zmac
Questa storia è uno spin-off di ‘The revenge of the nerd’. Questi
avvenimenti sono collocati prima dell'epilogo. Ricordo
che questa storia si concentra sulla coppia di amici Zac e Mac.
Idiota, ecco come mi sentivo.
Perché, camminando avanti e
indietro, in quella piccola stanza, mi sentivo proprio così.
Hugh, il mio compagno di camera,
si era gentilmente offerto di passare la notte nella stanza di un nostro
compagno di corso, vista la situazione delicata nella quale mi trovavo.
Mentre aspettavo, cominciai a
pensare che nemmeno l’idea che avevo avuto era delle migliori.
Tutti quei sotterfugi per cercare
di stupirla, i favori chiesti a Francis e le ore passate in video chat con lui.
«Zac, apri».
La sua voce mi fece trasalire, tanto che lasciai cadere i miei occhiali per
terra.
Riuscii a raccoglierli al secondo
tentativo, avvicinandomi alla porta a grandi passi per non farla attendere.
«Ciao»
salutai, appena il suo bellissimo viso si tese in un sorriso.
«Ciao. Su, fammi entrare».
Era ancora arrabbiata, e aveva ragione.
Però, forse il suo umore sarebbe
cambiato, una volta vista la mia sorpresa.
Da quella mattina fingevo di non
ricordare che fosse il nostro anniversario: tre anni prima, proprio quella
sera, ci eravamo scambiati il nostro primo bacio, durante lo Spring ball.
«Allora? Che problemi ha questo PC?» sbottò, senza nemmeno avvicinarsi per darmi un bacio. Era
davvero arrabbiata, sapevo quanto teneva a quella data, proprio per quel motivo
mi ero organizzato da un paio di mesi.
«Non lo so, un hacker credo. C’è sempre una scritta quando
cerco di aprire un file»
spiegai, sedendomi sul letto di fianco a lei e nascondendo le mani perché non
notasse quanto stavo tremando.
«Vediamo che cos’ha»
sospirò, sistemandosi il mio PC sulle ginocchia.
Trattenni il respiro quando la
schermata del PC diventò nera; continuavo a tenere lo sguardo fisso sul volto
di Mac, pronto a captare ogni sua singola reazione.
Quando il messaggio comparve
sullo schermo, cominciò a ridere, guardando il soffitto. «Che razza di hacker idiota è?
Poteva almeno fare qualcosa di diverso. Originale, certo, ma “Vuoi sposarmi?”, cioè…» parlò, tra le risate, non capendo
quello che in verità stava succedendo.
Ero un idiota, ecco il vero motivo.
Perché il mio era stato un piano
stupido, che tra l’altro non aveva nemmeno funzionato.
Non riuscii a dire nulla,
continuavo a guardarla, la sua testa abbandonata all’indietro, in preda a un
attacco di risate che non riusciva a placare.
«Togliamo questa cosa»
bofonchiò, asciugandosi una lacrima e tossendo. Schiacciò qualche tasto,
aggrottando leggermente le sopracciglia, confusa. «Ma…»
sussurrò, quando comparve una finestrella sullo schermo, «Zac… qualcuno ti ha installato
questo virus, vedi? Questo numero indica che è qualcosa caricato direttamente,
non l’hai preso navigando in internet. È stato Hugh?». Alla sua domanda capii che era giunto il momento di farmi
coraggio.
Portai la mano in tasca, tastando
il cerchietto d’oro.
Sì, era quello giusto.
«Mac, vuoi sposarmi?»
chiesi, inginocchiandomi davanti a lei, e tenendo l’anello tra il pollice e
l’indice.
Il suo sguardo saettò dall’anello
ai miei occhi, per poi tornare di nuovo all’anello.
«È… è uno scherzo, vero?»
mormorò, incredula. Continuava a guardare l’anello tra le mie dita, divertita,
preoccupata ed emozionata.
«No, oggi è il nostro terzo anniversario e io voglio sposarti». Cercai di sorridere,
sistemandomi gli occhiali che erano scesi sul naso.
«E me lo stai chiedendo con un anello con la faccia di Darth
Vader sopra?» strillò,
indicando l’anello, allibita.
Cominciai a ridere, sapendo che quella
era esattamente la reazione che mi ero aspettato.
«Veramente questo era l’anello di prova, per vedere se mi
avresti risposto sì o no. Aspetta…»
mi giustificai, portando la mano in tasca e trovando il vero anello, «Mac, vuoi sposarmi?» tornai a chiedere, tenendo una
mano sul polso perché stavo tremando decisamente troppo.
«È per me?».
Indicò l’anello, con gli occhi che si stavano riempendo di lacrime.
«Se tu mi dici di sì, credo che lo sia» ironizzai, facendola ridere.
«Tu mi stai chiedendo di sposarti? E hai creato un programma
per chiedermelo?». Vidi una
lacrima sfuggire lungo la sua guancia e le circondai il volto con le mani, dandole
un bacio sulle labbra.
«Mac, voglio sposarti più di quanto un elettrone sia attratto
da un protone» spiegai. Cominciò
a ridere per il mio riferimento alla chimica.
«Così tanto?»
rise, tra le lacrime di gioia.
«Sì». Non
riuscii ad aggiungere altro, perché Mac spostò il PC dalle sue gambe,
avvicinandosi a me per baciarmi.
Le sue braccia circondarono il
mio collo e non riuscii a trattenere un sorriso: interpretavo il suo gesto come
una risposta affermativa alla mia domanda.
«Mac» soffiai
sulle sue labbra, quando mugolò infastidita perché avevo interrotto il bacio, «dovremmo ringraziare Francis, è
stato lui a chiederti tutte quelle cose per il programma. Da solo non sarei mai
riuscito a crearlo» spiegai.
«Sì, sì. Lo ringraziamo domani» ghignò, portando una mano sul mio petto e spingendomi verso
il pavimento.
«Mac, dai»
sghignazzai, prendendola in braccio e appoggiandola delicatamente con la
schiena al materasso. «Prima
almeno indossa l’anello».
Presi la sua mano sinistra e
infilai il piccolo cerchietto d’oro all’anulare, poi le baciai il dito.
«Sai?» bisbigliò,
avvicinando la mano al viso per guardare meglio il diamante, «quasi quasi preferivo l’altro».
A quella sua affermazione non
resistetti, portai le mani sui suoi fianchi e cominciai a farle il solletico,
ridendo del suo contorcersi sotto di me e del suo strillare il mio nome per
convincermi a fermarmi.
Inutile. Non avrei smesso per un
bel po’, appena prima di passare a una tortura diversa.
Ci
siamo, eh?
Sono
terminate anche le avventure di Zac e Mac, e ufficialmente la serie dei nerd è
conclusa.
Io
volevo davvero ringraziare tutti quanti, chi ha solo letto, chi ha recensito
qualche capitolo e chi l’ha fatto con tutti.
Avevo
pensato a un sacco di cose da dire, ma in questo momento non mi ricordo nulla.
In
ogni caso, per qualsiasi cosa, NERDS’ CORNER è il
gruppo e ROBERTA ROBTWILI
è il mio profilo. Per favore se mi aggiungete agli amici almeno ditemi che
siete lettori, grazie.
Per
chi fosse interessato, YOU SAVED ME è la
mia nuova originale.
Grazie
ancora.
Rob.
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