Note: Signori
e signori, prima di iniziare a leggere vorrei puntualizzre due o tre
cosette:
1.
Questa fic partecipa alla Challenge "I
difetti di Howl" indetta da Marge86. Il difetto
preso in esame è: "Isterico".
Sapete più o meno tutti come la penso su Yama. A volte non
sembra neppure lui per gli attacchi d'isteria che racconto, ma
è che con Pie una o si adegua o si sottrae. Lui ci prova ad
adeguarsi, ma è un po' impossibile xD Quindi, se vi risulta
un po' troppo OOC, mi dispiace (non che lui fosse un tipo gelido eh,
è sempre stato una testina calda, contrariamente a quanto
cercava di nasconderlo).
2.
Metalseadramon (per chi è nuovo delle mie demenzialate) ha
una forma ibrida moooolto caruccia *se lo dice da sola*
perciò non fatevi venire infarti. E lo stesso vale per
Mugendramon.
3. Cosa
importantissima del capitolo... no, questa ve la dico alla fine XP
4.
Qui compare Hiroyuki Urameshi, uno dei personaggi della mia long fic
Twins' War. Semplicemente avevo voglia di scrivere su di lui,
perché adoro farlo interagire con Mamoru, Taichi e Yamato,
solo che poiché è un mio personaggio e molti non
lo conoscono sono sempre un po' bloccata.
Ok, vi lascio alla fic, molto scema eh!
Your voice
Certe volte Piemon si svegliava col sorriso sulle labbra,
perché Yamato si aggrappava a lui nel sonno, forse
scambiandolo per un enorme peluche (lui ci sperava, perché
l’immagine che si dipingeva nella sua mente era estremamente
dolce) o forse per un’enorme pezza di carne grigliata. In
effetti, il sentirlo mugugnare e sbavare sopra di lui qualche volta,
aveva confermato quest’ultimo preoccupante pensiero e fatto
sorgere la paura di ricevere persino qualche morso, il che non
rientrava nei suoi desideri.
Anche quella mattina, la gradevole sensazione di caldo si
propagò strisciando lungo i suoi fianchi. Sorrise fra se e
se, mentre le mani di Yamato scorrevano lungo il suo addome e le
braccia si stringevano intorno a lui in un abbraccio vigoroso.
-Ugh…- gemette.
Forse un po’ troppo vigoroso…
Forse il ragazzo dormiva ancora e non si accorgeva di stare per
mutilarlo seriamente. Le sue braccia poi non sembravano neppure braccia
ma… spire?
Metallo?
Si voltò per capire cosa diavolo stava succedendo nel suo
letto e si ritrovò faccia a faccia con -Metalseadramon!-
sbottò furente mentre il drago continuava a stringergli i
fianchi e ad insinuare le spire della sua coda biforcuta dove non
doveva. Piemon ne afferrò un capo e tentò di
liberarsi.
-Che stai facendo qui?- esclamò, ma quello faceva orecchie
di mercante e non voleva saperne di liberarlo, anzi.
-Non fare domande stupide.- gli disse con quel suo sorrisetto da
schiaffi. Perché in forma ibrida doveva avere quella
faccia?! Perché?!
-Forse hai sbagliato letto, sai?- insinuò lui ritraendosi a
distanza di sicurezza dalle sue labbra.
-Sicuro?- continuò ad insidiarlo, quello, accostando il viso
al suo.
-Ti sembro un drago, io?-
Lo ignorò Metalseadramon e premette le labbra sulle sue.
Sapeva di salsedine e pesce. Troppo per i suoi gusti raffinati! Come
diavolo faceva Mugendramon?
Ah, giusto, lui non aveva le papille gustative, altrimenti sarebbe
fuggito a gambe levate.
-Metalseadramon…- sospirò quando
l’altro si separò da lui, accaldato
–Metalseadramon…- ripetè prima di venir
bruscamente risvegliato da un lancinante dolore al naso, da uno
scricchiolare funebre di ossa, dalla spalliera del letto che urtava
violentemente contro la sua testa, o forse era il contrario? Piemon
scattò a sedere, stordito come un pesce fuor
d’acqua, con l’unica differenza che un pesce sa
esattamente cosa gli accade al di fuori dal suo habitat naturale.
Soffoca, muore lentamente di una delle peggiori morti…
Piemon non capiva cosa gli stava succedendo, perché
continuò a girarsi a destra e a manca sbalzato
improvvisamente dal mondo dei sogni a quello reale, nella sua stanza,
nel suo letto e senza quel maledetto drago a fargli le moine.
In compenso c’era Yamato davanti a lui.
Il problema era che non sembrava molto in vena di dare o ricevere
passionali carezze.
-Che ti è saltato in mente?- gli domandò
tamponando il sangue con il lenzuolo, tanto era da lavare.
Il ragazzo, indispettito, gli scoccò un’occhiata
omicida e scese dal letto.
-Chiedilo a Metalseadramon!- esclamò sbattendo la porta.
-Questa è la figura di merda più grandiosa che tu
abbia mai fatto!- quasi si strozzò con la saliva,
Metalseadramon. Piemon non era molto divertito, cosa strana. Di solito
era il primo a piegarsi in due dalle risate, specie se si trattava di
Yamato e dei suoi attacchi isterici (fra l’altro
più che giustificati).
Quella volta, però, si sentiva in diritto di contestare il
giudice Pugno che gli aveva magistralmente spaccato il naso per un
attacco di gelosia totalmente irrazionale.
Lui e Metalseadramon?!
