Il primo giorno di lavoro può segnarti per tutta la vita. Un
po’ come il primo giorno di scuola, di asilo, il primo giorno
di qualunque cosa lascia un marchio indelebile sulla pelle. Il timido
è marchiato come tale, il turbolento si distingue
immediatamente fra i tanti. La preda e il carnefice si confrontano,
dapprima in sordina, poiché nessuno dei due riconosce
l’altro, ma nell’aria c’è
già un sentore di come evolverà il loro rapporto.
Anche il primo giorno in una squadra di mercenari d’elite,
come amava definirla Jeeth, lasciava il segno, specie se il capo della
suddetta era un individuo nerboruto dalla pelle violacea, con due
possenti corna ai lati di una calotta cranica in procinto di esplodere.
Il capitano Ginew, a detta di Jeeth, era una persona degna
d’assoluto rispetto. Inquietante, certo, ma un uomo
d’onore capace di apprezzare le cose belle della vita e
dedito alla realizzazione del più grande piano di conquista
mai intrapreso prima d’ora. Solo a sentire l’amico
parlare, a Butter scintillavano gli occhi e le membra fremevano in
preda all’emozione.
-Vedrai, ti troverai bene.- lo rassicurò il rosso con
dipinto sul volto un sorriso soddisfatto.
-Come sono gli altri membri della squadra?- gli domandò
curioso lui e prima che l’altro potesse controbattere, si
levò nell’aria una musichetta che si potrebbe
definire epica, eroica forse. Un vocio concitato annunciò ai
due di essere finalmente giunti a destinazione al campo
d’addestramento della Squadra Speciale Ginew, un nome che era
una garanzia di potenza ed efficienza, nonché di ferocia
distruttiva.
-Rekoom!-
-Guldo!-
-Ginew!-
Butter fissò esterrefatto dapprima i tre fortissimi
guerrieri, suoi futuri commilitoni, poi l’amico fraterno, poi
di nuovo i tre, soffermandosi palesemente sconcertato
sull’individuo centrale, un essere viola che messo a novanta
dava fiera esposizione del suo posteriore scolpito nel marmo.
-Tutti per uno, uno per tutti!- esclamarono i tre –Squadra
Ginew in azione!-
Butter si voltò verso l’amico per
l’ennesima volta, per ricercare conferma nei suoi occhi e
osò domandare, sudando freddo –Chi è
quello? Tanto per non finire come lui…-
L’altro si pietrificò con dipinto sul volto un
misto fra terrore e imbarazzo.
-Lui… lui è…-
-Io sono il capitano Ginew.- fu la risposta, e veniva proprio dal
deretano… beh, dal tizio che piegato a novanta sembrava
volesse fulminare con lo sguardo il povero stolto che non solo aveva
osato insultarlo, ma evidentemente non doveva possedere neppure il
minimo buongusto.
Il colorito del poveraccio variò di tonalità in
tonalità, assumendo sfumature che dal bianco cencio sbattuto
vertevano al bordeaux della vergogna, il suo cervello
s’attivò immediatamente per rimediare
all’incresciosa quanto madornale figura, ma tutto
ciò che gli riuscì di fare fu di emettere una
risatina nervosa e completamente fuori luogo.
Oh, alla fine riuscì a entrare nella squadra, ma solo dopo
che Jeeth riuscì, con enorme fatica, a convincere Ginew che
in realtà il triste commento era riferito a uno
scoordinatissimo Guldo e non a lui. E, ovviamente, solo dopo che,
sottoposto a un critico esame, l’Uragano Blu si
rivelò non solo un ottimo guerriero ma anche un eccellente
ballerino.
Note:
Ok, immensamente cretina, non mi convince neppure tantissimo, ma volevo
davvero scrivere su di loro ahahahahahah!! Ormai li adoro, sono uno
spasso X°°°°D
Dunque questa cosa è stata ispirata da due prompt presi da questa
bella paginetta dell'amico Feisbuc.
I prompt erano: "Chi è quello? Tanto per non finire come
lui." da I Pirati dei Caraibi e "Risata Isterica"
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