Una vita da... formica!!

di Rayleigh
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UNA VITA DA FORMICA


Capitolo 14

«Che è successo!?», grida come una forsennata Giorgia, appena ripresasi dalla situazione; una gran brutta situazione, già: perché lei, a causa di quella stessa siringa, era appena stata rimpicciolita come noi, alle nostre stesse dimensioni!

«A... Ah-ah, ben ti sta!», mi rivolgo quindi a lei: «Adesso che puoi farci, eh? Prova ancora a calpestare mia sorella, se ci riesci! Avanti!»
Giorgia continuava a rimanere in silenzio, guardando mia sorella che intanto, lentamente, si rialzava e camminava verso di me.
«In ogni caso», continuo, «se tu vorrai tornare normale dovrai sicuramente farlo insieme a noi... perché certamente non potrai fare nulla contro di noi per impedircelo, adesso che sei piccola come noi due! E certamente esiste un modo per ingrandirsi, non penso tu abbia elaborato solo questo...»

Le mie parole, taglientissime, arrivano alle sue orecchie: ma lei rimane impassibile; solo d'un tratto, all'improvviso, mette una mano in tasca. E ne esce...
«Una pistola??», urla mia sorella dalle mie spalle, vedendola.
«Eh?», anche io rimango sbalordito: potrebbe benissimo essere un giocattolo, ma non possiamo certo correre il rischio se non ne siamo sicuri... e per quanto rimpicciolita, se è vera anche a queste dimensioni funzionerà.
«Certo che funziona!», quasi ci legge nel pensiero, «Ed è verissima: non è difficile averne una... alla mia età, il porto d'armi l'ho già, anche se finora l'ho usato solo come documento di riconoscimento, quando dimenticavo a casa la carta d'identità...»: e, così dicendo, ci punta; sembra proprio vera, eh? Ma maledizione al mondo intero, un santo giorno calmo e tranquillo non può proprio scorrere!?

In ogni caso, noi cerchiamo di muoverci: ma subito lei ci intima di stare fermi, e noi così facciamo. Mia sorella è visibilmente impaurita, e anche io lo sono... mentre Giorgia si allontana un po' in direzionedella porta della cucina, camminando all'indietro, per poter avere il tempo per sparare nel caso noi ci fossimo avvicinati a lei di colpo per cercare di sottrarle l'arma. E lì... si ferma, sicurissima.
«A questo punto, non mi resta che questo... una volta eliminativi, mi basterà chiamare mia sorella che aspetta nell'altra stanza, mi farò prendere da lei, e lei mi porterà a casa, dove ho gli ingredienti chimici per poter realizzare anche un composto per farmi tornare normale... le mie ricerche sono giunte anche a quel punto, sai. Non avrò problemi a farmi vedere da lei, sparando un colpo con questa lei cercherà subito l'origine del rumore, e se lo faccio stando su unpunto sopraelevato, non potrà non notarmi...». Dice così, e si prepara a sparare,
«Ugh...», io e mia sorella siamo spaventatissimi: è la fine?
«Mi spiace, ma... la prossima volta che vi abbraccierete, sarà all'altro mondo...», conclude, e quasi preme il grilletto. Quando...

«Giorgia, è tutto a posto?», sentiamo.
D'un tratto, infatti, la porta della cucina, davanti alla quale si trovava Giorgia, a un po' di distanza da noi, si spalanca; e ne entra la sorella minore di Giorgia, che... SPLASH!!

È proprio così... siamo rimasti scioccati, sia io che mia sorella! Non appena stava per sparare, la sorella ha aperto la porta e, entrando... ha schiacciato Giorgia!! È successo tutto in un attimo, e adesso, lei sta lì, ignara del fatto che sotto il suo piede si trova la sorella, che stava per farci fare una brutta fine... sarà ancora viva?
«Mi è sembrato di sentire della confusione venire da qui, ma mi sarò sbagliata... non c'è neanche Giorgia. Se ne sarà già andata? Mah...», dice; e torna indietro, lasciando la porta aperta.

E, andandosene... solleva il piede, mostrando il corpo spiaccicato, e ormai purtroppo senza vita, della sorella. Sì, effettivamente si capiva, che non sarebbe stata una giornata tranquilla...





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