativi che i giovanotti
facevano per raggiungere la cima dell’albero, bevendo birra e ridendo
sonoramente quando qualcuno cadeva dal palo ricoperto di grasso. Il giovane era
piuttosto infastidito dal comportamento del nobiluomo: quest’ultimo considerava
gli abitanti della sua marca alla stregua di patetici giullari, degni soltanto
di farlo divertire.
Non
appena iniziò la scalata, Friederich si rese conto che riuscire ad arrampicarsi
senza scivolare era incredibilmente difficile, ma non si diede per vinto: se
avesse raggiunto la cima dell’albero non solo avrebbe ottenuto della succulenta
carne di maiale, ma avrebbe anche attirato l’interesse di Hilde, la bella
giovane di cui si era invaghito. Se i genitori della fanciulla avessero notato
la sua forza e la sua abilità, forse lo avrebbero considerato un buon partito
per la loro figliola e avrebbero permesso il loro matrimonio.
Friederich
aveva ormai raggiunto la cima dell’albero, quando levò lo sguardo: a poco più
di un metro da lui, cullati dalla lieve brezza primaverile, v’erano i tanto
ambiti prosciutti. Per un attimo il giovane si sentì come se si trovasse nel
vero paese di cuccagna, dove ogni prelibatezza è presente in abbondanza e dove
ogni uomo può soddisfare i propri bisogni. Quel paradiso era ad un passo da
lui.
Il
garzone udì la folla che lo incoraggiava e guardò in basso per cercare la sua
amata Hilde. Fu allora che si rese conto di quanto fosse in alto e la vertigine
ebbe il sopravvento: spaventato, Friederich lasciò la presa.
Un
forte grido si levò dalla folla ed Herr Mannelig non rise: il giovane garzone
aveva violentemente sbattuto la testa a terra e una piccola pozza di sangue si stava
lentamente creando sotto il suo capo.
La
giovane Hilde pianse, guardando i verdi occhi del suo spasimante vacuamente
volti verso il cielo.
Friederich
si alzò e si guardò intorno: la folla era scomparsa e non si trovava più nella
grigia città di Gottinga. Era seduto su un prato di formaggio e non lontano da
lui scorreva un fiume di latte e miele. Molti uomini oziavano sotto alberi
carichi di frutta profumata, mentre alcune giovani raccoglievano fiori di
marzapane.
Ciò
che più colpi il giovane, tuttavia, fu un grande albero carico di salumi di
ogni forma e dimensione. Lentamente, Friederich si diresse verso l’albero della
cuccagna, pronto a scalarlo nuovamente.
L’angolo
dell’autrice
Salve
gentaglia! Sto proseguendo nella scrittura di testi brevi ed ecco la mia prima
flashfic!
Questo
racconto ha partecipato al Mini Original 3 “Il Medioevo e… l’albero”
classificandosi quarta con mia grande sorpresa (ultimamente colleziono quarti
posti XD).
Non
sono certa che il gioco dell’albero della cuccagna si svolgesse come descritto
in territorio tedesco, ogni informazione ricavata su tale tradizione è stata
ricavata da Wikipedia. Il
nome del marchese di Sassonia è di mia fantasia, anche se è ampiamente ispirato
all’omonima canzone degli Haggard.
A
presto,
Carmilla
Lilith.
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