Dio salvi la Regina!

di Bittersteel
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Dio Salvi la Regina!

 
 

Se succede qualcosa di brutto si beve per dimenticare;
 se succede qualcosa di bello si beve per festeggiare;
e se non succede niente si beve per far succedere qualcosa.
Charles Bukowski, Donne

 
 
 
 
Il ventinovesimo compleanno di Seamus Finnigan si stava rivelando di una noia mortale, dal momento che il giovane aveva deciso di rimanere a casa a guardare vecchi fascicoli, così, quando l’amico Dean Thomas mandò un gufo per convincerlo a uscire, Finnigan abbandonò la scrivania, si cambiò d’abito e si Smaterializzò vicino a Notting Hill, dove già lo aspettava l’amico.
Era tradizione, per i due ragazzi, vedersi nella Londra Babbana, dove entrambi sapevano muoversi e mimetizzarsi molto bene, e girare per i pub, alla ricerca di buona birra e belle ragazze.
– Allora, – disse  Dean, ammiccando verso il locale illuminato – stasera The Cow?
– Certamente. Stasera l’Irlanda regna sovrana, – rispose l’amico, alludendo al suo compleanno e alle sue stesse origini.
Entrambi entrarono e subito l’odore della grassa e succulenta salsiccia penetrò nelle loro narici, facendo borbottare i loro stomaci. Si sedettero in un tavolo libero in fondo al locale e ordinarono salsicce e purè e due bottiglie di birra stout, la scura e densa birra tipica irlandese.
Parlando del più e del meno ordinarono altre bottiglie e, se ogni tanto da un gruppo di gente avvolta in una bandiera verde provenivano delle urla e delle imprecazioni, non ci fecero molto caso, continuando a discutere se fosse giusto, visto lo straordinario momento di pace che stava vivendo il Mondo Magico, togliere la facoltà di utilizzare le Maledizioni senza Perdono agli Auror.
 
Si alzarono, dopo un’altra razione di purè e salsicce e innumerevoli bottiglie di birra, Seamus pagò il conto e uscirono dal locale, visibilmente alticci, ignari del fatto che il Fato aveva già deciso di movimentare la serata al festeggiato.
 
Se Seamus Finnigan fosse stato un tifoso di Rugby come lo era suo padre, avrebbe certamente saputo che quella sera si stava disputando il prestigioso Sei Nazioni, così come avrebbe saputo che la finale in corso vedeva sul campo l’Irlanda contro il Galles. Purtroppo il giovane tifava più la Nazionale di Quidditch che quella di rugby, anche se nutriva per la sua terra d’origine un amore viscerale.
 
– Ehi, Seamus, che ne dici di proseguire il giro dei pub? E’ stata una serata fin troppo piatta!
Seamus annuì distrattamente e percorsero buona parte di Notting Hill alla ricerca di un altro pub irlandese, giusto per far sentire il festeggiato a casa.
Videro un locale che somigliava vagamente al precedente ed entrarono, percependo lo stesso buon odore del pasto precedentemente consumato.
 
O almeno era ciò che pensavano, non sapendo che il suddetto Destino aveva in mente ben altro.
 
Ordinarono immediatamente due Guinness e, sbronzi, si sedettero dietro un nugolo di ragazzi che fissavano imprecando un televisore.
 
– Maledizione all’Irlanda, e a quel dannato O’Gara!
– Ben detto, ci stanno facendo neri, quei figli di puttana – commentò un altro, condendo il tutto con qualche bestemmia.
 
Dean fissò l’amico stupefatto, ma l’altro non diede segno d’aver sentito. Thomas cominciò ad avere brutti presentimenti, vista la situazione: Seamus mal tollerava le offese alla sua patria, e soprattutto alla sua squadra, quale che fosse lo sport giocato.
– Amico, – cominciò, – se vuoi possiamo prendere un po’ d’aria, non credo di sentirmi molto bene.
Finnigan lo guardò con uno strano sguardo, a metà tra il fanatico e l’assente, poi profferì quella frase che a distanza di anni avrebbero ricordato a memoria.
– Amico mio, stasera gioca l’Irlanda.
Si guardò in giro, scoccando un’occhiata di disprezzo ai tifosi inglesi, – E se il Galles, o l’Inghilterra, avesse un solo giocatore che valesse solo la metà di O’Gara, sicuramente potrebbero vincere qualche partita in più e frignare di meno!
Alzando ancora di più la voce e strascicando le parole, aggiunse che O’Gara era in assoluto il giocatore migliore del mondo.
 
Dean Thomas si fermò impietrito, così come i telespettatori, e tutti gli avventori del pub sembravano come sotto l’incantesimo della Pastoia Total Body.
 
Il tempo sembrava essersi fermato, e nessuno a parte Seamus udì i telecronisti esultare per la vittoria dell’Irlanda, messa a frutto da un eccellente drop di O’Gara. Esultò lui stesso, e poi fu la fine.
 
