Perenne crepuscolo

di EvelynMorgan
(/viewuser.php?uid=173153)

Disclaimer: questo testo è proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Alba prese un grosso respiro, era come se fosse appena tornata a galla da una lunga apnea. Solo che non ricordava nulla.
Si guardò i vestiti. Erano strani mai si sarebbe sognata d’indossare un abito con sexy, così aderente, così corto. Poi ricordò. Le immagini la inghiottivano mentre le mostravano il suo ultimo giorno.
Era il 14 Febbraio. Alba emise un leggero sospiro mentre a consapevolezza di quello che era successo cominciava a prendersi posto nella sua anima. Anima perché dividerla dal corpo se era morta?
Alba non sentiva nulla, le sembrava di essere diventata leggera, non le sembrava di sentire nemmeno i capelli.
Era un anima, era morta. Morta. Quella parola avrebbe dovuto farla tremare invece era immobile. Si chiese che aspetto aveva. Si chiese se assomigliava a una luce.
Per la prima volta Alba si guardò attorno cercando di riconoscere quel luogo. Non sembrava come i film, i cartoni lo descrivevano, sperando che questo sia il paradiso. Era tutto vuoto. Un grande tendone bianco dove lei era seduta.
Si alzò, o almeno a lei pareva di averlo fatto, e cominciò ad avanzare verso una tremula luce.
“Ehila c’è nessuno?” chiese con quella che le pareva essere la sua voce.
“Tu devi essere Alba ti aspettavamo” disse una voce femminile, calda che le avrebbe accarezzato la pelle se solo sarebbe stata ancora nel suo corpo.
“Mi aspettavate?” chiese la ragazza stupita da quelle parole. Perché avrebbero dovuto aspettarla? Perché avrebbero dovuto sapere il suo nome?
“si Alba ti aspettavamo, ci serve qualcosa che vive nella tua anima” disse.
“Dove sei? Che cosa vuoi?” gridò a ragazza guardandosi intorno.
La voce rise.
“Dormirai per cento anni mia cara così potremmo prendere ciò che la tua anima nasconde” dichiarò e tutto tornò buio.
 
Alba aprì gl’occhi. Si sentiva i muscoli pesanti come se avesse dormito per anni e anni.
SI alzò dal letto e si avvicinò alla finestra spostando la tenda. Il crepuscolo l’avvolse. Guardò l’orologio. Per quanto aveva dormito? La sveglia digitale segnava e 7.00 di mattina. Si voltò di scatto per poi osservare la stanza. Non era la sua camera, non era la sua casa. Guardò fuori quella non era la sua New York ma una città semidistrutta.
Che stava succedendo? Ma la domanda che il suo cuore si stava ponendo era: Dove diavolo era finita?
 




Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=959078