Non stava né in cielo, né in terra. E poi,
perché proprio lui e quel mercato del pesce ambulante e non
Vamdemon, per esempio? Quello avrebbe potuto capirlo benissimo e non
avrebbe certo avuto nulla di contestare, ma Metalseadramon?!
Metalseadramon?!
Si accasciò devastato sulla poltrona borbottando qualcosa
che suonava come –Valli a capire gli umani…-
Ad un gesto delle dita comparvero in diretta intermondiale le immagini
della casa di Yamato, giusto per dare una sbirciatina, non
perché era un clown stalker pervertito.
-Questa è la cosa più ridicola che io abbia mai
sentito!- Hiroyuki Urameshi era piegato in due dalle risate e Yamato lo
fissava con il sopraciglio inarcato indeciso se fracassargli prima il
naso o i denti.
Anche se il pugile avrebbe potuto fracassare la sua di testa, ma erano
dettagli. Com’è che si dice? I pugni inferti con
amore infliggono più danno, One Piece docet.
-E’ una cosa seria!- sbottò furente, neanche
sapeva perché diavolo si era confidato con lui.
Ah, sì, quello stronzo era passato a casa sua per
riprendersi il suo videogioco del cavolo.
-Andiamo, non hai mai fatto un sogno erotico?-
-Beh, sì… però…-
-E?-
-“E” cosa? I miei sogni riguardano solo quel
maniaco!- sospirò, come se la cosa lo disturbasse. Hiroyuki
lo guardò fisso per un minuto abbondante, senza accennare a
chiudere gli occhi scuri, giusto per provocarlo e, infatti, il
prescelto dell’amicizia sbottò arrendendosi
–E va bene! Lui e quella idol carina… come si
chiama… Ai Maeda…-
-E quindi non è forse ingiustificata la tua gelosia?-
Di solito Hiroyuki non era una sorta di coscienza ambulante, no, non lo
era mai stato e mai lo sarebbe divenuto. Ne stava godendo, che
è diverso. Godeva nel fargli un predicozzo come lo si fa ai
bambini piccoli. Bastava vedergli il sorrisino stampato su quella
faccia da schiaffi per capirlo.
Però aveva colto nel segno e questo a Yamato girava molto i
cosiddetti.
Si accasciò sulla sedia iniziando a meditare su come avrebbe
potuto chiedere scusa senza sembrare troppo pentito, ma tanto quel
maledetto lo conosceva come le sue tasche, era inutile anche provarci a
fare il duro.
Hiroyuki ridacchiò sommessamente.
-Smetti di ridere delle mie disgrazie…-
Quello non riuscì proprio a trattenersi
–Seriamente… ma ci ho fatto caso solo io?-
-A cosa?- sbottò il prescelto dell’Amicizia
imbronciando le labbra.
-Si, mi sono accorto solo io…- commentò annuendo
sconsolato.
-No, aspetta…- Piemon era rimasto sconcertato –In
che strano accento dovrebbero avere voci simili?!-
A lui non sembravano così somiglianti. Metalseadramon
parlava come se avesse ingoiato una palla di lana d’acciaio,
anche se nella forma ibrida aveva una voce certamente piacevole, ma
Yamato, lui era tutta un'altra cosa!
La sua era una voce melodica, modulata, profonda, come se ogni cosa che
le sue labbra pronunciassero fosse di vitale importanza.
Non c’era paragone!
-Mi dispiace…- lo sentì dire compunto e il cuore
gli balzò nel petto, la salivazione s’interruppe.
Non chiedeva mai scusa (di solito non ne aveva motivo)
perciò sentirgli pronunciare proprio quelle parole
esatte…
Si bagnò le labbra con la punta della lingua e
voltò piano il capo pensando a cosa rispondergli e quando
incrociò i suoi occhi rossi come rubini…
Occhi rossi?!
-Che
diavolo stai facendo qui?!- saltò in piedi per
lo spavento.
Metalseadramon aveva dipinto sul volto un sorriso sornione da un
orecchio pinnato all’altro.
-Nooo… niente… passavo di qua…- disse
fissandosi la punta del piede con estrema attenzione e poi, con
esasperante lentezza si avvicinò all’altro Padrone
delle Tenebre per sussurrargli all’orecchio un provocante e
sensuale, quasi supplichevole –Piesama…-
L’aria calda dalla sua bocca, quella voce così
passionale, la strana immagine che Piemon si dipinse nella mente, lo
costrinsero ad accasciarsi nella sedia con le mani fra le gambe.
-Bastardo!-
sbottò oltremodo imbarazzato mentre quello se ne andava via
scodinzolando felice come una pasqua dopo aver fatto il danno.
Doveva solo sperare, Piemon, che Yamato non tornasse in quel momento,
perché in quelle condizioni gli sarebbe riuscito molto
difficile controllare i suoi bassi istinti.
E se diventava isterico, allora si che ne aveva tutto il
diritto di fracassarlo di botte.
Note: Ecco,
spero siate sopravissuti a questa cosa X°°D Il punto 3
era circa la voce di Metalseadramon e quella di Yamato, se ve l'avessi
detto prima avreste scoperto l'inghippo all'istante, eh! U_U Dicevo,
con grande sorpresa ho scoperto che i due nell'anime originale hanno lo
stesso doppiatore e quando l'ho letto mi sono accasciata nella sedia
morta dalle risate (e lo so, il mio livello di demenza senile sta
crescendo in maniera preoccupante O_O)
Ooook, alla prossima fic scema ^_-
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