Gli avventori inglesi cominciarono a urlare per l’umiliazione della sconfitta, la gente davanti lo schermo si voltò verso i due amici imbestialita come un drago femmina a cui hanno sottratto le uova e perfino il barista smise di mescere alcolici. Finnigan, però, finì la sua birra scura con la massima calma e con un’occhiata invitò l’amico a uscire.
 
Ma invece di seguirlo, Dean rovesciò la sedia, gli si parò davanti e lo aggredì, – Ma come ti permetti di insultare l’Inghilterra? – disse cominciando a spingerlo indietro, sempre più vicino all’uscita, – Non sai forse che la tua squadra del cazzo ha preso il cucchiaio di legno dieci volte in più della nazionale inglese? DIO SALVI LA REGINA!
– DIO SALVI LA REGINA! – gridarono i tifosi inglesi in coro, dirigendosi come un sol uomo verso i due litiganti.
Udendo quel clamore sovrumano, dal momento che erano quasi alla porta, Thomas con un ultima spinta buttò fuori l’amico e prese a rincorrerlo, seguito dalla marea urlante di tifosi inglesi, scozzesi e gallesi che avevano seguito la partita. Seamus anziché fermarsi e tirare fuori la bacchetta continuò a correre a rotta di collo, stupito per il comportamento del suo più caro amico, e quando questi lo raggiunse, si accorse con ancora maggiore stupore di essere stato spinto in un vicolo buio, dal quale potere assistere all’orda strepitante che al suono di – Prendiamo quel figlio di puttana! – percorreva di corsa la strada facendo poco caso alle stradine laterali.
 
I due amici si guardarono in faccia e, rendendosi conto del putiferio appena successo, si lasciarono cadere a terra, ridendo come matti.
 
 
 
 
Note: 
Mi sono presa la libertà di assegnare il 21 Marzo 1980' come giorno dei natali di Seamus Finnigan, il personaggio assegnatomi dal pacchetto Birra Stout. Finnigan è un cognome molto irlandese, quindi è venuto fuori tutto questo casino.
 
Il 21 Marzo 2009 si è svolta effettivamente la finale del Six Nations, che ha visto l’Irlanda vincere contro il Galles 17 a 15 per un drop di O’Gara a due minuti dalla fine. Al Six Nations, campionato europeo di Rugby, partecipano appunto adesso sei nazioni: Irlanda, Galles, Scozia, Inghilterra, Francia e Italia. Il drop è l’azione di gioco che vede la palla calciata, una volta che ha già toccato terra, attraverso i due pali che delimitano la porta del campo avversario.
Il cucchiaio di legno, che l’Irlanda ha vinto dal 1883 per sedici volte non consecutive, è una specie di premio umiliante che viene assegnato alla squadra arrivata ultima (nel 2009 è stato vinto dall’Italia, sigh) all’interno del Sei Nazioni. Il rugby è molto seguito nei paesi anglosassoni, quindi niente di strano che Dean Thomas, essendo inglese, conosca le vicende legate all’assegnazione del cucchiaio di legno.
 Non ho specificato il lavoro del protagonista e della spalla perché non lo sapevo e mi seccava inventare, l’incantesimo della Pastoia Total Body viene dalla Pietra Filosofale, la scena dove cominciano a prendersi a spintoni per scappare è largamente ispirata al film d’animazione La Strada per El Dorado, della Dreamworks.
 
The Cow è un pub irlandese davvero esistente vicino Notting Hill, quartiere che ospita diversi altri pub e locali alla moda, quindi due sbronzi possono girare tranquillamente e non accorgersi che il pub lasciato in precedenza non è quello in cui stanno entrando. I due protagonisti scelgono la zona Babbana e non hanno problemi a mescolarsi con la folla perché Seamus è un Mezzosangue e Dean è un Nato Babbano. I comportamenti dei due si spiegano perché ho sempre visto Seamus come uno che si lascia facilmente trascinare, mentre nel quinto libro Dean è quello che con Harry parla ancora, vergognandosi un po’ del comportamento dell’amico.
La birra stout è la birra irlandese, la Guinness per capirci, di colore scuro e dal gusto amaro. Di solito la gradazione è molto bassa, quindi i due se ne sono scolate davvero parecchie.
Infine, nei paesi anglosassoni si cena verso le 6 del pomeriggio, quindi, considerando che la partita è cominciata alle 18.30, direi che siamo in perfetto orario.
Inoltre, dal momento che il Galles fa parte del Regno Unito, è superfluo dire perché gli inglesi tifavano per questa squadra. Per quanto riguarda il lessico molto “ricco”, beh, è normale che durante le partite ci si esprima in modo più colorito.

Ah, domani, alle 16.25 si gioca Irlanda-Italia, in chiaro su La7: TIFATE!!
 





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