Prologo – Ricordi?
Appena
creata, con la schiena ancora sanguinante, ti ergevi tra le fiamme.
Ricordi?
Lei sorride.
Tu no.
Tu hai
paura, perché sei umana.
Lei forse
non lo è mai stata.
Era
il Fuoco della Venuta: alimentato dal nulla, dal nulla generava
l’essenza e plasmava l’involucro.
Ricordi?
Senti lo
strappo.
Lacera. Fa
male.
Chi ti ha
ferita?
Chi ti ha
sporcata?
Scuotevi
le ali rossastre, con il movimento cauto e incerto degli infanti, che
ancora soffrono per gli squarci alla schiena.
Ricordi?
Lei
scompare.
Ti
abbandona.
Tu rimani
incatenata a queste spoglie.
Il fuoco,
intanto, brucia.
Eppure
non era quell’ovvio dolore a tormentarti, non era il tuo
corpo naturalmente danneggiato. Era qualcosa di più
profondo, di incomprensibile.
Ricordi?
Brucia,
brucia!
Non
ascoltano: il rito non s’interrompe. Mai.
Le leggi
vanno rispettate.
Il tuo
corpo diventa cenere.
«È
ferita.» dissero, guardandoti, e di certo non riferendosi
agli squarci della nascita; ma come potevi essere ferita in altro modo,
se iniziavi allora ad esistere?
Ricordi?
Muori,
inghiottita dal buio.
L’attesa,
l’angoscia. Il ritorno.
Lei non
c’era.
Solitudine.
«Ho
sbagliato qualcosa?» chiedesti, tremando nel fuoco.
Ricordi?
E ardesti
ancora.
Nascesti,
iniziando alla fine.
Dimenticasti.
O no?
«No.
Non hai sbagliato nulla.» ti risposero «Non
è colpa tua.»
Ricordi?
Puoi
guardarti allo specchio e pensare?
Non credere
al Fuoco della Venuta.
Riesci a
tenere i fantasmi per mano?
Non negare
la gelida ora mortale.
Ti
condannarono ugualmente.
Ricordi.
***
Angolo autrice:
Questo è solo un piccolo prologo, domani pubblicherò il primo capitolo. Ne ho già pronti alcuni, quindi posso assicurare aggiornamenti regolari.
So che il contenuto di quest'inizio è poco comprensibile, ma con l'evolversi della storia si spiegherà tutto ^^ Discrepanze nell'uso dei tempi verbali sono volute.
Grazie a chiunque abbia letto, pareri e critiche sono ovviamente ben accetti!